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Così hanno spento il Rito della Luce

L'annuale evento ideato dal mecenate Antonio Presti è stato "spento" perché ritenuto pericoloso

20 dicembre 2014

30mila candele, con il loro barlume vivace, accompagnate da cinque chilometri di tessuto e tulle bianco. La Luce per illuminare il cammino di ogni visitatore, in un viaggio iniziatico verso la riscoperta della Bellezza e della propria umanità. Questo doveva essere il Rito della Luce, negli spazi dell’Istituto "Vespucci - Capuana Pirandello" e "Sante Giuffrida" di Catania, un evento di quattro giorni consecutivi (fino a domenica 21), ideato dal mecenate Antonio Presti.
Sarebbe dovuta essere la celebrazione di quel cammino intimo "che conduce alla rinascita della Conoscenza e dei valori, a partire proprio dalle scuole, la cui sacralità va ritrovata e custodita".

Sarebbe dovuta perché, purtroppo, non è stata... "La luce non si spegne, quando c'è bellezza, amore, gioia, non c'è oscurità, tenebra, buio che possa adombrare gli animi. La luce non si spegne neanche quando la fiamma trema, per quel soffio che tenta di soffocare - anche solo per un attimo - il respiro della devozione".
Ieri, le parole di Antonio Presti, presidente di Fiumara d'Arte, rimbombavano tra i corridoi e le aule dell'istituto Vespucci, "svuotati dalla burocrazia, che spesso blocca lo slancio dell'arte e dello spirito".
Infatti, il Rito della Luce 2014 è stato sospeso a seguito di una diffida alla preside da parte dei vigili del fuoco: "Rispetto le istituzioni e le scelte, seppur discutibili, di chi ha impedito tutto questo - ha aggiunto Presti - ma sono perplesso e mi sorprendo per il fatto che il veto sia arrivato la seconda sera del Rito, dopo ben tre edizioni".

"Un Rito che è stato definito pericoloso per l'incolumità civile, dopo il consenso di tutta la città, che si è stretta intorno a quest'iniziativa con tanta generosità. Quando vuoi proteggere la bellezza spesso c'è resistenza per il valore di differenza. Tutto questo certamente mi ha ferito, così come ha ferito gli artisti e tutti i bambini coinvolti: perché bloccare una manifestazione catartica, che in questo momento può far riscoprire l'universalità dei valori, è come mortificare un'anima pronta a rigenerarsi"
"Tutto ciò ovviamente non fa altro che confermare il mio impegno per la città, per i cittadini, per le scuole, le associazioni, i bambini e gli artisti che hanno trovato nel Rito il loro percorso di nutrimento dello spirito. Il rito rinascerà presto in altro luogo di bellezza. La luce non si spegne, non c'è rabbia che la possa oscurare".

- L'Italia sotto la Luce più bella: la propria (Guidasicilia.it, 16/12/14)

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20 dicembre 2014
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