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Abusivismo edilizio: in questo ultimo anno, solo a Palermo, circa cinquemila irregolarità

E intanto Cuffaro propone di mandare a casa i sindaci conniventi del condono

17 ottobre 2003
Oltre cinquemila abusi accertati, un trend in crescita proprio nell'ultimo anno. Quando cioè si è cominciato a parlare della nuova sanatoria edilizia, battezzata un paio di giorni fa dal consiglio dei ministri. Un condono previsto per le edificazioni senza licenza fino a 750 metri cubi, ovvero 250 metri quadrati, in più rispetto ala superficie legale. Rimarrà invece escluso dalla sanatoria chi ha costruito n zone non edificabili, nei parchi, suoi arenili o nelle aree protette.

Ecco la Palermo del cemento selvaggio. Dove, a fronte dei 5543 abusi accertati e verbalizzati, ce ne sono un numero al momento neanche stimabile mai scoperti.
Esaminando i dati sugli abusi accertati nell'ultimo decennio, un paio di elementi saltano subito all'occhio. Il primo è la raffica di verbali seguiti alla sanatoria bis (ben 2.114 in appena due anni), dopo la quale c'è stato un rilassamento (appena 121 nel '96) e infine una ripresa costante nell'ultimo triennio: 340 nel 2001, 310 nel 2002 e374 nei soli primi otto mesi di quest'anno.
Il secondo elemento di rilievo è la tipologia degli abusi: per circa un quarto dei casi scoperti, si tratta di semplici ampliamenti o interventi di manutenzione straordinaria non autorizzati. In ben 1.600 casi siamo invece davanti a nuove costruzioni e si va dalle villette a un piano i 579) fino a veri e propri palazzi, alti fino a quattro piani (167 quelli «scoperti»), tutti realizzati nell'anello periferico della città. Numeri, questi, che fanno il paio con il recente varo in consiglio comunale delle riperimetrazioni delle aree a verde agricolo, edificate più o meno legittimamente: cinquemila palazzi, sei milioni di metri cubi di cemento, 80 mila residenti.

Scatta, adesso, la corsa al condono (ma solo per chi costruito fino al marzo di quest'anno).
Si dovranno pagare cifre comprese fra i 100 (immobili a destinazione residenziale) e i 150 euro (non residenziale) a metro quadrato, più le spese di urbanizzazione e sarà possibile versare tutto in tre rate, fra il marzo 2004 e il marzo. 2005. Una vera e propria stangata è invece prevista per chi ha edificato in aree demaniali (la fascia di 300 metri fino alla battigia).
Il decreto del consiglio dei ministri, infine, introduce lo strumento del silenzio-rifiuto (l'esatto opposto del silenzio-assenso): dunque se, entro 60-90 giorni (è ancora da stabilire) rulla presentazione della richiesta di sanatoria, l'amministrazione non risponde, la domanda dovrà considerarsi respinta.

Intanto, per quanto riguarda l’intera isola, il governatore Cuffaro lancia la proposta di mandare a casa tutti quei sindaci che non interverranno per bloccare gli eventuali abusi dettati dal nuovo provvedimento nazionale sul condono edilizio. Iniziativa rivolta al governo Berlusconi "per impedire il dilagare dell'abusivismo edilizio", e che se rimarrà inascoltata dal governo, la si volterà all'Assemblea regionale siciliana chiedendo di modificare in tal senso il provvedimento.

Pronta la replica di Legambiente subito dopo l'annuncio del governatore. Agli ambientalisti non sta bene la proposta di Cuffaro, perché essenzialmente inverosimile, infatti hanno detto i loro portavoce: "II presidente della Regione ha fatto campagna elettorale con la sua proposta di condono edilizio; ha anche in dirittura d'arrivo la sua sanatoria per le costruzioni fuorilegge sulle coste; ora chi vuole prendere in giro?". In poche parole, secondo Legambiente, se venisse accettata dal governo nazionale la proposta di Cuffaro, il governatore "sarebbe uno dei primi a dover essere rimosso". "Non solo non fa nulla contro l'abusivismo - hanno concluso gli ambientalisti - ma anzi lo incoraggia".

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17 ottobre 2003
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