Nel Canale di Sicilia, a circa 110 km dalla costa italiana e a 70 da quella tunisina, emerge Pantelleria, la 'Figlia del vento' (Bent-el Rhia), come la chiamavano le prime popolazioni arabe che qui abitavano. L'isola, che è in assoluto la più grande della isole minori siciliane, è ciò che resta di un grosso cratere vulcanico, circondato da altri 24 crateri più piccoli.
Oggi l'attività vulcanica resiste in forma secondaria attraverso diverse sorgenti termali, saune naturali e vapori che fuoriescono dalle rocce e possono essere utilizzate dai turisti in modo assolutamente gratuito. Con le sue rocce nere, le distese boschive, le calette protette da strapiombi quasi inaccessibili, Pantelleria è insomma il rifugio ideale per una vacanza tranquilla all'insegna del relax, del mare e del sole.
Si tratta di un luogo incantato, aspro e selvaggio dove il verde rigoglioso delle viti e degli ulivi si perde nel blu cobalto del mare e dove il soffio continuo dello scirocco e del maestrale scandisce il quotidiano e il lavoro dell'uomo.
Alle coste frastagliate di roccia lavica scavata dalle onde, si contrappone la zona interna coperta da fichi d'india e da coltivazioni di capperi e dai vigneti unici, coltivati ad "alberello", dai quali si ricava quello che per gli antichi romani era - senza ombra di dubbio - il "nettare degli dei": il Passito, un vino dolce, dall'aroma intenso e del colore dell'oro.
Pantelleria è percorsa da una ragnatela di sentieri che conducono alle 11 contrade in cui è divisa, alcune delle quali conservano ancora il nome originale arabo come Khamma, Rekhale, Gadir, Bukkuram, Bugeber oltre a Pantelleria Centro, Scauri, Tracino, Sibà, San Vito, Grazia e Campobello.
Le campagne, disegnate dai vigneti, sono caratterizzate dai dammusi, case in pietra lavica dalle cupole bianche e dagli intonaci chiari che presentano una struttura spesso ad archi per preservare gli interni dalla calura dei mesi estivi. I dammusi e i terrazzamenti di vite ad alberello contraddistinguono inconfondibilmente il paesaggio e sono divenuti il simbolo dell'isola.
Le tappe del nostro itinerario