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La Riserva Naturale Orientata di Vendicari

I pantani di Vendicari: luogo ideale di sosta per l'avifauna durante la migrazione

24 giugno 2016
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In Provincia di Siracusa, tra Noto e Pachino, su un tratto di costa bassa e sabbiosa che si estende per circa 1512 ettari si adagia la Riserva Naturale di Vendicari, una zona di alto valore biologico, che racchiude aspetti naturalistici e storici di grande interesse.

La Tonnara di Vendicari - ph Pequod76
Tonnara di Vendicari - ph Pequod76 - Opera propria, CC BY-SA 3.0

Prevista da una legge della Regione Siciliana del maggio 1981, l'area è stata ufficialmente istituita nel 1984 ma resa effettivamente fruibile solo nel 1989. Per la presenza di biotopi differenti: costa rocciosa e sabbiosa, macchia mediterranea, pantani (salmastri e d'acqua dolce), saline, garighe e aree coltivate, la zona è diventata un importante punto di riferimento per l'avifauna proveniente dal continente africano che qui sosta prima di raggiungere le mete migratorie di tutta Europa.

Il paesaggio è caratterizzato da una serie di caratteristici acquitrini vicini al mare, della profondità di circa 30-40 cm, e separati da esso da una sottile striscia di terra. Gli specchi d'acqua sono alimentati dalle scarse piogge e da infiltrazioni di acqua marina.

Alcuni, in passato, sono stati utilizzati per la produzione di sale accanto alle saline, che per lungo tempo hanno funzionato a pieno regime. Gli acquitrini prendono il nome di Pantano Piccolo, Pantano Grande, Pantano Roveto, Pantano Sichilli e Pantano Scirbia.

L'area inoltre, è famosa per la presenza di una lunghissima spiaggia di sabbia fine e bianca, meta ogni anno di numerosi visitatori che si divertono a fare il bagno o a prendere la tintarella. La spiaggia infatti, si raggiunge facilmente percorrendo un piccolo tratto a piedi e attraversando una passerella di legno che porta direttamente al litorale sabbioso.

Riserva Naturale di Vendicari - ph Ambra Galassi
Riserva Naturale di Vendicari - Foto Ambra Galassi, flickr.com, CC BY-ND 2.0

Anche il panorama è molto suggestivo: sulla sinistra si vede l'antica tonnara che ha concluso la sua attività nel 1943 e sulla destra la piccola isoletta di Vendicari. Chi non ama prendere il sole, può fare un'escursione nell'oasi adiacente l'arenile oppure visitare i resti dell'antica Tonnara di Vendicari. [www.riserva-vendicari.it]

Le tappe del nostro itinerario

TappaCalamosche

LA FLORA - La vegetazione è composta da specie che si sono adattate per tollerare l'elevato tenore di salinità dei suoli e le variazioni stagionali del livello dell'acqua. Nelle aree periferiche, sommerse durante il periodo invernale, predominano diverse specie di chenopodiaceae, famiglia vegetale tipica delle zone salmastre subdesertiche.

Qui il suolo umido e fangoso è ricoperto da uno strato di sale dello spessore di alcuni centimetri dove è possibile trovare piante come la salicornia glauca e la salicornia fruticosa, la più piccola salicornia radicante, oltre che poche specie erbacee, tipiche dei prati umidi salmastri, come la loglierella sottile, il giuncastrello di barrelier ed il limonio comune. Le zone interne sono colonizzate da idrofite come il fieno di mare mentre lungo i canali e nelle zone più stagnanti si estende un fitto intreccio di piante palustri, come i zigoli, i giunchi, i carici e le cannucce.

Calamosche d'inverno - ph Epanto
Calamosche d'inverno - Foto Epanto, flickr.com, CC BY-SA 2.0

Lontano dai pantani si trovano invece, estese macchie di lentisco, olivastro, mirto e palma nana. Nelle aree a ridosso del mare, dove il suolo diviene roccioso, trovano posto piccoli arbusti come il raro spinaporci o l'aromatico timo mentre nelle basse dune sabbiose, a ridosso della spiaggia, si sono ambientati il ginepro coccolone, pianta ormai rara lungo le coste siciliane, della quale si possono osservare nella riserva grandi esemplari dal tronco strisciante sulla sabbia, la gramigna delle spiaggel'agropiro e lo sparto pungente, a cui si associano lo zigolo delle spiagge, il ravastrello marittimo e l'eringio di San Pietro.

