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Capodanno, in 2 mesi sequestrate 190 tonnellate di botti

E speriamo di non dover leggere, il primo giorno del 2009, un bollettino di guerra

31 dicembre 2008

La caccia della Polizia ai trafficanti di fuochi pirotecnici illegali ha portato negli ultimi due mesi al recupero di una montagna di 'botti': ammontano a ben 190 tonnellate i sequestri effettuati in tutta Italia da fine ottobre ad oggi, dall'ultima moda in fatto di 'bombe', ovvero 'a capa 'e Lavezzi' fino ai 'botti' illegali da bancarella.

E' il primo dirigente Giovanni Aliquò, capo del Nucleo tecnico operativo ed analisi della polizia amministrativa del Dipartimento di pubblica sicurezza, reparto specializzato in materia di armi ed esplosivi, a fornire all'Adnkronos i dati aggiornati sull'attività di prevenzione e contrasto del traffico di fuochi pirotecnici illegali. "Un quantitativo così elevato di materiale sequestrato, assolutamente senza precedenti - rileva Aliquò - deriva dal fatto che abbiamo iniziato a colpire i trafficanti a livello internazionale, elevando il livello investigativo su un fenomeno che in questo periodo dell'anno rende alle organizzazioni criminali perfino più del traffico di stupefacenti". "Sono in attività - spiega Aliquò - importatori senza scrupoli che hanno alle loro 'dipendenze' distributori altrettanto privi di scrupoli, collegati spesso alla mafia delle feste patronali che spartisce l'organizzazione degli appuntamenti pubblici sul territorio. Il Nucleo ha utilizzato gli strumenti per la lotta al grande crimine, tecniche di analisi criminale e metodologie di rilevamento satellitare. I risultati non si sono fatti attendere".

Sul mercato clandestino "è in commercio materiale che non corrisponde mininamente ai modelli depositati a garanzia della qualità. Chi compra i 'botti' alle bancarelle - avverte il primo dirigente di Polizia Giovanni Aliquò - rischia davvero di farsi del male. L'immissione sul circuito della vendita clandestina di veri e propri ordigni esplosivi è senza esagerazioni un problema reale di salute pubblica". A contribuire al fenomeno "anche un certo sensazionalismo da parte degli organi di informazione, per cui si finisce a parlare più dell'ultima moda in fatto di 'botti', quest'anno la 'bomba Lavezzi', che, invece, dei metodi per trattare questo materiale evitando così di ferirsi. Le campagne di prevenzione, comunque, hanno la loro importanza: sette-otto anni fa - ricorda - i feriti sfioravano il migliaio ogni anno, lo scorso capodanno se ne sono registrati 483. Il problema è che ancora oggi troppe persone ricorrono a rivenditori non autorizzati, esponendosi così a rischi altissimi per la salute". [Adnkronos]

 

 

 

 

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31 dicembre 2008
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