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Un ricco soggiorno a Castelvetrano...

Una vacanza culturale ed enogastronomica dedicata a tutte le buone forchette

30 giugno 2016
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Nella Sicilia occidentale, nel cuore della Valle del Belice, sorge Castelvetrano, una florida area agricola con una storica produzione olivicola, vitivinicola e del frumento duro. Castelvetrano è il luogo ideale per trascorrere un vacanza culturale perché ospita il parco archeologico più vasto del mediterraneo, cioè l'area di Selinunte, antica città greca eterna rivale di Segesta in cui si conservano alcuni templi attorno all'acropoli, il santuario di Demetra e la necropoli.

Il Tempio E o tempio di Era a Selinunte

Le tappe del nostro itinerario

TappaCastelvetrano

Palazzo Pignatelli e la Chiesa del Purgatorio - Castelvetrano

Di grande pregio il centro storico cittadino dove si può ammirare Palazzo Pignatelli, edificato nel XIII secolo ma soggetto a numerosi rimaneggiamenti nel tempo e, degna di nota, la Chiesa del Purgatorio, edificata nel 1642. In piazza Umberto I si trovano inoltre, la graziosa fontana della Ninfa, il Museo Civico che conserva reperti archeologici di origine selinuntina e numerose opere pittoriche e scultoree provenienti da chiese in disuso. Su piazza Regina Margherita, si erge la Chiesa di San Domenico del 1470 e la Chiesa di San Giovanni Battista, iniziata nel 1589 e rimaneggiata nel 1797-1802.

Il Pane nero di Castelvetrano, prodotto con farina di Tumminia e la 'vastedda del Belice' DOP, formaggio con la tipica forma di una focaccia

Itinerario enogastronomico - Come abbiamo già detto, la zona di Castelvetrano è rinomata per la produzione olivicola, vitivinicola e del frumenti duro. La varietà di olivo quasi esclusivamente coltivata è la Nocellara del Belice dalla quale si ricava un olio extravergine che da qualche anno ha ricevuto la Denominazione d'origine protetta (Dop) ed ha riscosso premi e consensi unanimi in tutto il mondo.

Questa squisitezza è consigliato per tutti i piatti della Dieta Mediterranea, in particolare come condimento essenziale di insalate e pietanze fredde. Da assaggiare anche le olive da mensa conciate con vari metodi: alla sivigliana, californiana e 'Castelvetrano', che vengono esportate in tutta Italia.

Dagli allevamenti di pecora deriva poi, la cosiddetta 'vastedda del Belice' DOP, un formaggio che ha la forma di una focaccia. Un discorso più approfondito merita il pane di Castelvetrano, lo quisito pane nero prodotto con la farina di tumminia, che ha la forma di una pagnotta o 'vastedda', un profumo intenso ed è una vera prelibatezza per il palato. Grazie alla sua lunga conservazione si mantiene morbido, fresco e saporito anche per giorni.

Il pane nero a Castelvetrano viene chiamato 'lu pani'

Sembra che anticamente le massaie lo preparassero nella forma rotonda da due chili detta semplicemente 'lu pani'. Questa bontà ha una caratteristica crosta nerastra con sfumature marrone chiaro date dalla tostatura, mollica scura ed è ricoperto di sesamo. La sua crosta spessa e croccante fa da contrasto con la mollica morbida.

Il pane viene preparato secondo i metodi tradizionali con materie prime di origine locale, una miscela di semola rimacinata integrale di grano duro e con la semola di una particolare varietà di grano macinata a pietra, la timilia tumminia, ed è proprio quest’ultima a conferirgli il tipico colore nero.

Le buone forchette poi, possono approfittare per gustare tutta una serie di manicaretti capaci di far venire l'acquolina in bocca a chiunque. Tra questi ricordiamo la 'pasta a tiano di San Giuseppe', una variante della pasta con le sarde, amalgamata con verdure al forno a bassa temperatura, u pani cunsatu con olio, origano e sardine salatei sfinci di ricotta di S.Giuseppe, i cassateddi di ricotta, la cuccia di Santa Lucia, il tipico pesce sotto sale di Marinella e tante altre squisitezze. Dolci di mandorla e fichi accompagnati da vini liquorosi sono l'ideale conclusione di un pranzo.

