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Viaggio nei sapori del Sud Est

Un itinerario per il palato, dove i luoghi sono i frutti della terra e i prodotti più buoni della Sicilia

22 settembre 2022
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Foto di Stefano La Rosa from Catania - Sicily, Italy - Marzamemi, la piazza, CC BY-SA 2.0

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Il Sud Est della Sicilia, quel vasto territorio che ricade nelle province di Ragusa e Siracusa, è il luogo dove è possibile trovare tra le maggiori prelibatezze enogastronomiche dell'intera Isola.

Legati profondamente alla terra d'appartenenza e qualitativamente insuperabili, spesso è stato merito dei prodotti di queste zone se la Sicilia è riuscita ad avere rinomanza internazionale. Dal Pomodoro di Pachino al Nero d'Avola, senza dimenticare il Cioccolato di Modica, questi prodotti hanno agevolato la conoscenza della bellezza storico-culturale di queste città. Bellezza tanto importante da essere inserite dall'Unesco, con il Barocco del Val di Noto, nella World Heritage List.

Le tappe di questo itinerario saranno alcuni dei prodotti che caratterizzano i luoghi del SudEst, una maniera per suggerirvi, trovandovi in loco, cosa acquistare e portare a casa dal vostro viaggio così da rievocare le bellezze attraverso il gusto.

Le tappe del nostro itinerario

TappaIl Pomodoro di Pachino

pomodoro Ciliegino di Pachino IGP

Pachino, culla di culture millenarie, cantata da Virgilio nell’Eneide e da Dante nella Divina Commedia, è un luogo che ha ancora tanto da raccontare e che non smette mai di sbalordire chi la solca per la prima volta. Una città giovane (1760 è la data di fondazione) la cui storia è legata a doppia trama con la vicina isola di Malta, da cui provengono alcuni dei primi nuclei familiari.

Un territorio dove il buon vino e il buon cibo sono frutti prediletti, e che particolarmente lega il proprio nome al pomodoro. Il pomodoro Ciliegino di Pachino IGP, infatti, è il prodotto che identifica direttamente il nome Pachino in tutto il mondo.

Dalla colorazione rossa brillante, gustoso e dolcissimo, lo si coltiva nella zona di territorio compresa tra Pachino, Ispica, Portopalo di Capo Passero e Noto. I fattori produttivi che ne esaltano il gusto e la qualità sono l’elevata luminosità invernale, la salinità delle acque di falda utilizzate per l’irrigazione, i terreni fertili di natura argillosa e di medio impasto ed infine il clima mite, tipico mediterraneo.

- www.igppachino.it

TappaIl Tonno Rosso di Marzamemi

Piccoli tranci di Tonno Rosso di Marzamemi

Incantevole borgo marinaro di Pachino è Marzamemi, conosciuto in tutto il mondo poiché considerato uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia. I vicoli e la antiche basole, in cui il passato sembra mischiarsi al presente, raccontano storie di pesca e di pescatori.

Tra i segni architettonici più importanti del borgo la vecchia tonnara con gli scieri (i barconi de i pescatori usati per la mattanza dei tonni), gli unici due rimasti integri nell’Isola.

Proprio il Tonno Rosso è il prodotto che identifica Marzamemi. Pesci dal corpo possente e dalle carni gustose, i tonni passano da una fase erratica, durante la quale si muovono in piccoli gruppi, per poi riunirsi, in gruppi più fitti, durante la fase gregaria, che coincide con l'inizio della stagione riproduttiva. In questo momento i tonni migrano verso le aree di riproduzione in banchi numerosi.

Bottarga

I tonni si avvicinano alle coste per deporre le uova; negli esemplari catturati nel mese di maggio si trovano circa 6 chili di uova il cui numero è di parecchie centinaia di migliaia. Le sacche ovariche, salate ed essiccate, si trasformano in bottarga, uno dei prodotti tipici della zona e sapore che contraddistingue l’intera Sicilia.

TappaLa Mandorla di Avola

La Mandorla Pizzuta di Avola

Avola è una splendida cittadina antica in provincia di Siracusa. Distrutta completamente da un terribile terremoto nel 1693 è stata ricostruita sulle sue macerie ancora più incantevole. Straordinario l'impianto formale: un esagono perfetto.

La città ha dato il nome ad uno dei migliori vitigni autoctoni siciliani, il Nero d'Avola, con il quale si producono i più forti rossi dell'isola. Ma è soprattutto la terra che produce le migliori mandorle d'Italia: la Mandorla Pizzuta di Avola. Un po' più piccole di quelle americane, le più diffuse e utilizzate nella pasticceria industriale, hanno un sapore molto intenso e una consistenza gradevolissima.

Con la denominazione "Mandorla di Avola" si indicano esclusivamente tre cultivar: Pizzuta, Fascionello, Romana (o Corrente d’Avola). Originarie della zona di Avola, sono le cultivar di mandorle più pregiate sui mercati internazionali. La produzione, lavorazione, trasformazione e commercializzazione della "Mandorla di Avola" ha origini centenarie rappresenta uno dei settori più importanti delle attività economiche della città.

- www.consorziomandorlaavola.it

TappaIl Limone di Siracusa

Il Limone di Siracusa IGP

Città sul mare tra le più belle del Mediterraneo, ricca di storia e di monumenti, Siracusa esprime tutta la varietà e complessità culturale della Sicilia dalla preistoria ai giorni nostri.

