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Avviluppati dal vizio. Tra fumo e gioco d'azzardo, sono tantissimi i siciliani vittime di questi vizi

15 novembre 2006

Tra fumo e gioco d'azzardo, il numero dei siciliani che sembra siano preda di questi due vizi, è veramente alto.

Tutto fumo e... - Secondo uno studio che il prof. Vincenzo Bellia, Direttore del dipartimento di Pneumologia e Medicina dell'università di Palermo, ha condotto insieme ai suoi allievi su 575 studenti del capoluogo, età media 17 anni, risulta che il 44% dei ragazzi fuma abitualmente da quando aveva 14 anni. Due su 3 (il 68%) appartengono ad una famiglia composta da almeno un fumatore. Da questi dati si potrebbe dire che: il fumo è una malattia contagiosa. Le fumatrici precoci, rivela ancora la ricerca, prendono ad esempio la madre che fuma, i maschi, a loro volta, il padre che fuma. Inoltre, quando in famiglia fumano entrambi i genitori, i ragazzi cominciano a fumare ancor più precocemente.
Detto questo, ci sono poi i dati Istat che rivelano che nell'Isola oltre il 23% della popolazione sopra i 15 anni fuma. Si arriva a sfiorare la percentuale del 32% nei soggetti tra i 25 e i 34 anni. Per le donne la percentuale più elevata di fumatrici (23,5%) si registra nella fascia d'età fra i 35 e i 44 anni mentre per gli uomini, i soggetti col ''fumoso vizio'' (45%) fanno parte della popolazione fra i 25 e i 34 anni. Mediamente i fumatori siciliani bruciano quasi 15,5 sigarette al giorno (in Italia 14). L'11% dei fumatori, però, arriva a superare il pacchetto (in Italia solo l'8%).

La cosa veramente preoccupante è l'abbassamento dell'età in cui i giovanissimi iniziano a fumare: il 10,3% dei ragazzi tra gli 11 e i 15 anni fuma e il 6,2% dei fumatori ed ex fumatori dice di avere acceso la prima sigaretta ancor prima dei 14 anni. ''Il 62% degli studenti palermitani fumatori - conclude il prof. Bellia - fuma sigarette cosiddette light e il 38% quelle ad alto contenuto di nicotina, ma dai nostri dati non sono emerse differenze significative tra i due gruppi per quanto riguarda i sintomi di dipendenza. Un ragazzo su tre, inoltre, mostra già i disturbi classici del fumatore: tosse e affanno. Se la tendenza non sarà modificata, assisteremo, nei prossimi anni, ad un abbassamento dell'età di sviluppo della Bpco, il principale killer dei polmoni provocato dal fumo di sigaretta. Infine quasi la metà del campione ha già provato a smettere di fumare senza successo e il 68% dichiara di voler smettere, magari con il supporto di un centro specializzato''.

Rien ne va plus - Sugli oltre 700 mila in Italia, i siciliani vittime della dipendenza dal gioco d'azzardo sono circa 45 mila. Un dato allarmante e in potenziale crescita che, anche in questo caso, riguarda soprattutto i ragazzi, più suscettibili a perdere il controllo e più sensibili al fascino del facile guadagno. I dati sono emersi dal primo convegno nazionale ''A carte scoperte'' sulle 'nuove' dipendenze che si è tenuto la scorsa settimana a Palermo.
''Si tratta di soggetti che attratti dal gioco, dalla possibilità di modificare la loro vita, dalla necessità di rompere la solitudine che spesso li circonda - ha spiegato il professore Gioacchino Lavanco, professore di Psicologia di comunità all'Università di Palermo -. Per questo diventa sempre più irresistibile guardare alle sale bingo, alle slot machine, ai casinò on line, alle scommesse, al lotto come ad un'alternativa alla loro vita''.
La roulette, le slot machine ''sono la nuova malattia del momento - ha continuato Lavanco - che colpisce trasversalmente tutte le classi sociali e le età. Si va dal ragazzo neo diciottenne, 'maniaco' della macchinetta magica e dei 'simboli' che, se allineati nella giusta combinazione, possono fargli vincere facilmente qualcosa; agli anziani che cercano di ingannare la solitudine passando pomeriggi interi nelle sale bingo, all'imprenditore che rischia il collasso economico davanti la magica pallina bianca della roulette''.

In Sicilia sono oltre 14 mila le sale da gioco, a Palermo se ne contano circa 300, senza considerare i locali dove si può scommettere su partite e cavalli. Nel panorama delle dipendenze patologiche senza sostanze ''non bisogna sottovalutare quella dallo shopping compulsivo, dal sesso, dal lavoro e 'moda moderna' quello del lifting - ha sottolineato durante il convegno la psicologa Loredana Varveri - Sono tutte espressioni e reazioni alla solitudine, a stati di depressione e insoddisfazione della propria vita di coppia e sociale''. La Sicilia in questo ''purtroppo non è da meno - ha detto ancora la prof. Varveri -. Sono fenomeni nuovi ma di cui abbiamo già qualche cifra. Per quanto riguarda lo shopping compulsivo, per esempio, colpisce circa il 6% degli italiani, preferibilmente donne, tra i 30 e i 40 anni e di estrazione sociale medio bassa. Nonostante infatti, possano non avere grandi possibilità finanziarie arrivano a indebitarsi anche con usurai pur di comprare l'ennesimo capo d'abbigliamento o mobile per la casa''.

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15 novembre 2006
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