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Pantelleria, dove nasce il "nettare degli dei"

Delizioso viaggio dove viene prodotto un vino identitario per la Sicilia: il Passito

22 luglio 2021
pantelleria-dove-nasce-il-nettare-degli-dei

Nel Canale di Sicilia, a circa 110 km dalla costa italiana e a 70 da quella tunisina, emerge Pantelleria, la 'Figlia del vento' (Bent-el Rhia), come la chiamavano le prime popolazioni arabe che qui abitavano. L'isola, che è in assoluto la più grande della isole minori siciliane, è ciò che resta di un grosso cratere vulcanico, circondato da altri 24 crateri più piccoli.

Parco nazionale dal 2016, il primo in Sicilia, Oggi l'attività vulcanica resiste in forma secondaria attraverso diverse sorgenti termali, saune naturali e vapori che fuoriescono dalle rocce e possono essere utilizzate dai turisti in modo assolutamente gratuito. Con le sue rocce nere, le distese boschive, le calette protette da strapiombi quasi inaccessibili, Pantelleria è insomma il rifugio ideale per una vacanza tranquilla all'insegna del relax, del mare e del sole.

Si tratta di un luogo incantato, aspro e selvaggio dove il verde rigoglioso delle viti e degli ulivi si perde nel blu cobalto del mare e dove il soffio continuo dello scirocco e del maestrale scandisce il quotidiano e il lavoro dell'uomo.

Alle coste frastagliate di roccia lavica scavata dalle onde, si contrappone la zona interna coperta da fichi d'india e da coltivazioni di capperi e dai vigneti unici, coltivati ad "alberello", dai quali si ricava quello che per gli antichi romani era - senza ombra di dubbio - il "nettare degli dei": il Passito, un vino dolce, dall'aroma intenso e del colore dell'oro.

Le viti ad alberello di Pantelleria, Patrimonio Immateriale dell'Unesco

Pantelleria è percorsa da una ragnatela di sentieri che conducono alle 11 contrade in cui è divisa, alcune delle quali conservano ancora il nome originale arabo come Khamma, Rekhale, Gadir, Bukkuram, Bugeber oltre a Pantelleria Centro, Scauri, Tracino, Sibà, San Vito, Grazia e Campobello.

Le campagne, disegnate dai vigneti, sono caratterizzate dai dammusi, case in pietra lavica dalle cupole bianche e dagli intonaci chiari che presentano una struttura spesso ad archi per preservare gli interni dalla calura dei mesi estivi. I dammusi e i terrazzamenti di vite ad alberello contraddistinguono inconfondibilmente il paesaggio e sono divenuti il simbolo dell'isola.

Le tappe del nostro itinerario

TappaContrada Khamma

Contrada Khamma, cantina Donnafugata a Pantelleria - ph Fabio Gambina

Pantelleria è famosa sin dal periodo della dominazione romana per la produzione del Passito, uno squisito vino dal sapore dolce e liquoroso, ottenuto da uve lasciate ad essiccare al sole dopo la raccolta, che gli antichi amavano definire 'nettare degli dei'.

Sull'isola inoltre, sono presenti numerose cantine che possono essere visitate previa prenotazione. In prossimità di contrada Khamma ad esempio ci si imbatte in una bellissima costruzione immersa nei vigneti, la cantina di Donnafugata. Si tratta di una bella struttura, elegante e curata dove è possibile anche degustare, sotto la guida di un esperto i vini prodotti. Tra questi il Passito di Pantelleria Ben Ryè, dal colore oro carico, elegante e brillante e dal profumo agrumato di scorza di agrume, di albicocca e caramello.

TappaSalita Mueggen

Giardino Pantesco e vigneti di Salvatore Murana - Salita Mueggen, Pantelleria

Proseguendo il nostro cammino verso la Salita Mueggen, si può visitare la cantina di Salvatore Murana. L'azienda agricola è il frutto del lavoro di sei generazioni di 'vignaioli panteschi', che si sono dedicati anima e corpo prima alla coltivazione dell'uva Zibibbo e poi alla produzione vinicola soprattutto del celebre passito. I vini Murana sono apprezzati in tutto il mondo, sono presenti nelle maggiori enoteche, hanno avuto numerosi riconoscimenti da parte dei maggiori esperti.

TappaContrada Rekale

Contrada Rekale, Pantelleria - Cantine Miceli

Proseguendo si possono ammirare i dammusi mentre, ogni tanto, si incontra un venditore ambulante di capperi, fichi e pomodori secchi prodotti in loco. Raggiungendo Piana Ghirlandaia, il giardino dell'isola, si scorgono distese rigogliose di vigneti, che tuttavia soffrono un po' la mancanza d'acqua e la presenza costante del forte vento pantesco. Assaggiando anche un solo acino il gusto inconfondibile fa capire che si tratta di moscato d'Alessandria, da cui si ricava il celebre passito.

Continuando il nostro viaggio tra le cantine arriviamo a Scauri, dove il tempo sembra si sia fermato. Giunto nella frazione di Rekale si possono visitare le Cantine Miceli, anche qui previa prenotazione, dove si possono degustare gli squisiti vini come ad esempio il Nun (Moscato passito di Pantelleria), ambrato scarico, dal profumo agrumato al miele.

