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Ciprì e Maresco a Venezia

Alla 61ma Mostra del Cinema di Venezia ci saranno anche Ciprì e Maresco con un film su Franco e Ciccio

30 luglio 2004

Fuori concorso alla Mostra del Cinema di Venezia n° 61 ci sarà pure la coppia di registi siciliani più scomoda e discussa d'Italia, Ciprì e Maresco.
Al festival lagunare presenteranno un film-documentario dal titolo "Come inguaiammo il cinema italiano", che parla di un'altra coppia di siciliani, gli indimenticati attori palermitani Franco Franchi e Ciccio Ingrassia.

Una raccolta di testimonianze e immagini d'epoca di una Palermo postbellica reinventata in un magistrale bianco e nero, tocco stilistico peculiare della premiata ditta Ciprì&Maresco.
Al centro della narrazione Franco e Ciccio, icone della comicità popolare raccontati dall'inizio alla fine della loro carriera in un singolare mix di fiction e documentario.

"Abbiamo investito nel film 600 mila euro - a parlare sono i produttori Beppe Bisso e Andrea Occhipinti (anche distributore con Lucky Red)-. Ciprì e Maresco hanno svolto un enorme lavoro di ricerca su Franco e Ciccio e accumulato una mole di materiale infinito: decine di interviste (Pippo Baudo, Goffredo Fofi, Tullio Kezich e Lino Banfi per citarne solo alcune), materiali d'archivio, riprese girate in pellicola. Nel film anche alcuni personaggi che hanno lavorato con Franco e Ciccio agli esordi, come il maestro Ciprì, un fisarmonicista 82enne".

"Come inguaiammo il cinema italiano" segna una nuova tappa nel lavoro di recupero dell'oscura tradizione cinematografica palermitana avviato dagli autori di "Il ritorno di Cagliostro" fin dai tempi di Cinico Tv.
"I vicoli della città sono state la scuola di Franco e Ciccio. Lì hanno imparato ad improvvisare, andare a braccio, non perdere mai tempi e battute. Non a caso Maresco ripete sempre che per far ridere è necessario aver sofferto la fame. La comicità nasce dalla disgrazia come insegnano Chaplin, Buster Keaton e anche Totò" afferma Occhipinti.

Franco Franchi e Ciccio Ingrassia sono stati d'esempio per l'iconografia comica dei "personaggi opposti e complementari" - allampanato dall'aria aristocratica Ciccio, più clownesco e popolano Franco - e insieme hanno girato insieme oltre 100 film.
Molti sono stati a dichiarare di averli scoperti: "Ad esempio Lina Wertmuller dice di averli presentati a Garinei e Giovannini per Rinaldo in campo" ricorda Occhipinti. Secondo un'altra versione, quella più citata, fu invece Domenico Modugno a sceglierli per la commedia che li lanciò. Il successo arrivò negli anni '60 con parodie e remake irriverenti (002 agenti segretissimi, Il bello il brutto e il cretino fino a Ultimo tango a Zagarolo) amate dal pubblico e massacrate dai critici.

Poi il cinema d'autore con Pasolini, De Sica, Petri e Comencini che li volle nei ruoli del gatto e la volpe nel suo Pinocchio.
Non mancarono i toni amari e i periodi bui: "Ciccio aveva velleità artistiche frustrate. Per Franco l'amarezza è legata soprattutto all'ultima parte della sua vita, quella in cui fu coinvolto in un processo di mafia" spiega Bisso.

Oltre all'uscita veneziana di Come inguaiammo il cinema italiano, Registi e produttori stanno lavorando anche ad una versione televisiva che, come ha dichiarato Occhipinti, "approfondirà aspetti che la versione cinematografica non potrà coprire".

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30 luglio 2004
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