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'Adotta' a distanza un maialino o una pecora

Come diventare allevatori anche se si vive in un monolocale al centro di una metropoli

06 settembre 2008

A Motta San Giovanni, comune in provincia di Reggio Calabria, posto sulla costa jonica, c'è un'azienda produttrice di salumi grecanici senza conservanti, e che alleva suini 'per conto terzi'. Bastano 45 euro al mese per mantenerne uno per 10 mesi. In Sardegna, invece, si può prendere in affido un ovino che frutta in un anno ben 8 forme di pecorino.
E' questo il modo per diventare allevatore anche se si vive in un monolocale al centro di una metropoli. E' questa la proposta di alcune aziende agricole italiane che offrono la possibilità di 'adottare' a distanza maialini e pecore per avere sulla propria tavola prodotti di qualità direttamente dal produttore al consumatore.

Il salumificio dell'azienda AgriRiggio di Motta San Giovanni (Reggio Calabria), ad esempio, permette di scegliere un maialino della razza grecanica nero-bianca per farlo crescere e ottenere poi salumi e carne pregiata. Con 45 euro al mese è possibile allevare a distanza un cucciolo di suino per un periodo medio di 10 mesi, "ma il cliente ha la facoltà di interrompere anche prima l''adozione'", dice a Ign, testata on line del gruppo Adnkronos, Francesco Riggio che, con il fratello Giuseppe, gestisce l'azienda agricola calabrese. "Se per il cliente va bene - aggiunge - possiamo fermarci anche una volta raggiunti i 120 kg di peso", che "garantiscono comunque salumi e carne per un paio di mesi". "Rispetto ai prezzi in giro, la carne può essere un po' più cara, ma c'è la garanzia che si tratta di prodotti di qualità, visto che i nostri maiali allo stato semi brado vengono alimentati solo con cereali".
L'idea dell''allevamento a distanza' è stata premiata con l''Oscar Green - Giovani Impresa' per la categoria 'Esportare il territorio', perché "punto di forza della presenza della cultura calabrese nel mondo", attraverso la "promozione di tutto il territorio" grazie a "qualificate attività produttive", tra cui coltivazione di agrumi, olivi, viti, ortaggi, allevamento di equini, ovini e caprini.

Ma, oltre ai maialini, è possibile adottare anche una pecora a distanza grazie all'iniziativa del pastore Emilio e della sua Sardiniafarm. "All'inizio non ci credevamo nemmeno noi - racconta a Ign - abbiamo cominciato tre anni fa per disperazione, perché non avevamo un lavoro. E invece - spiega - è andata bene, per noi che siamo abituati con poco è andata a gonfie vele". "L'anno scorso abbiamo avuto 97 richieste, i clienti sono soprattutto del Nord, ma c'è anche qualcuno da Roma e addirittura dalla Svizzera, dall'Olanda e dalla Francia". "I prodotti non solo sono di qualità, ma costano anche meno - aggiunge - e poi c'è la comodità di riceverli direttamente a casa. A Milano - spiega - un kg del formaggio che produco io lo vendono al supermercato a 28 euro, da me costa solo 20 euro comprese le spese di spedizione".
Allevare una pecora a distanza alla Sardiniafarm costa 390 euro all'anno e comprende 8 forme di pecorino da 2,5 kg circa, un manufatto con la lana della pecora, oltre naturalmente alla possibilità di scegliere il nome della pecora. "I primi tempi qualcuno si lamentava perché diceva che 20 kg erano troppi - ricorda Emilio - allora abbiamo creato il pacchetto 'Diventa fattore a distanza' che - conclude - prevede l'invio oltre che del formaggio di 2 panieri con prodotti tipici".

Una pecora, dalla quale si può ricavare formaggio ma anche lana (sia gomitoli che prodotto finiti come calcini, maglie della salute, ecc), la si può adottare anche in Abruzzo, presso il bioagriturismo 'La Porta dei Parchi' ad Anversa degli Abruzzi (Aq). "Con questa iniziativa - spiega Fabio Lofoco, veterinario responsabile dell'azienda - oltre a risparmiare il 12% circa sul valore di mercato dei prodotti e ad avere l'assoluta certezza della genuinità dei prodotti, si aiuta la sopravvivenza di una cultura millenaria e si garantisce la conservazione di tecniche di trasformazione che hanno regalato alla nostra civiltà l'infinita gamma di formaggi che insieme all'allevamento, oggi rischiano l'estinzione".
Per adottare un esemplare si firma un 'regolare' contratto, tanto che a casa si riceve il certificato d'adozione oltre a una foto dell'animale scelto. "La quota da pagare annualmente può variare dai 50 ai 150 euro - spiega Lofoco a Ign - e a seconda di quanto si versa si riceve un pacchetto di prodotti. Prodotti che si possono anche andare a prendere direttamente in azienda, con un risparmio di 15 euro previsti per la spedizione". [Adnkronos/Ing]

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06 settembre 2008
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