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Continua lo scontro tra il Governo regionale e i Sindacati, sulla politica sanitaria siciliana

La protesta dei Sindacati siciliani si associa alla protesta nazionale dei medici

09 febbraio 2004
I segretari siciliani di Cgil, Cisl e Uil chiedono "il ritiro della circolare che ha dato attuazione ai ticket sanitari e ha creato disagi ai cittadini e caos nelle farmacie". Queste richieste sono state illustrate durante una conferenza stampa nella scorsa settimana, insieme  alle iniziative di mobilitazione in coincidenza con la giornata di sciopero nazionale dei medici.
I sindacati, per i quali la "logica dei ticket si è rivelata un flop, con una spesa farmaceutica che vola sul miliardo e 200 milioni e con un disavanzo di 400 milioni sui tetti fissati dallo Stato", hanno chiesto al governo l’immediata convocazione di un "triplo tavolo di confronto": il primo in materia di spesa farmaceutica, con farmacisti e medici di famiglia. Il secondo per la "riorganizzazione e la governabilità delle aziende sanitarie tra sindacati, Regione e dirigenti delle Asl. Il terzo, per il controllo delle convenzioni esterne.
Cgil Cisl e Uil hanno definito "inquietante" la questione della spesa per convenzioni esterne non ospedaliere, che "è letteralmente raddoppiata: da 358 milioni del 2002 agli oltre 700 del 2003".
Le erogazioni per le case di cura sono cresciute invece del 20% nel 2003 rispetto ai 290 milioni del 2002. Diliberto, Mezzio e Barone hanno rilevato che "nel 2002 il disavanzo complessivo del settore sanità ammontava a 375 milioni. Nel 2003 è salito a 400". "Una politica fallimentare - hanno rimarcato - il cui cardine è stato la sistematica emarginazione della sanità pubblica".
Si è puntato l’indice anche sul "meccanismo dell’autocertificazione che è iniquo perché basato sul reddito Irpef e non sul più corretto Isee, l’Indicatore socioeconomico equivalente". Inoltre, ha aggiunto la Cisl, "viola le norme sulla privacy". Barone, della Uil, ha parlato di lanciare "una rivoluzione culturale con i medici di famiglia per la prescrizione dei farmaci generici". Ha sostenuto "che i siciliani vanno a curarsi al Nord per le lunghe liste d'attesa in Sicilia e che le pagelle ai manager sono frutto dei bilancini dei politici". Da qui, ha detto, la "necessità di ristrutturare le Asl".

"E' assolutamente falso che questo governo abbia introdotto nuovi ticket. Anzi al contrario abbiamo eliminato il pagamento previsto prima per le fasce deboli". Il presidente della Regione Siciliana, Salvatore Cuffaro, replica alle contestazioni mosse dai sindacati in tema di sanità.
"Nel rispetto della legge - aggiunge il governatore - con la nuova circolare abbiamo voluto solo razionalizzare uno strumento che riteniamo indispensabile per contenere la spesa sanitaria e, allo stesso tempo, tutelare le fasce deboli". "Non escludo - afferma Cuffaro - che il meccanismo di calcolo che sta alla base dell'autocertificazione possa essere corretto ricorrendo, per esempio, all' indicatore Isee. Nell'immediato si è pensato di far riferimento alla dichiarazione Irpef, come tra l' altro suggerito nell' ultimo decennio da una copiosa quantità di leggi sulla semplificazione amministrativa, nel rispetto dello spirito della stessa norma che è quello di tutelare le fasce più deboli, ampliando le categorie dei soggetti esenti".

Il presidente della Regione giudica strumentali e falsi gli attacchi di Cgil, Cisl e Uil e ricorda che il governo ha introdotto un sistema di premialità per i medici che prescrivono ai pazienti farmaci generici che per il cittadino sono a totale esenzione. Per quanto riguarda le visite specialistiche resta invariata l'esenzione per le fasce a basso reddito, mentre per le fasce alte - ma solo per le prestazioni particolarmente costose - viene introdotto un aggravio che si calcola sulla differenza fra il costo della prestazione e il ticket che già erano tenute a pagare.
Per rimarcare il fatto che l'assistenza sanitaria pubblica resta fortemente al centro dell'attenzione, Cuffaro cita pure i tre contratti integrativi sottoscritti con i medici di famiglia, con i medici della continuità assistenziale (guardie mediche) e della medicina dei servizi.
"Per quanto riguarda i presunti sprechi - aggiunge Cuffaro - vorrei solo ricordare che proprio lo scorso mese l'agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali ha certificato una spesa in Sicilia per i ricoveri e per il personale fra le più basse in Italia. Il presunto buco della sanità siciliana, che peraltro stiamo colmando, lo abbiamo ereditato e non deriva certo dalla nostra gestione".
"Il mio governo - conclude Cuffaro - è e sarà sempre impegnato su una gestione della sanità che privilegi il servizio e la qualità delle prestazioni, con un occhio attento ad evitare gli sprechi".

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09 febbraio 2004
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