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''Il Ponte degli Italiani nel Mondo'', ecco come il ministro Lunardi ha battezzato il Ponte sullo Stretto

Pubblichiamo, inoltre, i 12 punti di riflessione di Valerio che girano via e-mail

18 marzo 2004
E’ stato votato ieri all'unanimità, dal Coreper (Comitato dei rappresentanti permanenti dei governi degli stati membri dell'Ue) il favore per il mantenimento della lista di priorità delle 30 grandi opere infrastrutturali prioritarie già individuate in precedenza, che include il Ponte sullo stretto di Messina. Gli ambasciatori degli Stati membri, a seguito delle consultazioni con la commissione trasporti del Parlamento europeo, hanno ribadito il proprio sostegno alla lista di grandi progetti già adottata nei mesi scorsi, accettando solo alcune modifiche che ampliano il numero di opere e rifiutando di eliminare progetti già inclusi.
La proposta complessiva delle opere prioritarie sarà ora esaminata dalla Commissione trasporti dell'Europarlamento e quindi tornerà in plenaria, probabilmente nella sessione di fine aprile.
Dal Governo, il Ministro per le Infrastrutture, Lunardi, fa sapere che il Ponte non solo si farà, ma che si chiamerà anche "Il Ponte degli Italiani nel Mondo".
Il Ministro per gli Italiani nel Mondo, Mirko Tremaglia, ha appreso la notizia con grande soddisfazione. "Il Ponte sullo Stretto – ha affermato Tremaglia – questa opera di grande ingegno, si chiamerà Ponte degli Italiani nel Mondo. Ringrazio il Ministro Lunardi per questo atto di omaggio ai nostri connazionali all’estero. Sapendo che si tratterà del Ponte più grande realizzato nel mondo, credo che anche i nostri connazionali apprezzeranno quest’atto dedicato a quanto di grandioso, a loro volta, hanno saputo realizzare in ogni parte del mondo".

Questa che riportiamo di seguito è un e-mail che in questi giorni sta facendo il giro della rete.
Ad averla scritta è un certo Valerio, un Valerio qualunque, una persona che si chiede e chiede di riflettere almeno per un secondo su quello al quale si potrebbe andare incontro, con la costruzione del mai troppo discusso Ponte sullo Stretto.
Ponte, che da una parte viene visto come fonte di quella ripresa agognata da sempre dalla Sicilia, dall’altra come l’abbaglio più grande che i siciliani potrebbero prendere da sempre.
Invitiamo tutti alla riflessione anche noi, unendoci a Valerio…


Se non sono sintetico cestinerete subito questa lettera per cui vado al dunque:
mentre stiamo tranquilli nelle nostre magagne quotidiane, alcune persone stanno cambiando irrimediabilmente la nostra terra.....ne hanno diritto?
E se si, ha senso costruire il ponte?
1 - Nelle procedure di analisi per la fattibilità di un'opera come il ponte (Procedura V.I.A.) vige il dovere di sondare il parere del largo pubblico. Vi hanno chiesto niente?
2 - La zona in cui viene costruito il ponte preserva un patrimonio ambientale endemico (unico e tipico della zona) di grande valore paesaggistico, faunistico, storico e culturale. Gli impatti saranno fortissimi e non mitigabili: in sostanza viene ad essere deturpato un paesaggio unico e mai valorizzato a livello turistico, si sconvolge un percorso compiuto da uccelli migratori che si trovano un ostacolo altissimo e pericoloso lungo il percorso (alcuni fautori del ponte sostengono che il ponte potrebbe servire per far appollaiare gli uccelli e farli riposare....ma sono imbecilli?). Cambiano le ombre proiettate e si crea una variazione locale e significativa di un ambiente delicato e in particolare attualmente considerato area protetta!!! Vi chiedo a vostro buon senso se un'opera visibile dallo spazio possa o meno sconvolgere l'ambiente in cui si colloca.
3 - Sono stati investite già ingenti somme per potenziare il porto di Gioia Tauro e migliorare il trasporto via mare. Che fine fanno questi investimenti?
4 - La zona in cui si colloca il ponte è caratterizzata da venti, correnti e terremoti fortissimi. Anche se il ponte resistesse potrebbe essere al più un collegamento tra due cimiteri chiamati Reggio e Messina: al momento i palazzi delle due città sono vecchi e non adeguati a resistere ai terremoti che si possono scaricare in zona. Non sarebbe meglio spendere questi soldi per adeguare le case delle persone e salvare loro la vita?
5 - Tra svincoli, traffico urbano in ingresso e in uscita dalle due città, code sul ponte e velocità media di attraversamento del ponte (sarà contenuta a causa dei venti), i tempi in gioco non saranno decisamente migliorati; non lo dico io, sono stati fatti studi nella procedura V.I.A. che hanno stimato tempi di attraversamneto complessivi paragonabili al tragitto marittimo. Si consideri anche che a causa di incidenti, mal tempo o altro deve essere garantito un sistema di traghetti di emergenza adeguato a mantenere attivo il traffico ordinario; tranne questi eventi particolari, i traghetti resteranno praticamnete inutilizzati: il risultato è che invece di tagliare le spese si avrà un incremento poichè il pedaggio del ponte dovrà sovvenzionare una flotta notevole di traghetti.

