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Arriva il "network Raee" siciliano

In Sicilia un sistema per la raccolta e lo stoccaggio degli apparecchi elettronici

17 ottobre 2012

Un "Sistema di raccolta collettivo obbligatorio siciliano" per i rifiuti elettrici ed elettronici, collegato alla norma che impone ai commercianti di ritirare l'elettrodomestico usato di chi ne compra uno nuovo, da affiancarsi alla nascita di isole ecologiche in tutta la Sicilia per raccolta e stoccaggio delle apparecchiature giunte a fine vita.
E' l'obiettivo del progetto "network Raee", che si collega al sistema "uno contro uno", previsto dal decreto legislativo 151/2005, che, al momento dell'acquisto di una nuova apparecchiatura elettrica o elettronica da parte di un privato, impone ai distributori di assicurare il ritiro gratuito dell'apparecchio usato.

Gli assessorati all'Energia e Rifiuti e al Territorio e Ambiente della Regione siciliana hanno per questo siglato un protocollo d'intesa con l'Ancra Confcommercio Sicilia e con l'Università degli Studi di Palermo aderendo alla gestione e allo sviluppo del progetto "network Raee", per aggregare una rete di negozi aderenti all'iniziativa attraverso un portale internet gestito dall'Ancra e di avviare una campagna informativa per operatori e cittadini e un call center con numero verde. "Questa iniziativa ha grande valenza ambientale - ha detto Alessandro Aricò, assessore regionale al Territorio e Ambiente - perché elettrodomestici e apparecchiature elettroniche invece di accumularsi nelle discariche abusive cittadine, possono divenire fonte di materie prime riciclabili oltre che una risorsa economica. Stiamo promuovendo questo sistema, già nelle aree protette a Castelbuono per il parco delle Madonie e a Burgio nel Parco dei Monti Sicani, in collaborazione con Wwf ed Electrolux. I risultati iniziali sono entusiasmanti - ha concluso -, segno che anche nelle popolazioni siciliane inizia a prevalere la voglia di un corretto smaltimento di questi materiali fortemente inquinanti per l'ambiente. Lo estenderemo così a Palermo e in tutta la Sicilia".

"La legge ha previsto con un decreto sui rifiuti Raee - spiega Maurizio Calaciura, vice presidente nazionale Ancra Confcommercio - di dare una funzione accessoria ai commercianti, cioè di evitare che il prodotto finisca per strada. Il nostro progetto dovrà consentire la nascita di nuove unità minime di gestione dei Raee, aumentando notevolmente così la capacità di aggregazione e condivisione nel circuito ufficiale di raccolta e smaltimento del Raee. Creiamo così micro aree ecologiche, utili per i cittadini e a costo zero per le amministrazioni comunali".
La collaborazione con Confcommercio e Università di Palermo, per l'assessore all'Energia e ai servizi di pubblica utilità Claudio Torrisi, "rappresenta un passaggio fondamentale nel percorso che abbiamo avviato di incentivazione della raccolta differenziata, come previsto dalle normative vigenti. E' necessario in particolare che Confcommercio sensibilizzi le aziende di piccola, media e grande distribuzione sull'uno contro uno, sistema con cui si consente al cittadino che acquista un elettrodomestico di rottamare senza costi aggiuntivi quello vecchio, che verrà ritirato dal negoziante ed opportunamente smaltito".

Il 19% delle apparecchiature elettriche in casa, saranno futuri Raee - Nelle case degli italiani ci sono oltre 2 miliardi di apparecchiature elettriche ed elettroniche, le cosiddette Aee, che una volta giunte a fine vita si trasformeranno in Raee: i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Rifiuti che vanno correttamente smaltiti perché altamente inquinanti. Ma quante di queste apparecchiature sono effettivamente utili e utilizzate, giustificando così la creazione di un futuro rifiuto? Non tutte, stando ai primi risultati dello studio che Ecodom, il consorzio italiano recupero e riciclaggio elettrodomestici, ha commissionato a Ipsos.
A giacere in casa inutilizzati, secondo l'indagine "Abitudini di utilizzo e smaltimento delle Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche da parte dei consumatori italiani", sono soprattutto i condizionatori portatili (inutilmente tenuti tra le mura domestiche nel 32% dei casi), seguiti dall'asciugatrice (21%) e dai boiler elettrici (16%) per i grandi elettrodomestici. Poi ci sono tutta una serie di oggetti 'vintage' dei quali gli italiani faticano a disfarsi: i monitor a tubo catodico (38%), i videoregistratori a cassetta (43%), le pianole (48%). E sebbene sia la cucina una delle stanze in cui più si accumulano gli elettrodomestici comprati e poi non utilizzati, anche il bagno fa la sua parte con gli spazzolini elettrici (16%) e i rasoi (12%).

In generale, il 19% delle apparecchiature possedute da ciascuna famiglia non è utilizzato: è una vera "miniera" di materie prime, che invece di essere riciclate, e così reinserite nei cicli produttivi, restano inutilmente nelle cantine, nei ripostigli, nei cassetti delle nostre case. Se la causa è il consumismo sfrenato, il fenomeno probabilmente avrà una battuta d'arresto, visto che nel 2012 il 72% delle famiglie italiane ha diminuito rispetto al 2011 la propria spesa totale per l'acquisto di Aee.
Tra i grandi elettrodomestici, quelli che con maggiore frequenza sono presenti nelle case degli italiani sono la lavatrice/lavasciuga (95%), il frigorifero con congelatore (84%), le cappe aspiranti (77%) e i forni da incasso (64%). Tra gli elettrodomestici per la casa/hobbistica, i più presenti sono i ferri da stiro (97%) e gli aspirapolveri (87%), seguiti da trapani (67%) e frullatori (66%). C'è invece il mouse in testa alla classifica degli apparecchi elettronici: ce n'è almeno uno nel 72% delle famiglie, davanti alle stampanti (63%), alle tastiere (59%) e ai laptop (57%).
Infine, nella categoria audio video/hi-fi/giochi, spiccano le tv a schermo piatto (75%) e le macchine fotografiche digitali (73%), mentre sono più indietro i lettori mp3 portatili (49%) e le consolle per videogame (40%). Tra le altre categorie, senza sorprese è il dato sui cellulari, posseduti da ben il 97% delle famiglie intervistate.

Ma che fine fanno questa montagna di elettrodomestici grandi e piccoli e i vari oggetti elettronici acquistati? In generale, vengono smaltiti correttamente, soprattutto per quanto riguarda i grandi elettrodomestici. Fanno eccezione i boiler elettrici e i condizionatori portatili che rispettivamente nel 5% e nel 10% dei casi sono stati eliminati in maniera scorretta, e cioè tra i rifiuti generici. La situazione è più critica per i piccoli elettrodomestici: qui le cattive abitudini nella dismissione dei Raee arrivano al 28% dei casi nei frullatori, al 37% nei bollitori, al 13% nei tostapane. Valori alti anche per mouse (36%) e tastiere (14%), ma soprattutto per le cuffie senza filo (56%) e gli spazzolini da denti elettrici (41%). [Adnkronos/Ign]

 

 

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17 ottobre 2012
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