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''La mafia si deve e si può sconfiggere''

Il presidente del Senato Renato Schifani a Palermo per la Festa della Polizia

19 maggio 2008

"La mafia si deve e si può sconfiggere. E i successi di questi ultimi tempi lo dimostrano. Né temiamo distrazioni per via di questi ottimi risultati. L'azione di contrasto alla criminalità organizzata seguiterà con tenacia e abnegazione".
Questo è quanto ha assicurato il presidente del Senato, Renato Schifani, intervenendo sabato scorso alla Festa della Polizia a Palermo.
"L'azione contro la criminalità - ha detto Schifani - non può risultare efficace se, oltre a perseguire i responsabili dei reati con misure restrittive della libertà personale, non si recidono i legami tra la criminalità e gli interessi economici. Questo obiettivo potrà e dovrà essere raggiunto sia mantenendo alto l'impegno sull'aggressione e la confisca dei patrimoni mafiosi, sia sulle dinamiche che portano la mafia a divenire protagonista, inquinandola, della parte sana e produttiva dell'economia reale del Paese".

Contro la mafia e la criminalità organizzata Schifani ritiene "assolutamente doverosa la più ferma unità di tutte le forze politiche", perché "davanti al nemico comune non ci può essere partigianeria politica". E ha ammonito affinché "nessuno tenti, come è già successo nelle stagioni peggiori del nostro Paese, di minare il dialogo per trarre profitto, quanto meno politico, dalla contrapposizione sterile. Di questo nuovo clima può beneficiare anche la lotta al crimine".
Un avvertimento Schifani lo ha lanciato anche perché "il senso di insicurezza presente talvolta in alcuni settori della società civile'' non si trasformi ''in atti di autotutela, di violenza e di reazione indiscriminata, che si collocano al di fuori della corretta gestione dell'ordine pubblico e sollecitano una decisa condanna".

Nel suo discorso alla Festa della Polizia di Palermo il presidente del Senato ha voluto anche ricordare l'uccisione di Lorena Cultraro , la 14enne di Niscemi (Caltanissetta) uccisa e gettata in un pozzo da tre minori, "vittima di un insensato episodio di assurda brutalità", ed ha espresso alla famiglia "i sentimenti di sincera vicinanza e l'espressione del più profondo cordoglio a nome mio personale e dell'assemblea di Palazzo Madama".
Quindi ha concluso: "La nostra amata Sicilia non si è mai piegata, né si è mai data vinta alla mafia, come talvolta qualcuno che conosce poco la nostra regione è indotto a pensare. Essa, invece, è stata capace di rialzarsi e gridare il suo rifiuto alla violenza, alla prepotenza, all'illegalità. In questa battaglia - ha sottolineato Schifani - come in tante altre, sappiamo che sia il Nord che il Sud del nostro Paese saranno uniti, perché la differenza delle istanze politiche delle due aree del Paese non impedisce di preservare l'indissolubile legame esistente tra le due parti dell'Italia. Questa azione la dobbiamo ai nostri giovani, ai nostri figli". [Adnkronos/Ign]

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19 maggio 2008
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