6 - Costerà tanto: i fautori sostengono un costo di 6 miliardi di euro ma considerando come vanno le cose in Italia in cui un cantiere per una scuola elementare resta aperto per dieci anni oltre il termine di consegna, viene da chiedersi se si assisterà al solito fenomeno per cui i tempi verranno gonfiati grazie a mille pretesti allo scopo di speculare sui finanziamneti e arricchire le compagnia che vinceranno gli appalti e non solo! Altre stime, più obiettive, sostengono un costo minimo di 20 miliardi di euro!
7 - Come mai non viene completata l'autostrada Palermo-Messina?
8 - Nel nord Italia si viaggia con treni veloci....noi abbiamo un solo binario!!!
9 - Lo studio tecnico condotto sulla compatibilità ambientale del ponte (procedura V.I.A.) si è rivelato lacunoso, alterato ed errato, allo scopo di giustificare il ponte! In molti aspetti tecnici i calcoli si sono rivelati errati ed è sorta la necessità di rieffettuarli. E adesso in che condizione sono i calcoli e la procedura V.I.A.?
10 - Da dove viene preso il materiale da costruzione?
11 - Dove viene stoccato in corso d'opera? (un cantiere immenso per dieci anni...provate ad immaginare il disagio). 12 - Il ponte creerà un cantiere e lavoro per dieci anni, ma non sarà la soluzione dei nostri problemi. Porterà soldi, ma proprio tanti, alla mafia, alle compagnie vincitrici dell'appalto, e a non so quante altre persone. Invece di valorizzare l'ambiente ed il turismo si violenterà per sempre la natura: il ponte vivrà per 200 anni secondo i progettisti; dopo resterà un mostro arruginito e morente. La natura intorno resterà travolta per sempre. Di certo nessuno lo smonterà mai più dopo i 200 anni!

Ci sono ben altre esigenze per il Sud Italia, urgenti e prioritarie, e se si vuole migliorare il trasporto, esistono palesi necessità ed incongruenze:  in Sicilia si devono impiegare 4 ore per andare da Palermo a Messina! Se un tir arriva a Reggio e attraversa il ponte non dovrà sempre imbattersi nell'odissea del traffico siciliano?
Il trasoprto delle merci via mare è meno inquinante, più economico e più rapido....perchè tornare indietro?
I commercio della zona migliorerà? Direi di no, visto che viene alterato un ambiente unico, una risorsa ambientale!
Apriamo gli occhi e cerchiamo di essere consapevoli di quello che si cerca di fare, di come venga sfruttata a vantaggio di poche persone e per sole due generazioni ciò che ci appartiene, velando i veri intenti con il nome di "progresso"!!!!
Ho scritto questa lettera solo per sfogarmi e per invitarvi a riflettere e a non restare tagliati fuori da ciò che succede... più si è ignoranti e distratti più si è schiavi ed è una benedizione per chi ci "governa" (controlla) e questo vale sempre sia a "destra" che a "sinistra"!!!!!

Valerio

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18 marzo 2004
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