Sarà anche vero che il Marocco non solo è il più tollerante dei paesi arabi in merito all'assunzione di bevande alcoliche, ma è anche produttore di vini locali, ma che senso ha investire somme "importanti" di denaro pubblico per andare a pubblicizzare nel paese islamico (dove dunque l'acool è proibito dalla religione) i nostri vini?
Se lo chiede l'amministratore di Assovini: "L'Istituto regionale della vite e del vino rischia la chiusura, non abbiamo fondi, non sappiamo ancora se il prossimo anno potremo partecipare al Vinitaly di Verona o all'Expo di Bordeaux, e intanto si trovano i soldi per una degustazione di vini siciliani in Marocco".
Tutto nasce dalla scelta dell'ufficio di Palermo dell'Istituto per il commercio estero e l'assessorato regionale alla cooperazione di organizzare un viaggio promozionale di vini siciliani in Marocco.
Il viaggio prevede tappe a Casablanca il 30 settembre e a Marrakesh il 2 ottobre.
Sono previste cene per circa 150 persone, l'ausilio di 4 hostess, di 3 interpreti e di un enologo, ma le aziende che vorranno partecipare dovranno farsi carico delle spese di trasporto, vitto, alloggio, spedizione e sdoganamento.
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