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Altre vittime italiane dell'influenza A

Il virus A/H1N1 ha provocato altri tre morti, tra questi una donna 38enne di Caltagirone (CT)

12 novembre 2009

L'influenza A in Italia ha, purtroppo, provocato altre tre vittime. A Caltagirone, in provincia di Catania, è deceduta una donna di 38 anni, disabile mentale, che da tempo soffriva di gravi patologie. La donna è morta ieri, ma la patologia virale è stata confermata in mattinata dagli esami del tampone rinofaringeo eseguiti nel Policlinico di Palermo.
All'ospedale Cardarelli di Napoli è spirato Nicola Velardi, 49 anni. L'uomo è morto nel centro trapianti di fegato per insufficienza respiratoria acuta ed è risultato positivo al test del virus A/H1N1. Trapiantato alcuni mesi fa di fegato a Genova, lo scorso giugno Velardi era stato rioperato al Cardarelli per insufficienza epatica. Allo stesso ospedale restano stazionarie, benché gravi, le condizioni di altri due trapiantati di fegato risultati positivi al virus dell'influenza A.
Una vittima anche a Macerata. Un uomo morto di 46 anni, era ricoverato già da alcuni giorni nell'ospedale locale di Civitanova Marche. Si tratta della prima vittima nelle Marche: attualmente sono 17 le persone ricoverate con la diagnosi di influenza A.
In tutta Italia, le vittime adesso sono più di quaranta.

La vittima di Caltagirone - La donna morta ieri nel reparto di rianimazione dell'ospedale Gravina di Caltagirone, aveva 38 anni, era disabile mentale, da tempo soffriva di gravi patologie ed era affetta anche dall'influenza A.
La donna soffriva di crisi respiratorie profonde e mioastenie che l'avevano fortemente debilitata. Quando è stata ricoverata in ospedale le sue condizioni sarebbero state già critiche. Il virus A/H1N1, secondo i medici, avrebbe quindi aggravato una situazione complessa in un paziente ad altissimo rischio.
Che la donna soffrisse anche dell'influenza A è stato confermato dagli esami compiuti da medici ricercatori del Policlinico di Palermo sul tampone rinofaringeo che è stato eseguito ieri e che sarà adesso inviato in un centro di alta specializzazione di Roma per un secondo esame di conferma.
Gli altri casi in Sicilia - Ieri ci sono stati momenti di tensione all'ospedale dei Bambini di Palermo per un caso sospetto. I genitori di altri tre piccoli pazienti, ricoverati nel padiglione Biondo dell'Azienda, hanno protestato perché il bambino non era stato messo in isolamento ma si trovava nella stessa stanza con i loro figli. Dall'ospedale hanno fatto sapere che "come prevede il protocollo, per i casi sospetti il massimo è fare indossare ai medici e al paziente le mascherine: cosa regolarmente eseguita".
Negli ospedali cittadini a Messina sono ricoverate 9 persone affette dal virus A-H1n1, una al Piemonte, quattro al Policlinico e quattro al Papardo. "Nel nostro reparto - ha informato Giovanni Sturniolo, direttore dell'Unità operativa di Malattie infettive del Policlinico - è ricoverato solo un ragazzo, ma non è grave e sarà dimesso presto". In pediatria sono ricoverati due bambini "che non destano preoccupazioni - dice Filippo De Luca, direttore del dipartimento materno infantile dell'ospedale -. Nei prossimi giorni eviteremo di fare l'esame con il tampone a tutti ma solo ai casi più gravi per i quali si seguiranno i protocolli necessari".
All'ospedale Piemonte "c'è un bambino ricoverato con l'influenza A - dice Eugenio Ceratti, direttore sanitario del Papardo e del Piemonte - che sarà dimesso a breve. Intanto ci stiamo organizzando per un eventuale piano di emergenza quando, tra dicembre e gennaio, al virus potrebbero associarsi altre malattie di tipo infettivo o patologie respiratorie di natura batterica. La vaccinazione al Piemonte e al Papardo sta proseguendo regolarmente: finora si è immunizzato circa il 30% del personale sanitario".
E dall'Ordine dei medici di Sicilia arriva un appello: "E' importante vaccinare i bambini perché sono i più esposti a prendere il virus H1N1 dell'influenza A che potrebbe degenerare in polmonite virale".

I dubbi del Codacons sul vaccino per l'influenza A - Mentre continua a salire il numero dei morti per influenza A in Italia, l'associazione dei consumatori Codacons solleva dubbi circa la sicurezza del vaccino antipandemico: presenterà una diffida al ministero del Welfare e all'Agenzia del farmaco (Aifa) chiedendo le prove dell'innocuità del vaccino contro il virus H1N1, anche se lo stesso Consiglio superiore di sanità ha già provveduto a rassicurare.
A destare preoccupazioni è l'uso dell'adiuvante MF 59 a base di squalene, visto che alcuni esperti ipotizzano una relazione tra i problemi di salute dei veterani della guerra del Golfo e la possibile presenza di squalene nei vaccini che ai soldati sono stati somministrati. Non solo: i tempi di preparazione di un vaccino prevedono diversi anni di ricerca, quello utilizzato in Italia è stato prodotto in soli quattro mesi. Per questo il Codacons ha deciso di chiedere al ministero e all'Aifa come abbia fatto l'azienda farmaceutica ad avere il tempo di testarlo.
Ieri sera è stato lo stesso Consiglio superiore di sanità a precisare che "l'impiego di vaccino adiuvato con MF 59 per l'influenza stagionale è stato licenziato dall'Ue sin dal 1997 e, da allora, ne sono state distribuite circa 45 milioni di dosi". "Il vaccino prodotto contro l'influenza pandemica - hanno spiegato - è in tutto sovrapponibile ai vaccini che di anno in anno vengono allestiti per l'influenza stagionale. Cambia solamente il tipo di antigeni virali inseriti che vengono adeguati ai virus circolanti".
Intanto, il ministero rende noto che sono 147.000 i cittadini che si sono già vaccinati, ed il ministro per i Rapporti con il Parlamento Elio Vito, nel Question time alla Camera di ieri, ha affermato che entro dicembre le dosi di vaccino consegnate alle Regioni raggiungeranno il totale di 10 milioni.

[Informazioni tratte da Adnkronos/Ing, La Siciliaweb.it, Repubblica.it, Rainews24]

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12 novembre 2009
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