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"Case distrutte e bimbi uccisi"

Palermitani nell'inferno di Gaza: il racconto dei cooperanti del Ciss

19 novembre 2012

"La scorsa notte abbiamo assistito a uno dei momenti più terribili vissuti dalla Striscia di Gaza. Dopo aver ricevuto notizie confuse riguardo a una tregua, verso le due della notte siamo stati scossi da violente esplosioni. Droni, apaches e F16 volavano in continuazione su tutta la Striscia. Quanto è accaduto è stato un deliberato attacco alle sedi degli organi di informazione che ha causato il ferimento di 6 giornalisti palestinesi, uno dei quali ha perso una gamba".
Sono stati giorni di grande paura per Salvo Maraventano, Valentina Venditti e Maria Patrizia Salatiello, i tre cooperanti palermitani del Ciss (Cooperazione internazionale Sud Sud) che solo ieri mattina sono riusciti ad uscire dalla Striscia Di Gaza.

"L'attacco alla stampa risponde alla volontà di nascondere quello che sta attualmente accadendo a Gaza", aggiungono. "La notte è continuata con una serie di attacchi ripetuti dal mare, il bombardamento del ponte e di diverse zone da nord a sud della Striscia: sono zone densamente abitate, ci sono stati attacchi anche sulle case. Nel giro di una notte 12 persone sono rimaste uccise tra cui tre bambini, uno di 18 mesi ad al Bureij e due nel campo di Jabalya. Al risveglio i bombardamenti continuano con una frequenza discontinua e fino al momento attuale continuiamo a sentire il rumore di esplosioni e aerei sopra la nostra testa".
"Abbiamo trascorso la notte mantenendo il contatto telefonico con i nostri colleghi ed amici - raccontano -; molti di loro avevano già lasciato le loro case trasferendosi in casa di familiari in aree più sicure e, come noi, hanno trascorso le ultime giornate in casa e probabilmente più di noi sono terrorizzati da ciò che è già accaduto e da ciò che potrebbe accadere".
"L'unico pensiero - concludono - è una speranza che si traduce in forte richiesta che tutto ciò a cui stiamo assistendo possa finire al più presto e facciamo appello a tutte le persone di coscienza affinché prendano una posizione chiara e forte".

I tre operatori della Ong palermitana, bloccati a Gaza dall'inizio dei bombardamenti, sono usciti dalla Striscia con un convoglio delle Nazioni Unite insieme agli altri cooperanti italiani, attraverso il valico di Erez. L'uscita assistita dei cooperanti italiani è una misura di protezione ordinaria in caso di conflitti armati che è stato possibile attuare soltanto questa mattina, quando si sono verificate le condizioni di sicurezza necessarie per il trasferimento.
"I nostri amici, colleghi e vicini palestinesi ci hanno salutato ringraziandoci per essere rimasti fino ad ora - ha detto infine Salvo Maraventano -. La nostra sensazione è che adesso abbiano ancora più paura, temono che l'uscita di operatori internazionali dalla Striscia possa portare a un calo di attenzione e ad un attacco ancora più pesante. Continuiamo a tenere alta l'attenzione e invitare alla mobilitazione più ampia possibile per fermare le bombe su Gaza. Non li lasceremo soli".

[Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it, Ciss]

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19 novembre 2012
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