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A Marianopoli la storia antica del centro Sicilia

Per scoprire tutti i tesori ritrovati nella necropoli di Monte Castellazzo

23 novembre 2023
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Marianopoli è un piccolo centro agricolo che si sviluppa a circa 720 metri sul livello del mare nella regione collinare fra i fiumi Platani e Salso, sulle pendici occidentali del Monte Porta Pasquale.

Il centro fu fondato dal barone Della Scala nel 1726 con lo scopo di colonizzare il Feudo Marchi, tanto che per popolarlo il nobile vi fece trasferire una colonia intera di Greci albanesi.

Marianopoli dall'alto

Per raggiungere Marianopoli dall'autostrada Palermo-Catania si deve uscire allo svincolo per Resuttano, poi proseguire per Vallelunga, fino all'incrocio con la SS 121 che si imbocca in direzione Marianopoli...

Le tappe del nostro itinerario

TappaMuseo Archeologico

Crateri a "figure nere" custoditi nel Museo Archeologico di Marianopoli

Marianopoli ospita un interessante Museo Archeologico che ha sede nel Palazzo Comunale in Via G. Garibaldi e contiene reperti portati alla luce tra il 1977 e il 1984 a Monte Castellazzo, nell'abitato di Balate e nella necropoli di Valle Oscura.

Fra i più significativi reperti vi sono quelli ritrovati nelle cosiddette ''Tombe della Regina e dei suoi figlioli'', costituiti da vasi di ceramica di notevole fattura artistica, da statuine, monili in argento ed utensili di varia natura, ivi compresi poppatoi in ceramica dotati persino di sonaglino, e inoltre le monumentali steli monolitiche con epigrafi (probabile datazione dal II al IV secolo a.c.).

Reperti conservati nel Museo Archeologico di Marianopoli
ph. Elena La Spina (Distretto turistico delle Miniere)

Oltre a frammenti di ceramica neolitica, eneolitica e dell'età del bronzo, è esposta la caratteristica ceramica indigena di età arcaica, che applica a forme di tipo greco una decorazione geometrica o naturalistica con  uccelli dalle code a ventaglio, disposti in lunghi cortei o affrontati in posizione araldica.

Le sale del Museo si aprono su due piani: il primo è diviso in tre sale cui si accede attraverso un corridoio dove si trovano diversi pannelli didattici, contenenti informazioni di carattere storico e cartografie pertinenti il sito di Balate-Valle Oscura.

La Sala I conserva oggetti rinvenuti negli insediamenti preistorici di Monte Castellazzo, di Monte Balate e di Valle Oscura risalenti al periodo compreso tra il Neolitico e la prima età del Bronzo (2200-1450 a.C.); la Sala II contiene reperti ritrovati nel sito di Balate e due colonne votive recanti iscrizioni di carattere funerario e commemorativo tutti datate tra il VI e V sec. a.C. La Sala III espone materiali e ceramiche dipinte provenienti dalle necropoli greco-indigena di Valle Oscura.

Il secondo piano del museo si articola in una sola sala che accoglie il materiale derivante dall'abitato di Monte Castellazzo, recentemente identificato con l'antica Mytistraton, ricordata dagli storici antichi Diodoro e Polibio per l'eroica resistenza ai Romani al tempo della I guerra punica. Si tratta di corredi delle necropoli ellenistiche, reperti di età preistorica  e corredi della preziosa necropoli.

TappaMontagna di Balate

Il sito archeologico di Montagna di Balate

Di grande interesse per gli appassionati di archeologia è il sito di Monte Castellazzo e soprattutto la tomba numero 2, meglio conosciuta come "Tomba della regina e dei suoi figlioli" che è anche la più grande (m 2,60 x m 1,25), costruita con pareti di blocchetti di pietra rivestite internamente di intonaco.

La tomba era destinata alla sepoltura di una donna con un ricco corredo comprendente ben 72 oggetti come vasi decorati del periodo compreso tra il 335 ed il 310 a. C., insieme a ceramiche siceliote a figure rosse, con raffigurazioni di volti femminili. Dato che i quattro corredi delle tombe  risalgono allo stesso periodo si presume che ci si trovi di fronte ad una madre insieme ai suoi tre figli, morti contemporaneamente a causa della stessa malattia.

Monte Castellazzo

L'altro sito archeologico che si trova sulla Montagna di Balate, subito a sud-est dell'abitato, ospitò a partire dal VI sec. un centro indigeno poi ellenizzato, fortificato da una cinta muraria estesa a includere la sommità e i fianchi dell'altura. Sull'Acropoli dell'antico centro è stata portata alla luce un area sacra destinata ad un santuario.

Al margine sud-ovest della montagna di Balate si trovava, all'interno di un'ampia valle aperta a ventaglio e dal suggestivo nome di Valle Oscura, la necropoli riferibile all'antica città. Le sepolture, per lo più assegnabili al VI sec. a.C., si collocavano entro anfratti e ingrottamenti naturali, molto spesso precedentemente utilizzati, in funzione funeraria, in età preistorica (antica età del bronzo). 

TappaMuseo etnografico della civiltà contadina

Antichi utensili conservati nel Museo etnografico della civiltà contadina di Marianopoli
ph. Elena La Spina (Distretto turistico delle Miniere)

Marianopoli ospita pure un Museo etnografico della civiltà contadina ubicato nei locali dell'ex scuola elementare "Luigi Capuana" in Viale Regione.

Il Museo è nato con lo scopo di  restituire alla popolazione un patrimonio storico e culturale per la conservazione della propria memoria storica evidenziando soprattutto gli strumenti di lavoro e gli oggetti della vita quotidiana inseriti nel giusto contesto socio economico in cui furono prodotti ed usati. Nella struttura sono stati ricostruiti gli ambienti tipo della casa del contadino di altri tempi.

Il museo custodisce inoltre, vari attrezzi per la cerealicoltura, la panificazione e utensili di uso domestico come aratri di diverse dimensioni in legno e in ferro, macchine agricole costruite tra gli anni '50 e '60 ed ulteriori altri arnesi rudimentali evocanti l'attività contadina.

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