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Allarme dalla conferenza mondiale sull'Aids: l'epidemia è all'inizio

Nonostante i 40 milioni di persone già malate nel mondo

08 luglio 2002
L'epidemia di Aids è solo all'inizio.

Nonostante i 40 milioni di persone già malate nel mondo. L'allarme è stato lanciato dall'Unaids, il programma Onu per la lotta all'Aids, mentre a Barcellona si aprivano i lavori della XIV conferenza mondiale sull'Aids, domenica sera.

"L'epidemia di Aids è ancora in una fase iniziale", rileva l'ultimo rapporto dell'Unaids. La diffusione del virus è molto più alta di quanto in passato si ritenesse possibile.

L'allarme riguarda soprattutto i Paesi in cui finora l'infezione ha colpito in modo più drammatico, ma l'epidemia sta raggiungendo anche nuove popolazioni in Africa, Asia, Caraibi ed Europa dell'Est.

Contrariamente a tutte le attese e le stime degli ultimi anni, nei Paesi più colpiti dall'Aids non si è raggiunto il livellamento dell'epidemia a causa della diminuzione delle persone a rischio. La malattia, anzi, continua a espandersi anche nei Paesi in cui l'infezione era già molto alta. E' il caso del Botswana, il Paese con il più alto tasso di infezioni da Hiv nel mondo, dove circa il 39 per cento degli adulti vive con il virus. Due anni fa non raggiungevano il 36 per cento.

E' anche il caso dello Zimbabwe, dove lo scorso anno un adulto su tre era sieropositivo, mentre nel 1997 lo era uno su quattro. In altri cinque Paesi africani il virus colpisce oltre il 20 per cento degli adulti.

Domenica gruppi di attivisti e organizzazioni non governative hanno organizzato una manifestazione per le strade di Barcellona, appena prima dell'apertura della conferenza mondiale sull'Aids, in cui hanno chiesto l'accesso alle cure per tutte le persone colpite dal virus nel mondo.

I manifestanti tenevano in mano migliaia di palloncini blu, a simboleggiare la Terra, e tanti piccoli cartelli in cui chiedevano ''farmaci adesso'', ''farmaci per ogni Paese''.

Fonte: ANSA

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08 luglio 2002
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