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130 anni agli uomini dei Lo Piccolo

Ventiquattro le condanne nella tranche del processo ''Occidente'' celebrata con rito abbreviato

08 agosto 2008

Sono stati condannati a pene che sommate complessivamente arrivano a 130 anni di carcere. Questa la decisione del Giudice per le udienze preliminari di Palermo Sergio Ziino, a conclusione della tranche del processo "Occidente" celebrata con il rito abbreviato, e che ha visto passare alla sbarra i fedelissimi dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo.
Le condanne sono state in tutto 24 per capi e affiliati delle cosche della zona occidentale di Palermo e della provincia tra Carini, Cinisi, Capaci e Torretta. Cinque le assoluzioni.

La pena più alta è toccata a uno dei capimafia di Carini, Antonino Pipitone, che ha avuto 9 anni, seguito da Giuseppe Lo Duca (8 anni e 4 mesi). Angelo Antonino Pipitone, capomafia di Torretta e padre di Antonino ha avuto invece 8 anni, così come Giulio Covello. Seguono una serie di condanne a 6 anni e 8 mesi, riguardanti Carmelo Biondo, Francesco Di Blasi, l'anziano boss di San Lorenzo Salvatore Gottuso, Giuseppe Bruno e Angelo Gallina di Carini. Sei anni ciascuno a Rosario Collesano e Giuseppe Passalacqua, 5 anni e 4 mesi a Giuseppe Gelsomino, 5 anni e 2 mesi al collaboratore di giustizia Gaspare Pulizzi, ex capomafia di Carini. In sei sono stati condannati a 5 anni ciascuno. Sono Giorgio Cuccia, Francesco D'Alessandro, Salvatore Prano, Saverio Privitera, Gioacchino Sapienza e Francesco Sparacio. L'altro anziano boss imputato, Pierino Di Napoli, considerato il capomafia di Malaspina e il reggente della Noce, ha avuto 4 anni, perché rispondeva solo di una tentata estorsione. Chiudono l'elenco Andrea Bruno, 3 anni e 4 mesi, Fortunato Vitale, 2 anni e 6 mesi, Michele Cardinale 2 anni e Davide Pedalino, un anno e 4 mesi. Tra gli assolti Francesco Paolo Spinelli e Antonino Privitera.
Il giudice ha rinviato per la liquidazione del danno alle parti civili davanti al giudice civile e non ha assegnato le provvisionali che erano state richieste dalle associazioni, come Addiopizzo e Sos Impresa, presenti nel processo.

Gli avvocati dei condannati, però, hanno annunciato ricorso in appello parlando di nullità del verdetto emesso durante il periodo di sospensione delle udienze fissato del codice tra l'1 agosto e il 15 settembre. Secondo i difensori non ricorrerebbero infatti i casi di urgenza in presenza dei quali si può derogare alla sospensione feriale delle udienze, cioè, il rischio prescrizione dei reati e la scadenza dei termini di carcerazione.

[Informazioni tratte da Repubblica.it, La Siciliaweb.it]

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08 agosto 2008
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