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''Povera Patria... e povera Catania...''. Franco Battiato e il suo concerto per il Fondo Italiano per l'Ambiente

27 settembre 2006

''Ritorno a cantare 'Povera Patria', per pura provocazione. Una canzone di tanti anni fa, che non facevo più nei concerti ma che va sempre bene. Anche se l'arte dovrebbe rimanere lontana dalla politica e dal sociale''. Così Franco Battiato ha presenta il concerto speciale che ha tenuto lunedì scorso al San Carlo di Napoli, accompagnato dall'orchestra del Massimo napoletano, a sostegno del Fai (Fondo italiano per l'ambiente) con la partecipazione del filosofo e suo collaboratore Manlio Sgalambro.

''Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere, di gente infame, che non sa cos'è il pudore, si credono potenti e gli va bene quello che fanno; e tutto gli appartiene'', recita il testo scritto 15 anni fa ma che evidentemente riflette ancora lo stato d'animo dell'artista: ''Nel nostro tempo dominano ormai l'ignoranza e la supponenza, soprattutto la prepotenza. Come accadeva nel 1500, quando si rischiava la vita per una precedenza. Soprattutto per i capoluoghi del Sud, come Napoli e Catania è un bruttissimo momento'', ha detto Battiato allargando il suo discorso anche allo scenario internazionale. ''Ho descritto il presidente Bush come una scimmia (in 'Ermeneutica', ndr) cosa posso fare di piu? Incredibile che un individuo simile possa dirigere una nazione''.

Accanto a versioni inedite dei brani più noti dell'artista catanese, tra musiche sinfoniche e composizioni ispirate alla cultura araba, brani elettronici e rock, per il concerto del san Carlo è tornata in scaletta anche il classico napoletano ''Era de maggio'', i versi di Salvatore di Giacomo. ''Non è solo un omaggio alla città, questa canzone è arte. E' stato il primo brano che ho scelto per la raccolta Fleurs. Da buon siciliano di origine proletaria sono cresciuto ascoltando musica napoletana. In generale però sono contrario ai dialetti, mi sembra che esprimano i difetti di una popolazione''.

Battiato ha ringraziato il soprintendente del San Carlo Gioacchino Lanza Tomasi per l'ospitalità: ''Non è la prima volta che collaboriamo - ha ricordato - anche lui è siciliano, siamo amici e mi ha portato anche a New York dove dopo uno straordinario concerto ho venduto 70 mila copie di Fleurs, poi nulla più. Gli antichi teatri italiani hanno una acustica straordinaria, che regge al tempo, mentre molte costruzioni moderne, anche quelle destinate alla musica, sono delle schifezze. Ma in linea di massima sono contrario all'ingresso del pop nei grandi teatri, così come alla musica da discoteca nelle chiese''.
Battiato ha poi annunciato che in ottobre comincerà a girare il suo terzo film da regista dal titolo ''Non è come sembra''. ''Sarà una sorta di simposio teologico, girato nelle stanze di una casa. Il titolo è una frase di Buddha'', mentre nel 2007 uscirà il suo prossimo album al quale sta ancora lavorando. Il ricavato del concerto di Napoli è stato interamente utilizzato dal Fai per proseguire gli interventi di restauro in atto nelle proprietà della Fondazione aperte al pubblico, tra le quali c'è anche la baia di Ieranto di Massalubrense.

Fonte: La Sicilia

Il testo della canzone Povera Patria

Povera patria! Schiacciata dagli abusi del potere
di gente infame, che non sa cos'è il pudore,
si credono potenti e gli va bene quello che fanno;
e tutto gli appartiene.
Tra i governanti, quanti perfetti e inutili buffoni!
Questo paese è devastato dal dolore...
ma non vi danno un po' di dispiacere
quei corpi in terra senza più calore?
Non cambierà, non cambierà
no cambierà, forse cambierà.
Ma come scusare le iene negli stadi e quelle dei giornali?
Nel fango affonda lo stivale dei maiali.
Me ne vergogno un poco, e mi fa male
vedere un uomo come un animale.
Non cambierà, non cambierà
si che cambierà, vedrai che cambierà.
Voglio sperare che il mondo torni a quote più normali
che possa contemplare il cielo e i fiori,
che non si parli più di dittature
se avremo ancora un po' da vivere...
La primavera intanto tarda ad arrivare.

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27 settembre 2006
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