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Revolution in photography

Al Real Albergo dei Poveri di Palermo una mostra del "rivoluzionario" Alexander Rodchenko

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Quando
da martedì 26 giugno a domenica 23 settembre 2018

Se si desidera insegnare all'occhio umano a vedere in una nuova maniera, è necessario mostrargli gli oggetti quotidiani e familiari da prospettive ed angolazioni totalmente inediti e in situazioni inaspettate.

È il 1928 e tutto comincia da una Leica: Alexander Rodchenko ha 37 anni ed è fermamente convinto che tutto dipende dall'angolazione. È l'unico modo per bilanciare l'immagine piatta e consolidata di una società, quella russa, che tende a massificare ogni sospiro. Rodchenko nel suo campo è stato un rivoluzionario: abbandonata la pittura - ma sarà un amore corrisposto fino alla fine - si dedica alla fotografia e rivoluziona l'immagine facendola divenire la rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali dinamiche. La base è il rapporto documentario con la realtà, ma sono lo sguardo e l'obiettivo ad essere diversi, visto che riescono a cogliere istantaneamente le sensazioni dell'uomo moderno.

Grazie al lavoro di curatela della direttrice del Museo di Arti visive di Mosca, Olga Sviblova e al contributo organizzativo della direttrice dell'Istituto Italiano di Cultura di Mosca, Olga Strada, giunge a Palermo una selezione di oltre 150 fotografie, dai negativi originali degli anni Venti e Trenta, del grande fotografo russo, esponente di primo piano dell’avanguardia sovietica del XX secolo.
Il "rivoluzionario" Alexander Rodchenko (1891 - 1956) è stato senza dubbio uno dei principali generatori di idee di una stagione straordinaria, di cui ha profondamente incarnato lo spirito. Le fotografie, provenienti dalla collezione del Multimedia Art Museum di Mosca, selezionate dalla curatrice Olga Sviblova, raccontano un artista padre di un cambiamento radicale del modo di concepire la natura della fotografia e il ruolo del fotografo: anziché mero riflesso della realtà, la fotografia diviene anche uno strumento per la rappresentazione visiva di costruzioni intellettuali dinamiche. Nella sua opera fotografica la composizione si coniuga con un approccio documentario autentico e con la capacità di cogliere istantaneamente le sensazioni dell'uomo moderno.
Ricordato come "il padre della fotografia sovietica", Rodchenko dà forma a uno stile e a un linguaggio visivo del tutto unici: nasce con lui il "Metodo Rodchenko" che gioca con composizioni in diagonale, prospettive scorciate, punti di ripresa insoliti dal basso verso l'alto e viceversa.

Un dettaglio ingrandito racconta più di un personaggio, il particolare di un'architettura, narra una città in movimento.

"Alexander Rodchenko. Revolution in Photography", inaugurata lo scorso 18 giugno all'Albergo dei Poveri, a Palermo, "abiterà" le sale adiacenti agli spazi occupati dalla mostra sul reporter Robert Capa, costruendo così un vero e proprio polo dedicato alla fotografia, da visitare anche con un biglietto unico.

Palermo, Real Albergo dei Poveri
Corso Calatafimi, 217, Palermo
Fino al 23 settembre 2018

www.mostrarodchenko.it

- www.palermocapitalecultura.it

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