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"Ci sono tanti morti che galleggiano"

Ennesima tragedia nel Canale di Sicilia: un barcone con 250 persone a bordo è affondato al largo della Libia

15 settembre 2014

Un barcone con 250 persone a bordo è affondato al largo delle coste libiche. Lo ha reso noto la marina militare di Tripoli. "Al momento abbiamo salvato solo 26 persone, ci sono molti cadaveri in mare" ha detto il portavoce Ayub Qassem precisando che la maggior parte delle vittime erano africani e che tra loro c'erano molte donne. Il naufragio è avvenuto a Tajoura, a est della capitale libica. "Ci sono tanti morti che galleggiano", ha aggiunto Qassem. Le persone disperse, dunque, sono oltre 200.
I soccorsi e le ricerche sono stati resi difficili dagli scarsi mezzi a disposizione della guardia costiera. La maggioranza delle navi sono battelli da pesca e rimorchiatori presi in prestito dal ministero del Petrolio. Uno degli effetti del caos politico che insieme alla mancanza di sicurezza caratterizza la Libia dopo la caduta e l'uccisione di Moammar Gheddafi nel 2011. Lo stesso caos politico di cui approfittano i trafficanti di esseri umani.

Dall'inizio dell'anno più di centomila persone hanno raggiunto le coste italiane, ma centinaia e centinaia hanno perso la vita durante la traversata su vere e proprie carrette del mare. Secondo l'agenzia Habeshia, che raccoglie e diffonde segnalazioni sul fenomeno, le persone scomparse in mare potrebbero essere 2.000. Un dato aggiornato al 24 agosto, dopo un naufragio molto simile a quello di oggi, sempre al largo delle coste libiche, in cui erano scomparsi 170 profughi e migranti, in maggioranza somali ed eritrei.

La tragedia probabilmente più grave è quella avvenuta nell'ottobre scorso nel Canale di Sicilia: 366 morti, tra i quali molte donne e molti bambini, e 155 superstiti. Lo shock provocato da quell'ecatombe portò all'inizio dell'operazione "Mare Nostrum" che in questi mesi ha tratto in salvo migliaia di disperati. E qualche giorno dopo il naufragio del 24 agosto, l'Ue ha finalmente aperto alle richieste italiane annunciando per fine novembre l'avvio di una nuova missione di Frontex (l'agenzia dell'Unione per il controllo delle frontiere), Frontex Plus, che dovrà "completare" l'attività svolta dal nostro Paese nel Mediterraneo.
Finora l'anno con il bilancio più pesante era stato il 2011 con almeno 1.800 persone scomparse, tra morti e dispersi. Dal 1988, secondo Fortress Europe - il blog che tiene il triste conto - più di 20.200 migranti hanno perso la vita nel Mediterraneo.

- Un altro naufragio nel Mediterraneo (Guidasicilia.it, 13/09/14)

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15 settembre 2014
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