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16.355 aziende chiuse in 5 anni

La Sicilia è la regione che detiene il saldo peggiore tra aperture e cessazioni di attività negli ultimi 5 anni

04 gennaio 2016

Nei giorni scorsi, dal commento di Salvo Politino, direttore di Confesercenti Catania, traspariva una moderata soddisfazione. E’ stato "un Natale in chiaroscuro quello appena trascorso per i commercianti catanesi - aveva detto - La ripresa economica che tutti attendevano non è ancora completamente avvenuta ma il bilancio finale degli acquisti dei cittadini è senz’altro il più positivo degli ultimi otto anni". (LEGGI)
Toni di moderata soddisfazione che non vengono però utilizzati dalla confederazione nazionale degli esercenti che registra nell’ultimo anno dati drammatici. Secondo le stime dell'Osservatorio Confesercenti nazionale, infatti, la Sicilia è la regione che detiene il saldo peggiore tra aperture e cessazioni di attività negli ultimi 5 anni, con un saldo negativo di 16.355.
Proprio a Catania, per esempio, dall'1 gennaio al 31 dicembre 2015 hanno chiuso 1.612 aziende, circa 4 al giorno. In tutta la provincia 4.949. Confesercenti Catania, nel fornire i dati, spiega che il settore che ha sofferto di più è il commercio, con un saldo negativo di 95 in città e 366 in provincia. A seguire l'industria, l'edilizia e i trasporti. Un crollo meno grave di quello registrato nel 2014 ma, comunque, numeri molto inferiori alle aspettative di ripresa.

"Il leggero calo delle imprese che hanno chiuso perché non hanno resistito alla crisi - sottolineano da Confesercenti Catania - è annullato dalla frenata delle aperture. Il 2015 si conferma un anno di contrazione. Una vera e propria desertificazione che ha interessato tutto il territorio nazionale e in particolare la Sicilia. La nostra Regione ha guadagnato il primo posto per il peggiore saldo negativo negli ultimi cinque anni".
"Fare impresa fa ancora paura - è l'analisi di Salvo Politino - e la lieve ripresa dei consumi non basta a dare coraggio agli aspiranti titolari di azienda, terrorizzati da una fiscalità cresciuta quasi costantemente negli ultimi anni, dal costo degli affitti, dallo stato di degrado in cui si trova il nostro centro storico. Per il 2016 auspichiamo maggiore attenzione a livello politico e amministrativo". [Informazioni tratte da Lasiciliaweb.it]

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04 gennaio 2016
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