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Alitalia poco Sud

Addio ai voli da Torino verso il Sud. I sindaci Fassino e Bianco chiedono chiarimenti al governo

05 settembre 2014

Alitalia ha deciso di dire addio ai voli che collegano l'aeroporto di Torino con il Sud. L'ex compagnia aerea di bandiera, infatti, nella riorganizzazione legata all'ingresso di Ethiad, ha eliminato le rotte fra il capoluogo piemontese e le città meridionali di Palermo, Catania, Bari, Alghero, Lamezia, Napoli e Reggio Calabria.
L'aeroporto torinese si dice così pronto al lavoro per garantire i collegamenti con il Sud. Lo afferma, in una nota, la Sagat, la società che gestisce lo scalo di Caselle, che però parla di "vicenda dai contorni anomali" poiché "se è legittimo che una azienda possa riorganizzare la propria offerta, il tempo strettissimo intercorso tra le scelte del cda di Alitalia e l'effettiva soppressione delle rotte, un solo mese, pone gli aeroporti in ulteriore difficoltà nel riuscire in brevissimo tempo a garantire, insieme alle compagnie aeree, le esigenze di mobilità di persone e aziende presenti nel proprio bacino di riferimento".

Il volo per Palermo sarà garantito dalla compagnia Volotea, che volerà ogni giovedì e domenica. Tutti i viaggiatori coinvolti dalla sospensione delle attività di Air One, inoltre - fa sapere Volotea -, potranno usufruire di uno speciale voucher sconto di 20 euro a biglietto andata e ritorno (10 euro a tratta) per prenotare un nuovo biglietto aereo con la low cost.
"Le rotte da Torino verso il Sud - sottolinea - registrano costantemente altissimi coefficienti di riempimento dei voli e rappresentano una potenzialità per altri vettori. Questo ci rende ulteriormente fiduciosi che i vettori con i quali stiamo lavorando saranno in grado di cogliere le opportunità di mercato che si sono delineate negli ultimi giorni". "La dichiarata non redditività da parte di Alitalia delle tratte coinvolte dalle drastiche e repentine scelte della compagnia - sottolinea ancora la Sagat - riguarda esclusivamente il Gruppo Alitalia e la sua organizzazione". "Torino - spiega - resta collegata con il Sud Italia poiché le rotte Napoli, Bari, Palermo e Catania sono operate da altre compagnie che Sagat ha saputo attrarre nel corso del tempo. L'azienda sta lavorando in questi giorni affinché le frequenze vengano incrementate e nuovi vettori possano aggiungersi, non solo colmando i tagli, ma ampliando l'offerta ai passeggeri. Anche per la Calabria, dove operava esclusivamente Alitalia che terminerà le operazioni su Reggio e Lamezia, siamo impegnati ad introdurre nuove compagnie che possano dare maggiore stabilità ai collegamenti rispetto alle scarse frequenze garantite in passato da Alitalia e a soddisfare adeguatamente la grande domanda del mercato".

Contro la scelta di Alitalia scendono in campo il sindaco di Torino, Piero Fassino, e il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino che chiedono l'intervento del governo.
Fassino, che ha chiesto l'intervento del premier Matteo Renzi e del ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi e domani vedrà l'ad di Alitalia, Gabriele Del Torchio, ha convocato per lunedì un incontro con Regione, Camera di Commercio, Unione Industriale, i vertici della Sagat, Giuseppe Donato e Roberto Barbieri. Il taglio dei voli deciso da Alitalia dopo l'accordo con l'araba Etihad non interessa solo Torino - ricorda la Sagat - ma tutti gli scali del Nord, ad eccezione di Milano per il quale è previsto comunque un ridimensionamento.
Il presidente di Unioncamere Piemonte, Ferruccio Dardanello, parla di "una scelta incomprensibile e fortemente penalizzante per tutto il Nord Ovest", mentre il mondo politico sollecita un intervento di Lupi.

"Non si può pensare di spezzare in due il Paese" aggiunge il sindaco di Catania Enzo Bianco, che ha parlato anche a nome del Distretto della Sicilia del Sud-Est. "La pessima situazione - ha detto Bianco - delle ferrovie nel Sud a causa di scelte che continuano a penalizzare il Meridione, rendono ancor più grave la decisione dell’ex compagnia di bandiera. Lo sviluppo del Mezzogiorno passa anche dai collegamenti aerei e lo stesso premier Matteo Renzi ha recentemente ribadito che il rilancio dell'Italia passa dal rilancio del Sud". "Tra l'altro - ha concluso Bianco - non si riesce davvero a comprendere quali vantaggi economici possano esserci nel rinunciare alle tratte sud nord più frequentate e produttive". Il sindaco di Catania ha detto di essersi già sentito con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio e con Piero Fassino, presidente dell'Anci e sindaco di Torino, per fronteggiare la situazione.

[Informazioni tratte da ANSA, GdS.it, Lasiciliaweb.it]

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05 settembre 2014
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