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Altro cambio d'assessore?

Il presidente Crocetta deve affrontare adesso il "caso Valenti", nuova spina nella "supergiunta"

28 novembre 2012

Ieri, il quotidiano LiveSicilia.it ha sollevato il caso "Valenti", nuova "spina" nella giunta di Rosario Crocetta. Infatti, il neo assessore alla Funzione pubblica e agli enti locali Patrizia Valenti, è stata rinviata a giudizio per omissione di atti d'ufficio. Reato del quale dovrà rispondere il prossimo febbraio di fronte al tribunale di Messina.
Una storia di qualche anno fa, legata a un'altra vicenda riguardante l'assunzione del supermanager dell'Anas Vincenzo Pozzi nel ruolo di dirigente generale del Consorzio autostrade siciliane. Una assunzione ritenuta illegittima dai giudici, e che ha portato alle condanne dell'ex presidente del Consorzio ed ex deputato Nino Minardo a un anno di reclusione e del funzionario dello stesso ente, Felice Siracusa a otto mesi. Entrambi avevano scelto il rito abbreviato. Erano stati rinviati a giudizio, invece, i membri del Cda Carmelo Torre, Angelo Paffumi, Giuseppe Faraone e, appunto, Patrizia Valenti. La posizione del nuovo assessore di Crocetta è diversa però diversa da quella degli altri. A Valenti, infatti, è stato contestato il reato di omissione di atti d'ufficio per non avere ottemperato a un provvedimento del Tar di Catania che imponeva l'assunzione nel ruolo di dirigente generale di Olivia Pintabona, dirigente interno del Consorzio. Quest’ultima era stata "scalzata" in seguito alla scelta di Pozzi avvenuta prima dell'insediamento di Patrizia Valenti. Da lì, il ricorso al Tar che ha riconosciuto alla Pintabona il diritto all'assunzione. Ma a quel provvedimento, immediatamente esecutivo, Patrizia Valenti non ha dato seguito per alcuni mesi. Ed è questa l'ipotesi di reato a lei contestata e per la quale dovrà presentarsi in udienza il prossimo febbraio.

Dopo la pubblicazione dell’articolo su Livesicilia, il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, ha avuto un colloquio col componente della giunta. "Non sono stato assolutamente informato dall'assessore della sua condizione giudiziaria. Questo non mi sembra affatto leale, l'assessore ne tragga le necessarie conseguenze" ha detto in maniera lapidaria il presidente Crocetta, che però spiega che la tipologia di reato non rientra tra quelle previste dal codice etico, per cui anche per qualsiasi altro assessore o dirigente, non potrebbe procedere alla revoca del mandato. Per il legale del neo assessore agli Enti locali "la sua posizione nel procedimento è assolutamente marginale".

- L'articolo di LiveSicilia.it

 

 

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28 novembre 2012
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