Causa a Peacelink che ripubblicò on line un documento ufficiale
L'associazione che si occupa di ambiente, pace e diritti umani rischia il fallimento
L'associazione è stata infatti citata per danni per aver riprodotto fedelmente il testo e i nomi dei 68 firmatari di un "Manifesto per un forum ambientalista", già presente nel web sul sito di Rifondazione Comunista (fonte espressamente citata).
Tutto questo avveniva nel febbraio 2000.
A ben tre anni di distanza dalla pubblicazione e senza alcun contatto o diffida preliminari, è giunto a Peacelink un atto di citazione.
Protagonista dell'accusa un consulente della Nato per le questioni ambientali, citato tra i firmatari, ma che nega di aver mai sottoscritto il documento e che, ritenendosi danneggiato nella sua "professionalità, immagine e carriera", esige un risarcimento di ben 50000 euro.
La "colpa" del sito sarebbe stata quella di non aver verificato l'effettiva adesione dei 68 firmatari, riportando semplicemente i nomi già pubblicati altrove, ma Peacelink si difende sottolineando l'impossibilità di un tale controllo e lancia l'allarme per tutti quei siti che si occupano di informazione sociale: se il caso si chiudesse con una condanna, "verrebbe imposto un irrealizzabile principio di controllo totale dei testi e un'improbabile verifica di ogni parola, di ogni nome e cognome dei tanti appelli che circolano in rete".
La prima udienza del processo si è tenuta il 18 febbraio 2003.
Nel frattempo Peacelink chiede a quanti vorranno farlo di inviarle un messaggio di solidarietà, ma anche dei contributi per le spese legali, tramite mail, via fax al numero 1782279059, o per posta a PeaceLink - C.P. 2009 - 74100 Taranto.