In una posizione fortunata (una grande terrazza calcarea che si affaccia sulla sottostante linea costiera) e dotata di un magnifico porto naturale, la città odierna è divisa tra una parte vecchia, Ortigia, e una parte nuova di recente espansione. La città vecchia, che insiste su un isolotto, mostra immediatamente il fascino di un luogo che ha visto succedersi e stratificarsi, in oltre tremila anni, espressioni importanti delle maggiori civiltà del Mediterraneo.

Il Limone di Siracusa mantiene un profondo legame con l’ambiente, il territorio, la storia. Iniziò a essere coltivato in maniera intensiva nel siracusano a partire dal XVII secolo, grazie all'opera dei Padri Gesuiti, esperti coltivatori. Il limone divenne allora una delle principali fonti di sostentamento del territorio, raggiungendo nel 1891 una produzione di circa 11.600 tonnellate.

Il successo di questa coltivazione provocò la nascita, in Sicilia, di diverse aziende agrumarie, che estraevano l'agro-cotto, il citrato di calcio e l'acido citrico dal succo. Negli stessi anni il limone di Siracusa conobbe una notevole fortuna sui mercati esteri, soprattutto negli Stati Uniti e in Inghilterra.

I dati riguardanti i movimenti del Porto di Siracusa dei primi del Novecento indicano, quali principali destinazioni estere di limoni, arance amare e dolci, agro di limone concentrato e citrato di calce, i porti di Trieste, Londra, Fiume, Liverpool, Glasgow, Manchester, Malta e Odessa.

Il femminello siracusano rappresenta la varietà di limone più diffusa in Italia: con oltre 5.300 ettari coltivati e una resa annua di oltre 150 mila tonnellate, il territorio di Siracusa esprime il 32% della produzione nazionale.

- www.limonedisiracusa.org

TappaLa Carota Novella di Ispica

Carote Novelle di Ispica

Ispica è una graziosa cittadina che sorge nella parte sudorientale della provincia di Ragusa. La città è anche conosciuta con il nome di Spaccaforno, derivante probabilmente dall’unione del termine latino "speca" (grotta) con "forno", indicante la forma di alcune sepolture rinvenute vicino all’abitato.

Nel territorio ricade la Cava d'Ispica, la più importante delle "cave" (profonda valle scavata dall'erosione dell'acqua) nella Sicilia orientale, lunga 13 km e attraversata da un torrente che prende diversi nomi. Vi si trovano una serie di abitazioni rupestri ed è stata abitata dalla preistoria all'Ottocento.

Il territorio comunale comprende anche 13 km di costa, tra i comuni di Pozzallo e di Pachino, con spiagge di sabbia fine e dune a cui si sostituiscono tratti alti e rocciosi. Sul litorale di Ispica si trovano diverse località balneari, tra le quali la frazione di Santa Maria del Focallo.

L'economia di lspica si basa soprattutto sull'agricoltura, con un territorio molto produttivo. La produzione della carota ha assunto uno sviluppo particolare, e attorno ad essa si sono sviluppate delle industrie collaterali. Le origini documentate della Carota Novella di Ispica risalgono agli anni ‘50, la sua coltivazione si è progressivamente allargata anche grazie al grande successo commerciale riscontrato sui mercati nazionali ed esteri, dovuto principalmente alle caratteristiche uniche.

- www.carotanovellaigp.it

TappaLa Carruba di Modica

Carrube di Modica

Situata nella zona meridionale dei Monti Iblei, Modica si offre ai visitatori come una città singolare e sorprendente. Il suo territorio urbano si sviluppa su un esteso altopiano solcato da profondi canyon (detti cave) e sorge sulla confluenza di due fiumi ormai asciutti che lo dividono in quattro colline.

L'area urbana è divisa in due aree: Modica alta, le cui costruzioni scalano quasi le rocce della montagna, e Modica bassa, giù nella valle, dove è situato il Corso Umberto, principale strada e sito storico della città.

Caratteristiche delle campagne modicane sono le verdi e frondose piante di carrubo. Il carrubo esisteva come albero spontaneo nelle terre del bacino orientale del Mediterraneo. La sua coltivazione pare ebbe inizio soltanto al tempo dei Greci, che la estesero in Sicilia (la regione italiana più ricca di queste piante), ma furono gli Arabi che ne intensificarono la coltivazione e la propagarono fino in Marocco e in Spagna.

Nella zona di Modica sono attive alcune industrie che trasformano il mesocarpo del carrubo in semilavorati, utilizzati nell'industria dolciaria e alimentare. I frutti (privati dei semi) vengono usati come alimentazione del bestiame.

Un tempo furono usati come materiale da fermentazione per la produzione di alcool etilico. I semi, immangiabili, sono particolarmente uniformi come dimensione e peso e costituivano l'unità di misura (carato) usata per la valutazione delle gemme preziose (in arabo il seme di carrubo veniva chiamato Qirat - carato).

Il legno di carrubo per la sua durezza veniva impiegato per la fabbricazione di utensili. In fitoterapia l'estratto secco del frutto (carruba) è utilizzabile, anche assieme allo zenzero, nel colon irritabile ad alvo diarroico.

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