TappaRiserva di Vendicari

LA FAUNA - Vendicari è conosciuta come il paradiso degli uccelli migratori ed inoltre costituisce una delle poche zone siciliane in cui diverse specie tipiche degli ambienti palustri trovano l'habitat adatto per la nidificazione. Sono circa 180 le specie che sono state censite e che vi trovano il luogo di sosta ideale durante le migrazioni primaverili ed autunnali, tra queste figurano specie che, nei loro viaggi verso le aree di svernamento africane, passano regolarmente dalle nostre zone umide e a volte sostano come i fenicotteri e la spatola.

Tra gli uccelli che la riserva ospita vi sono anche specie che compaiono solo occasionalmente alle nostre latitudini come il cigno reale, uno dei più grandi uccelli europei, gli spettacolari 'trampolieri' e i 'piccoli trampolieri' che si possono osservare lungo gli argini degli specchi d'acqua, mentre, in prossimità delle dune costiere, si fa notare spesso il gambecchio nano. Altre specie di limicoli certamente più comuni sono la pettegola, il piovanello pancianera, chiamato così per l'ampia macchia nera del ventre che ne caratterizza il piumaggio estivo, la pittima reale e la pittima minore, il chiurlo maggiore.

Certamente, uno degli spettacoli più sorprendenti nel suggestivo scenario dei pantani di Vendicari viene offerto dalle migliaia di anatre che trascorrono l'inverno nella riserva tra cui la volpoca, il mestolone, la moretta tabaccata, il germano reale.

Fra le altre specie legate all'ambiente dei pantani sono da ricordare anche la cicogna bianca, la cicogna nera e la gru, che compaiono irregolarmente durante i periodi di passo, l'airone cenerino e l'airone rosso, la garzetta, l'avocetta, oltre a diverse specie di gabbiani, come il gabbiano corallino, il gabbianello, il gabbiano roseo e il gabbiano corso che svernano nel Mediterraneo e si concentrano sulle nostre coste durante l'inverno in coincidenza con le cattive condizioni del mare.

Tra i nidificanti, oltre al fratino, sono da segnalare anche la gallinella d'acqua, il porciglione, la folaga e il tarabusino che si riproducono nella parte più settentrionale della riserva frequentando il folto canneto e sfruttando prevalentemente la zona umida d'acqua dolce che vi si trova. Tra gli insetti ricordiamo i caratteristici scarabeidi, quali le aplidie, lo psammodio e il rissemo, tutti insetti le cui larve vivono e si sviluppano sotto la sabbia.

TappaTonnara di Vendicari

ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE E ALTRI RESTI DEL PASSATO - La riserva presenta degli aspetti interessanti anche dal punto di vista storico infatti, la presenza dell'uomo in questi luoghi è antichissima e fu favorita principalmente dal porto che ha avuto un ruolo strategico, militare e commerciale, soprattutto per l'antica cittadella di Maccari.

Molto suggestivi sono la torre sveva che fu, fino all'800, un importante mezzo per l'avvistamento e la tonnara, che dal '700, ha continuato la sua attività sino al 1943. La tonnara di Vendicari è un edificio in disfacimento che conserva ancora in buone condizioni la ciminiera, oltre a vari stabilimenti e alle case dei pescatori. Nel periodo di massima espansione ebbe 40 dipendenti, tra cui due rais. Notevole importanza economica ebbero inoltre, le saline di Vendicari che facevano da supporto alla tonnara per la conservazione del pesce.

La Tonnara di Vendicari al tramonto - ph gnuckx
Foto gnuckx - Creative Commons by gnuckx, CC BY 2.0

I primi impianti risalgono al XV secolo e, a tutt'oggi, ne restano vestigia sul Pantano Grande. Nella riserva inoltre, sono presenti numerosi ruderi dell'età classica e la cella di un tempio greco che si trova nel complesso edilizio di San Lorenzo Vecchio, vicino al pantano Scirbia. Interessanti anche le chiesette bizantine di Cittadella e alcune catacombe ed ipogei sotto gli edifici. Piuttosto evidenti nell'area della riserva sono alcune masserie tra cui primeggia quella dei signori Loreto-Messina e piccole case di agricoltori e di pescatori, oggi adibite a magazzini o a ricoveri di attrezzi agricoli.

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