TappaContrada Bukkaram

Contrada Bukkaram, Pantelleria - Azienda De Bartoli

Rimettendoci in cammino e abbandonando la strada principale si comincia a salire per dirigersi verso bivio Monastero, dove è possibile ammirare una valle all'interno di un antico cratere. Si tratta dell'unico posto sull'isola dove il vento non arriva e quindi i vigneti possono svilupparsi indisturbati. Inoltre il tramonto in questa zona arriva prima e di conseguenza l'uva matura circa 10-15 giorni più tardi.

Qui si trovano le cantine Valenza, e attraversando la valle e arrivando dalla parte opposta, si segue una strada in salita sino a raggiungere un piazzale vicino a delle saune naturali, da cui si può ammirare la piana sottostante. Da qui ripartiamo e ci dirigiamo verso Bukkuram ('padre della vigna' in arabo) a visitare l'azienda di Marco De Bartoli. Anche qui è possibile visionare le cantine e degustare gli squisiti vini prodotti, tra cui il caratteristico Passito di Pantelleria Bukkuram, cristallino dal colore quasi ambrato, con profumi intensi e persistenti di frutta candita, fichi secchi, uva passa e note speziate e dal gusto dolce e mai stucchevole.

Siamo quasi al tramonto e forse è il caso di ritornare verso il porto di Pantelleria, il cielo si tinge di mille colori e in lontananza è possibile ammirare pure le coste tunisine.

TappaSpecchio di Venere

Conca lacustre dello Specchio di Venere, Pantelleria

All'interno di una depressione calderica, nella parte centro-settentrionale dell'isola, è situata la conca lacustre dello Specchio di Venere, un piccolo lago profondo circa 12 metri alimentato da una sorgente d'acqua sulfurea dove si può fare il bagno e rigenerare la pelle. Nella 'Grotta di Benikulà', dalle cui fessure esce vapore acqueo ad alta temperatura, è possibile fare una vera e propria sauna naturale.

Di origine vulcanica sono anche le 'favare', getti di vapore d'acqua che escono dal terreno e dalle rocce accompagnati talvolta da emissioni di anidride solforosa e da acido solfidrico e possono raggiungere anche i 100 gradi. Le acque termali, particolarmente dolci ma ricche di sali minerali, servono per curare diversi disturbi di lieve entità come artrosi e reumatismi.

Al centro dell'isola si innalzano il monte Gibele (700 metri) e la Montagna Grande (836 metri), un grande polmone verde che ospita circa 600 speci vegetali tra le quali lecci, pini marittimi o d'Aleppo, corbezzoli e altri. Il Parco naturale della Montagna Grande è il punto più alto del Mediterraneo centrale e questo nell'antichità ha contribuito a far diventare l'area una zona strategica perchè si poteva tenere sotto controllo il tratto di mare che collega l'Africa all'Europa.

Gli arabi ritenevano che la Montagna Grande fosse un mezzo per innalzarsi verso Allah, quindi la consideravano sacra chiamandola 'Sciaghibir' che in arabo significa appunto grandiosa. Inoltre questo parco naturale è l'unico in Europa dove nidificano due coloratissimi uccelli: la Cinciarella Algerina e il Beccamoschino.

TappaKuddia di Mida

Il cratere di Kuddia di Mida, Pantelleria

Splendido il panorama che si apre sul Canale di Sicilia e spettacolari i tramonti sulla costa africana. Scendendo a valle si trova la tipica macchia mediterranea ricca di arbusti tipici del luogo come l'erica, detta scappucino, il cisto e il fico d'india. In primavera la macchia si arricchisce del giallo delle ginestre, del rosso del 'corallo di terra' e dei colori delle bouganvillee.

Procedendo verso la parte sud dell'isola, si arriva a un'area boschiva con pini d'Aleppo, pini marittimi e querce che sfidano la roccia a strapiombo fino al mare. Da non perdere una risalita alla cima di Kuddia di Mida (560 metri), cratere dal perfetto bordo circolare che rappresenta una delle principali attrattive del luogo, accessibile tramite sentieri sterrati immersi in una fitta vegetazione.

TappaArco dellelefante

Il celeberrimo Arco dell'Elefante di Pantelleria

Un modo per godersi il mare di Pantelleria è quello di noleggiare un piccolo gommone o una barca e tuffarsi in prossimità della costa. Il mare limpido ed incontaminato presenta meravigliosi fondali policromatici ricchi di gorgonie, del famoso e raro corallo nero e di una grande varietà di pesci. Sempre con la barca si può fare il periplo dell'isola che vi consentirà di ammirare le splendide coste, le grotte marine, i faraglioni, le rade e le insenature dalle forme più insolite.

Dal mare si possono raggiungere facilmente le numerose spiaggette nascoste da strapiombi come la riparata cala Cinque Denti, e le sorgenti termali della cala Gadir, che offre vasche termali accessibili e a cielo aperto in cui è possibile fare il bagno anche di notte e poi cala Tramontana, il Faraglione, la cala Levante e le grotte marine dove l'acqua riflette colori che vanno dal blu intenso al verde smeraldo.

Vero monumento naturale e simbolo di Pantelleria è invece, l'Arco dell'Elefante, uno spettacolare arco di lava grigia che ricorda la proboscide di un pachiderma.

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