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''ADDIOPIZZO 4''

A Palermo è stato colpito ancora una volta il racket delle estorsioni

01 agosto 2008

Nuova operazione antimafia della polizia a Palermo ieri, dove è stato colpito ancora una volta il racket delle estorsioni che faceva capo al 'mandamento' dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Dieci le persone arrestate la notte scorsa nel blitz, che ha impegnato un centinaio gli agenti della sezione Criminalità organizzata della Squadra Mobile, e denominato "Addiopizzo 4".
I poliziotti hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Silvana Saguto su richeista del procuratore aggiunto della Dda Alfredo Morvillo, che ha coordinato un team di cinque magistrati. I provvedimenti giudiziari erano 11 ma uno degli indagati è riuscito a sfuggire alla cattura e viene ricercato.

Gli arrestati devono rispondere a vario titolo di associazione mafiosa ed estorsioni e sono ritenuti affiliati alla 'famiglie' di San Lorenzo, Tommaso Natale, Partanna Mondello e Cinisi.
Tre i commercianti che avrebbero subito una richiesta estortiva da parte degli esattori del racket della cosca del quartiere di San Lorenzo, guidata un tempo dai Lo Piccolo. La richiesta sarebbe stata di 10 mila euro. I commercianti, interrogati dai magistrati della Dda, hanno confermato di aver ricevuto minacce e hanno riconosciuto i tre esattori del racket delle estorsioni.

L'ennesima operazione antiracket della Procura di Palermo nasce sempre dai 'pizzini' sequestrati nel covo di Giardinello dei boss Lo Piccolo. Proprio da questi e da una lettera gli investigatori sono arrivati al nome di Gaspare Di Maggio, indicato con il nomignolo di '30 grammi'. Il figlio del vecchio boss di Cinisi (PA), Procopio, scrive ai boss e si vanta di come il padre sia ancora temuto: "Sono andato al funerale insieme a mio padre e l'ho presentato come il signor Di Maggio. L'interlocutore, un politico, è sbiancato".
Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta ieri mattina in Questura il pubblico ministero, Gaetano Paci, ha sottolineato l'importanza dell'associazione antiracket. L'operazione di ieri è l'ultima del questore Giuseppe Caruso, che da Palermo andrà a Roma. Caruso ha ringraziato ed elogiato i magistrati della Procura di Palermo. 

I nomi dei fermati - Ecco i nomi delle persone arrestate nell'operazione antimafia della polizia di Stato a Palermo: Gaspare Di Maggio, 47 anni, già in carcere, è il figlio di Procopio, il patriarca di Cinisi, un vero e proprio capitolo nella storia di Cosa nostra italo-americana: accusato di associazione mafiosa ora gli viene contestato anche il reato di estorsione. Francesco Briguglio, 52 anni, Antonino Liga, 61 anni, e Antonino Cusimano, 63 anni: i tre sarebbero esattori del racket, riconosciuti dai commercianti taglieggiati. 
Un'ordinanza di custodia cautelare è stato notificata anche a Guido Spina, 43 anni, Salvatore Mangione, 52 anni, Roberto la Vardera, 29 anni, Gabriele Davì, 27 anni, Rosolino Di Maio, 27 anni, (già in carcere) e Mario Ferrazzano, 23 anni.
E' riuscito invece a sfuggire alla cattura nel quartiere Zen una persona di cui gli inquirenti non hanno voluto fornire le generalità. 

Sempre ieri, dopo la chiusura dell'inchiesta "Addiopizzo" della Procura di Palermo con 80 avvisi di conclusione delle indagini preliminari nei confronti di 58 mafiosi e di 22 fra commercianti e imprenditori vittime del racket delle estorsioni (LEGGI), Confcommercio Sicilia ha deciso la sospensione di due associati che hanno negato di aver pagato il pizzo. Adesso per loro il rischio di un processo per favoreggiamento per non aver denunciato i boss.
"Già stamattina - ha comunicato ieri Roberto Helg, presidente di Confcommercio Sicilia - invieremo le lettere che comunicano la sospensione. Abbiamo accompagnato diversi commercianti a denunciare, abbiamo offerto tutto il sostegno possibile. Non è ammissibile il silenzio".
Intanto il collegio dei probiviri di Confindustria Palermo ha già aperto un'istruttoria nei confronti dei suoi iscritti indagati e anche per loro si profila la sospensione.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, La Siciliaweb.it, Rainews24.it]

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01 agosto 2008
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