Crea gratis la tua vetrina su Guidasicilia

Acquisti in città

Offerte, affari del giorno, imprese e professionisti, tutti della tua città

vai a Shopping
vai a Magazine
 Cookie

Biagio Conte e la sua croce

La via crucis del missionario laico che protesta per il disinteresse delle istituzioni

16 settembre 2014

Il missionario laico Biagio Conte, che ha annunciato l'abbandono della Missione Speranza e Carità di Palermo, da lui creata, a causa del "disinteresse delle istituzioni" (LEGGI), ieri era sulla corsia laterale della circonvallazione di Palermo, in direzione Trapani, trascinando una croce.
Conte, dopo l'appello lanciato per avere fondi e sostegno e consentire alla sua struttura di aiutare i poveri, si è chiuso nel silenzio e, ha spiegato don Antonio Garau, "vive da eremita, abbracciando il Signore".
Fratel Biagio ha deciso di tornare tra le montagne di Palermo riconsegnando alle istituzioni quelle strutture che, con l'aiuto di tanti volontari, aveva recuperato per accogliere poveri, migranti e donne che hanno subito violenze. "La missione di Speranza e Carità da sola non riesce ad affrontare le spese delle utenze e chiede aiuti per i 1000 ospiti. Vado in preghiera e meditazione in quello stesso Monte Grifone che mi ha ispirato il cammino di fede", ha detto il missionario laico a Radio Vaticana raggiunto nella grotta in cui dimora.

"Il grido dei poveri sembra ancora oggi inascoltato - ha aggiunto -. Mi rivolgo al nostro papa Francesco e al nostro cardinale Paolo Romeo, e a tutto il popolo santo di Dio: vi chiedo preghiere per i poveri, per la città di Palermo, per la Sicilia, per l'Italia, l'Europa e il mondo intero. Il povero è parte di tutti noi, per questo è nostro dovere sostenerlo e aiutarlo; davanti a chi soffre non possiamo né dobbiamo chiudere il nostro cuore, anzi dobbiamo aprire le nostre mani donandogli quanto occorre alle necessità in cui si trova. Cittadini e autorità, comprendo che non sia facile aiutare i poveri, non ci lasciate soli! Ognuno deve fare la sua parte e spero al più presto. I poveri, gli immigrati e i profughi sono una preziosa risorsa, un vero contributo è un importante arricchimento per la nostra società".

"Da quando andai via di casa - ha proseguito - il 5 maggio del 1990, lasciai tutto; sento di lasciare tutto perché il Signore mi chiede di seguirlo: mi sono messo nelle sue mani, sono andato via dalle montagne, un lungo viaggio fino ad Assisi, a piedi. Mentre ero in viaggio, in questo luogo costruivano la cappella dedicata a Maria, la Madonna della Speranza, dopo un anno e tre mesi di cammino, di viaggio, di vita da eremitaggio - perché ho vissuto all'interno della Sicilia da eremita - ritorno. Avevo dedicato la mia vita al viaggio della speranza. Poi, nasce un pensiero - sotto i portici della stazione, dove ho iniziato con gli ultimi, i senzatetto - sento di chiamarla, 'Missione di speranza e carità', e dalla missione sto portando la croce".

Condividi, commenta, parla ai tuoi amici.

16 settembre 2014
Caricamento commenti in corso...

Ti potrebbero interessare anche

Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia
Registra la tua azienda su Guidasicilia