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Benvenuto Novello!

Si cheta il ribollir dei tini, e pronti si è per assaggiare il vino nuovo che si preannuncia di grande qualità

03 novembre 2003
Non è una stagione da record. Il caldo estivo ha influito sulle rese per ettaro dei vigneti, ma sarà invece un annata memorabile per la qualità. Si parla di vino Novello, in vendita ufficialmente da giovedì 6 novembre.
Ventuno milioni di bottiglie per quasi 160mila ettolitri di produzione ottenuta in circa 400 cantine nazionali, una cifra in crescita del 25% negli ultimi 15 anni, che potranno essere stappate a partire dalle ore 00.01 di giovedì prossimo 6 novembre, data fissata da un decreto del ministero delle Politiche Agricole per iniziare ad acquistare il vino Novello, il primo vino a essere imbottigliato e che dovrà essere consumato entro i prossimi 6 mesi per mantenere le proprie caratteristiche qualitative.

In Sicilia si registra il più grande balzo produttivo fra le regioni d'Italia, con un salto in avanti del 131 per cento in quattro anni. Un aumento medio annuo del 33 per certo che però non basta a intaccare la leadership del centro-nord sul mercato nazionale: Veneto, Toscana, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia da sole rappresentano il 66,9 per cento della produzione del Belpaese, in incremento complessivo fra il 1997 e il 2000.
Un'espansione del mercato che non ha mai visto battute d'arresto: la parte siciliana di produzione nazionale è cresciuta ogni anno, dall'1,3 per cento del 1993 fino ad una stima del 6,1 per cento sull'anno scorso. Per quanto riguarda poi la vinificazione divisa per provincia, Palermo ha una leadership indiscussa: 8 produttori su 31, che controllano il 66,3 per cento del mercato. In classifica seguono - ben distanti - Ragusa (5 produttori per 1114,2 per cento), Agrigento (7 case vinicole per l'8,1), Trapani (5 produttori per 114,6), Catania (3 case per 113,8) e Messina (fanalino di coda con 3 produttori e il 3 per cento). Sei case, con più di 40 mila bottiglie, producono il 68,7 per cento del novello isolano, mentre la piccola e meda produzione si accontenta di un 31,3 per cento.

La produzione isolana viene per lo più consumata in Sicilia: solo il 9 per cento viene esportato all'estero (principalmente in Germania, Francia Lussemburgo, Svizzera, Canada e Giappone), mentre il 4% va nel resto dell'Italia. Per quanto riguarda il prezzo, il 5 per cento della produzione viene venduto sfuso con costi che oscillano fra un euro e un euro e mezzo al litro. Per il restante 95 per cento, l'istituto Vite-vino ha condotto un'analisi su 6 ipermercati, 8 negozi di alimentari e 9 enoteche palermitane: l'aumento medio nel 2002 è stato del 4,6 per cento, contro un'inflazione del 2,8. il prezzo medio nella grande distribuzione è stato di 4 euro, contro i 4,62 dei negozi alimentari e i 4.99 delle enoteche. Il novello siciliano, però, l'anno scorso è risultato più caro di quello nazionale: 4,53 euro in media contro 4,01. Ragli isolani, sono costate di più le piccole etichette (fra 4,50 e 7,50 €) delle grandi (4,27). Per quanto riguarda la distribuzione dei novelli siciliani, è più facile trovarne nelle enoteche (42,85 per cento) che negli ipermercati (11,76), mentre è più facile comprare vini di prezzo inferiore ai 4 euro nella grande distribuzione (88,2 per cento del totale) che nelle enoteche (14,3).

Per quanto riguarda, nello specifico, la produzione di quest’anno, in Sicilia la flessione è stata di circa un milione di bottiglie. La fetta più grande della produzione tocca anche quest'anno alla Duca di Salaparuta. L'azienda di Casteldaccia (PA) - oggi Case vinicole di Sicilia dopo la fusione con la Illva di Saronno - è pronta a offrire ben 500 mila bottiglie circa. Bottiglie che saranno vendute per la stragrande maggioranza in Italia con un piccola parte della produzione che invece finirà in Svizzera e in Giappone. Carlo Casavecchia, direttore generale ed anche enologo dell'azienda tiene a sottolineare la filosofia del novello Corvo: "Ripeteremo l'esperienza dello scorso anno - dice. Pertanto avremo un vino novello che risentirà della sua identità mediterranea, che sappia di Sicilia".

E infatti sulla "identità siciliana", punta la casa vinicola nostrana, ossia su di un novello che abbia caratteristiche "fisiognomiche" peculiari: “più colorato e con più struttura, ottenuto da una miscela di macerazione carbonica, quella che dà il tocco di frizzantino, e di macerazione classica in modo da avere un vino che abbia carattere e spessore e non quella caratteristica di vino-bibita che invece è tipico dei novelli del Nord", aggiunge Casavecchia.
Il novello della Corvo 2003 è ottenuto da uve Nero d'Avola e da una piccola parte, circa il 10 per cento, da uve Frappato. E la Duca di Salaparuta si appresta a festeggiare l'arrivo del primo vino dell'annata con un tour che partirà da Catania il 5 notte. Un luogo, una festa, dove il Novello sarà abbinato ai prodotti tipici della Sicilia orientale.

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03 novembre 2003
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