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A Palermo ci si stressa più che a Milano

Cambia la geografia dello stress nel nostro Paese. Lo causa più il tempo libero che il super lavoro

30 marzo 2004
La geografia dello stress nel nostro Paese sembra sia cambiata, oggi come oggi c’è un numero maggiore di stressati a Palermo e a Messina che in città come Milano o Varese.
In questa maniera vengono inevitabilmente a cadere molti luoghi comuni: lo stress oggi nasce sempre meno dall'iperattività lavorativa, dai ritmi di vita veloci e dalla quantità delle cose da fare. In sette casi su dieci la sua fonte è, invece, il tempo libero e la sfera della vita privata.
La mappa dello stress del nuovo millennio è frutto di una ricerca della rivista Riza psicosomatica.

Dall'indagine emerge che il 42% degli stressati vive al sud o nelle isole, contro il 35% di stressati al nord e il 23% al centro. Nella classifica dei sessi, poi, in fatto di stress, gli uomini battono le donne: 62% contro 48%. Quanto alla percezione che gli italiani hanno del loro stato di tensione, a considerarsi ''molto'' stressati sono il 17% dei nostri connazionali, ''abbastanza'' il 28%, stressati ''solo in certi periodi'' il 24%. Poi c'e' il partito opposto dei ''raramente'' stressati (15%) e dei non stressati (9%): sommando queste ultime due percentuali la conclusione e' che solo il 24% degli italiani sono immuni o relativamente immuni allo stress.
Il lavoro è messo sotto accusa solo da 3 italiani su dieci (28%). Tutti gli altri individuano altrove la radice del loro malessere quotidiano: il tempo libero, per il 26%, la sfera della vita privata per il 19% degli italiani, il rapporto col partner per il 9%. La salute e il rapporto col proprio corpo per il 14%. Insomma, in 7 casi su 10 lo stress nasce fuori dall'ufficio e dall'orario di lavoro. Lo stress colpisce soprattutto quando non si sa bene cosa fare (24%) più ancora che quando si hanno importanti scadenze di lavoro (22%). Mentre si avvicina stancamente il fine settimana (17%) più ancora che quelle volte che si è sommersi dalle cose da fare (11%); ogni volta che ci si ritrova da soli (13%) più che durante i week-end (8%).

In famiglia, dunque, ci si stressa più che in ufficio. E ben un italiano su tre mette sotto accusa se stesso indicandosi come prima fonte di stress (31%). Al secondo posto viene il partner (25%), poi i figli (18%), quindi genitori e parenti in genere (14%), infine gli amici (8%).

Ma che cos'è veramente lo stress?
Spesso usiamo il termine stress in modo improprio
Una prima distinzione da fare è tra le parole stressor e stress propriamente detto:
- Lo stressor è una situazione-stimolo qualsiasi, cioè una qualsiasi cosa che ci accade; questa può essere sia positiva che negativa (ad es. vincere parecchi miliardi alla lotteria oppure, viceversa, subire un tamponamento in macchina). 
- Lo stress (termine inglese che significa "sforzo") propriamente detto è la risposta generica del nostro organismo allo stimolo stressante.

Nel linguaggio comune i due termini, stress e stressor, vengono costantemente confusi, cioè lo stimolo stressante e la risposta di stress sono chiamati entrambi stress.
In condizioni di stress acuto, di una certa intensità, nell’organismo si attivano: il sistema endocrino, il sistema nervoso vegetativo (o autonomo) ed il sistema immunitario.
- Il sistema endocrino reagisce immediatamente alle situazioni di stress improvviso, modificando la produzione di diversi ormoni: aumentano adrenalina e noradrenalina (catecolamine), il cortisolo, l’ormone della crescita (GH), la prolattina, più lentamente si innalzano gli ormoni tiroidei. Gli ormoni sessuali tendono ad abbassarsi, la glicemia tende ad aumentare, come pure colesterolo e trigliceridi.

- Il sistema nervoso vegetativo reagisce immediatamente producendo adrenalina e noradrenalina per attivare l’organismo e prepararlo a fronteggiare o ad evitare al più presto la situazione stressante. 

- Il sistema immunitario è molto sensibile allo stress. In una fase iniziale potremo avere una diminuzione della risposta immunitaria. Successivamente è più facile avere un aumento della produzione degli anticorpi  (immunostimolazione reattiva).

La reazione che costituisce lo stress investe tutto l’organismo ed è estremamente utile perché favorisce l’adattamento della persona agli improvvisi avvenimenti negativi; per questo è chiamata reazione di adattamento. Essa è fondamentale per la sopravvivenza e perciò è chiamata eustress.
Quando invece la reazione di stress è troppo intensa o lo stimolo negativo è prolungato (stress cronico), le variazioni ormonali descritte possono diventare stabili, predisponendo l’organismo a problemi psicologici anche gravi ed a malattie psicosomatiche. In questi casi si parla di stress cronico o distress. Tale situazione a lungo andare determina una diminu­zione delle nostre capacità di risposta e di adattamento, la cosiddetta sindrome da esaurimento.

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30 marzo 2004
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