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Collisioni record al Cern: scienziati vicini al Big-Bang

''Il sogno si è avverato'': annunciate le collisioni record da 7 teraelettronvolt raggiunte dal Large Hadron Collider

31 marzo 2010

"Dopo 20 anni di duro lavoro il sogno diventa realtà". Cosi' il Cern di Ginevra annuncia le collisioni record da 7 teraelettronvolt raggiunte da Lhc che ha superato così di 4 volte l'acceleratore di particelle statunitense Tevraton di Chicago. Il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, la più grande macchina per la scienza mai costruita dall'uomo, ha infatti prodotto la sua prima collisione ad alta energia. Due fasci di protoni sono entrati in collisione a una energia di 7 Tev, un'energia record di 7.000 miliardi di elettronvolt.
Con questo traguardo si da' "ufficialmente l'avvio al programma di ricerca di Lhc, stabilendo un nuovo record del mondo di energia" ha affermato l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), presente al Cern con oltre 600 ricercatori. Ed ora i fisici delle particelle si preparano a vedere i segnali della nuova fisica.

"Lhc comincia effettivamente il suo primo lungo periodo di funzionamento - hanno spiegato gli scienziati dell'Infn - ad un'energia 3 volte e mezzo superiore a quella mai raggiunta in un acceleratore di particelle". "Queste collisioni inaugurano una stagione di raccolta e analisi dei dati, che sarà determinante per le scelte future sulle infrastrutture e gli esperimenti di fisica delle particelle nel mondo" ha commentato il presidente dell'Infn, Roberto Petronzio.
Ed in questa sfida la scienza italiana è in pole position. I fisici italiani, attraverso l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, hanno infatti grandi responsabilità in questa impresa. "Non è un semplice dato statistico o una casualità: è la dimostrazione - ha affermato Petronzio - che esiste nella fisica mondiale una leadership italiana". Dopo la nomina avvenuta mercoledì scorso di Paolo Giubellino, provengono infatti dalle fila dei fisici italiani i responsabili dei tre principali esperimenti di Lhc: Giubellino, appunto, per l'esperimento "Alice", Guido Tonelli per l'esperimento "Cms" e Fabiola Gianotti per l'esperimento "Atlas".
Grazie alla "supermacchina" gli scienziati potranno appurare se esistono mondi in altre dimensioni come la fantascienza ci ha raccontato ma i ricercatori cercheranno in particolare la famosa "particella di Dio", il bosone di Higgs, che spiega perché tutti i corpi hanno una massa. [Adnkronos/Ing]

- A che ora è la fine del mondo? (Guidasicilia.it, 10/09/08)

 

 

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31 marzo 2010
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