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Chiesta per Canneto di Caronia (ME) la proclamazione dello stato di calamità naturale

Insufficenti le spiegazioni degli esperti di questi giorni. I cittadini vogliono ulteriori garanzie

19 febbraio 2004
La giunta regionale ha inserito all'ordine del giorno della seduta di martedì 24 febbraio, la richiesta al governo nazionale della proclamazione dello stato di calamità naturale per Caronia.
La notizia è stata accolta con soddisfazione dai cittadini che ancora sono fuori dalle proprie case e dal sindaco, Pedro Spinnato, che aveva già inserito la richiesta tra gli argomenti del consiglio comunale fissato per domani per aggiornare i consiglieri sull'evolversi della vicenda.
"Cerchiamo di capire cosa avviene a Canneto appellandoci al mondo scientifico. Forse ci sono teorie diverse e quindi si creano contrasti d'opinione. Non vogliamo polemiche ma spiegazioni". Lo dice l'ing. Tullio Martella, capo della Protezione civile della Regione siciliana, commentando le diverse prese di posizione sugli incendi inspiegabili che avvengono nella frazione di Caronia (Me) dopo che lui stesso aveva divulgato una possibile spiegazione del fenomeno che avrebbe cause naturali.

Lunedì scorso, intanto, un altro condensatore di energia elettrica si è bruciato in una casa a cento metri sopra le villette di Canneto interessate dal fenomeno nelle settimane scorse. Nell'abitazione vivono due anziani che per tutta la notte sono stati vegliati dai volontari della Protezione civile regionale.
"A me sembra - aggiunge Martella - che la ragione per cui avvengono fiammate e combustioni sia provata. E' d'accordo anche il professore di Elettrotecnica dell'Università messinese Bruno Azerboni, nominato dal dipartimento di Protezione civile di Roma. Se qualcuno non concorda con la nostra spiegazione sul fenomeno che provoca queste scariche dica allora qual è la sua tesi. Le polemiche non servono a nulla".

"Abbiamo chiesto - conclude - ai tecnici dell'istituto nazionale di Geofisica di Palermo che per ora stanno facendo rilievi verso Capo d'Orlando di spostarsi a Caronia per fare dei test. Gli scienziati devono essere disponibili a fare prove, a dare una mano. Se qualcuno dice che noi sbagliamo dev'essere pronto a dire cosa secondo lui è giusto".
"Quella della Protezione civile è per ora un'ipotesi su cui si può lavorare: per avere certezze dobbiamo ancora compiere misurazioni". Lo ha detto il professor Giuseppe Maschio, docente di ingegneria chimica all'Università di Messina, uno dei due consulenti della Protezione civile siciliana, che nei giorni scorsi ha lavorato a lungo a Caronia per risolvere il mistero degli incendi spontanei.

"Ho sentito i tecnici del Cnr - ha detto Maschio - e dovrebbero inviarci la loro relazione. Prima di pronunciarmi sono curioso di leggere la teoria degli aculei". "Faremo altre misurazioni per avvalorare la teoria anche da un punto di vista sperimentale - ha proseguito Maschio - misureremo i pozzi su frequenze che non abbiamo investigato prima. E sarà montata una centralina permanente di monitoraggio. La risposta definitiva si avrà all'inizio della prossima settimana".

Fonte: La Sicilia

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19 febbraio 2004
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