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Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania diretta da Günter Neuhold

Una prestigiosa orchestra si esibirà con il famoso pianista solista Alberto Ferro

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Quando
domenica 17 febbraio 2019
  • Quando - Domenica 17 febbraio alle ore 19.00
  • Dove - Teatro Garibaldi di Modica (Corso Umberto I, 207 - Modica - Rg)
  • Biglietti di ingresso - Possono essere acquistati al botteghino del teatro o online su www.ciaotickets.com/evento/beethoven. 
  • Informazioni  - Visitare la pagina www.fondazioneteatrogaribaldi.it oppure le pagine social della Fondazione Teatro Garibaldi o chiamare il numero 0932 946991


Domenica 17 febbraio alle ore 19.00, presso il Teatro Garibaldi di Modica un nuovo appuntamento con l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania. Ospite della stagione musicale della Fondazione Teatro Garibaldi, con la direzione artistica di Giovanni Cultrera, sovrintendente Tonino Cannata. Diretta per l’occasione dall’eccelsa bacchetta internazionale di Günter Neuhold, la prestigiosa orchestra si esibirà nel Concerto n.3 op.37 in do min. di Beethoven, con il famoso pianista solista Alberto Ferro, colonna artistica della Rachmaninov Academy di Epifanio Comis e vincitore dell'International Beethoven Bonn Piano Competition. Una serata di pregio assoluto dedicata a una delle opere più centrali della produzione del noto compositore internazionale. Scritto tra il 1800 e il 1803, il concerto segna il superamento del gusto settecentesco e l’affermarsi di nuovi scenari estetici, grazie alla forza propulsiva della dialettica beethoveniana e all’emancipazione del ruolo del solista con vigoroso virtuosismo.

“Nell’“Allegro con brio” il piglio marziale del primo tema – commenta nella nota di sala la professoressa Melù Anastasio, presidente della “Rachmaninov Academy” - è enfatizzato dall’entrata del solista in doppie ottave, mentre nel “Largo”, ogni tensione si placa con una trama di arabeschi sonori. La spavalda esuberanza del pianoforte, nel “Rondò” finale, trascina l’orchestra in una disputa di danzante brillantezza fino al trionfale congedo in do maggiore. La Settima Sinfonia, considerata da Wagner “l’apoteosi della danza”, abbandona le istanze eroiche delle Sinfonie n.3 e 5 per celebrare il tripudio di una gioia luminescente. Il primo movimento è solenne e al contempo gioioso, mentre l’“Allegretto” esordisce con melodie malinconiche e dolenti. Il finale – conclude la nota di sala - sigla l’autoaffermazione di una vitalità superba e gloriosa, che scongiura i fantasmi esistenziali, in primis quelli personali del compositore”.

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