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''Viaggio in Sicilia…''. La Catania di Sant'Agata raccontata da uno scrittore ebreo

Allo scrittore ebraico Meir Shalev il compito di raccontarne la devozione cristiana, quest'anno tragica

11 febbraio 2004
La seconda tappa del ''Viaggio in Sicilia... verso Librino, la Sicilia vista con gli occhi del mondo'', ideato da Antonio Presti, presidente dell'Associazione Fiumara d' Arte, ha ripercorso la festa di Sant'Agata, Patrona di Catania. Il tour è stato affidato alla penna di Meir Shalev, uno dei maggiori esponenti della letteratura israeliana contemporanea.
Obiettivo del cammino, cominciato il 3 febbraio, rileggere la sacralità della festa, affidando il racconto ad uno scrittore che dalla grande tradizione ebraica ha ereditato la passione del narrare.
Meir Shalev, da generoso osservatore, si è mescolato alla folla di devoti per percorrere le strade del centro catanese, affacciandosi dai balconi delle case, adornati per l'occasione, per cogliendo l'anima della ricorrenza, l'ardore della festa popolare, lo spirito devoto dei cittadini, per poter poi raccontare ''Agatos il valore della bellezza: la festa rivista in chiave contemporanea ripercorrendo la tradizione cattolica come simbolo di pace, come simbolo di tutte le sacralità del mondo''.

Della festa di Sant'Agata lo hanno impressionato gli uomini grandi e grossi con l'espressione da bambini che reggono le candelore, convincendosi che il rito abbia a che fare con i rapporti tra i sessi, forse riferendosi ad una storia raccontata nel suo ultimo libro, "Fontanella", intitolata "Il pane di Sarah", storia del viaggio di una donna che si fa portare dal suo uomo fino a quando non trova il posto che le sembra giusto per risiedervi.
''Mi ha affascinato parecchio questo culto - ha osservato il narratore - è molto mediterraneo: è la morte alla quale segue la rinascita, come in Mesopotamia, in Egitto, nell'antica Grecia''.
Già, la morte, proprio quella che ha fatto la sua presenza fra i devoti, calpestando la vita del giovane votato Roberto Calì.
 
Meir Shalev, 56 anni, nipote del poeta Itzhack Shalev, è cresciuto in una cooperativa agricola a Nahalal. Si è laureato a Gerusalemme in psicologia e ha poi lavorato in radio e in televisione. E' considerato uno dei quattro maggiori scrittori israeliani contemporanei. In Italia ha pubblicato diversi romanzi e uno di questi, ''Per amore di una donna'', sta per diventare un film con la regia del premio oscar Gabriele Salvatores. E' da pochissimo uscito il suo ultimo romanzo, ''Fontanella'' (ed. Frassinelli), presentato nell'università Tre il 9 febbraio a Roma. Durante l'incontro Shalev ha raccontato del proprio viaggio in Sicilia.

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11 febbraio 2004
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