Grappolo e bicchiere di Catarratto bianco

I vini - I vitigni che si coltivano vanno invece, dal Catarratto bianco ai vari ChardonnaySyrah, Cabernet Sauvignon. Il Catarratto bianco. Coltivato da sempre in Sicilia sembra originario di questa regione. Il vino che si ottiene risulta di colore giallo paglierino più o meno carico; odore vinoso più o meno marsaleggiante con sapore asciutto ricco di corpo e armonico.

Lo Chardonnay è un vitigno a bacca bianca, internazionale, coltivato in tutte le aree viticole del mondo. Da questo vitigno si ottengono vini fermi, frizzanti o spumanti, con gradazione alcolica alta e acidità piuttosto elevata. Il colore del vino è giallo paglierino non particolarmente carico, il profumo è delicato e fruttato, il sapore elegante e armonico.

Il Cabernet-sauvignon è un vitigno di origine bordolese, nelle zone del Médoc e delle Graves in Francia, ed è senz'altro la varietà più rinomata al mondo per la produzione di vini di grande qualità e longevità.

Il Syrah o Shiraz è un vitigno a bacca rossa proveniente dall'Iran secondo alcuni, secondo altri dal territorio di Siracusa dal quale si è poi disperso per poi essere reintrodotto in Italia dalla vicina Francia. Dà un vino di colore rosso rubino dalle sfumature violacee, dal profumo intenso e fruttato con sentori di piccoli frutti neri e spezie, tra le quali appare evidente il pepe nero.

TappaCuba della SS. Trinità di Delia

La Cuba della SS. Trinità di Delia si trova nella campagna a ovest di Castelvetrano

La campagna a ovest di Castelvetrano conserva un autentico gioiello architettonico che è la Cuba della SS. Trinità di Delia, chiesa eretta secondo i canoni dell'architettura normanna durante la prima metà del XII secolo. Da non perdere una passeggiata a piedi per il centro storico dove, su Piazza Garibaldi, si affaccia la Chiesa Madre, che edificata tra il 1520 e il 1579, conserva diverse opere attribuite al Serpotta.

TappaMarinella di Selinunte

Marinella di Selinunte

Il turismo balneare si sviluppa nella frazione di Marinella di Selinunte, un antico porto di pescatori, attualmente località di villeggiatura. L'abitato si estende su un lungo litorale sabbioso, posto tra la foce del fiume Selino, nei pressi dell'Acropoli selinuntina e il porticciolo ad est di Marinella. Qui, tutti i giorni, si svolge la pittoresca asta del pesce.

La spiaggia di Triscina di Selinunte

Triscina di Selinunte è un'altra località balneare divisa dal parco archeologico di Selinunte dalla riserva naturale del fiume Belice. La piccola stazione balneare di Triscina si snoda parallelamente alla costa per 5 km circa, il paesaggio circostante richiama quello dei tipici villaggi nordafricani: nella vegetazione, nello stile architettonico, e nell'ampia spiaggia sabbiosa ancora poco frequentata dal turismo di massa.

TappaR.N.O. della Foce del fiume Belice e dune limitrofe

La foce del fiume Belìce

Gli appassionati di trekking inoltre, possono visitare la splendida Riserva naturale della foce del fiume Belice e dune limitrofe che si sviluppa lungo il tratto costiero che va da Marinella di Selinunte al promontorio di Porto Palo, per una lunghezza di 4 km e una superficie complessiva di 214 ettari. Il paesaggio della riserva è caratterizzata dal fiume Belice, dal Mediterraneo e dalle formazioni dunali, rilievi formati da sabbia trasportata dal vento. Si tratta di ambienti quasi del tutto scomparsi nel resto della Sicilia, inghiottiti per sempre dal cemento e dalle strade costruite lungo le zone costiere.

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