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"Minchia comu fa!" La particolare luminaria palermitana scatena la polemica…

All’indignazione via post di un consigliere comunale ha risposto l'imprenditore che ha pagato l’installazione

18 settembre 2018
''Minchia comu fa!'' La particolare luminaria palermitana scatena la polemica…

Sdoganata alcuni anni fa da una canzone di Giorgio Faletti, "Signor tenente", ed oramai espressione gergale corrispondente ad un ampio significante più che a un preciso significato, il termine "minchia" da qualche giorno compare sotto forma di luminaria installata in via Alloro, a Palermo, dagli organizzatori di "Manifesta 12", la Biennale nomade europea in corso nel capoluogo siciliano nell'anno di Palermo Capitale della cultura.

L'indignato post del consigliere comunale di Palermo, Sabrina Figuccia

Ebbene, tale "illuminazione" ha fatto gridare allo scandalo la consigliere comunale Sabrina Figuccia che su facebook ha scritto: "Come se non fosse bastata l'installazione artistica dell'amplesso di un tizio con un albero (video proiettato all'Orto botanico, sempre nell'ambito di Manifesta - ndr), arriva anche questa bella novità che, probabilmente, rispecchia la visione contorta di qualche "artista" foraggiato da fondi pubblici".

"Stamattina - conclude Figuccia nel suo post - in una lettera inviata al sindaco ho chiesto l'accesso agli atti per conoscere quanto è stata pagata questa installazione, chi ha sostenuto i costi e se Orlando ritiene che simili episodi facciano bene all'immagine della città".

"Minchia", luminaria progettata da Fabrizio Cicero e sostenuta economicamente da Andrea Schiavo della società H501

All’indignata consigliera ha risposto Andrea Schiavo, che attraverso la sua società H501 ha finanziato interamente la realizzazione della luminaria: "Vorrei tranquillizzare la consigliera di Palermo, Sabrina Figuccia: la luminaria "Minchia" situata in via Alloro, infatti, è stata pagata interamente dal sottoscritto che ha voluto fare un atto di mecenatismo verso un'artista che ha composto una luminaria che non voleva offendere la sensibilità di nessuno".

"Rispetto quindi il suo desiderio di aver informazioni sull'uso o meno di soldi pubblici - ha scritto ancora Schiavo sul suo profilo FB -, ma chiederei cortesemente di lasciare al pubblico ed alla critica il giudizio sulla validità o meno di questa opera d'arte".

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18 settembre 2018
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