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Dall'Associazione Città del Vino nasce una Fondazione per la tutela dei Vini Passiti

Interessati diversi vini siciliani ''da meditazione''

21 febbraio 2003
I vini passiti sono vini di nicchia, dai forti connotati storico-culturali, spesso legati a vitigni autoctoni e antichi, fortemente connotati alle tradizioni e al territorio di origine oltre che ai sistemi di appassimento.

Per questo motivo l'Associazione Nazionale Città del Vino (488 comuni associati, di cui 40 in Sicilia), ha dato vita alla Fondazione Centro Nazionale Vini Passiti d'Italia ed oggi rilancia la proposta di modifica della legge 164/92 in nome della salvaguardia di questo importante prodotto enoico.

I passiti, infatti, sono un patrimonio che merita di essere salvaguardato in modo opportuno e la sua protezione e valorizzazione passa da una tutela adeguata che attualmente non è prevista nella legislazione vitivinicola nazionale ed europea.

L'Italia è il paese dell'Unione Europea che vanta il più alto numero di Igt, Doc e Docg in cui è prevista la produzione di "Vini Passiti", cioè ottenuti mediante la pratica di appassire le uve (al sole, sulla pianta, nei fruttai, per effetto della botrytis, eccetera).

Basti pensare che nell'ambito delle Doc sono circa 110 di cui 4 sono Docg (Albana passito, in Emilia Romagna; Sagrantino passito, in Umbria; Recioto di Soave, in Veneto; Verduzzo di Ramandolo, in Friuli Venezia Giulia) e abbracciano vini prodotti in tutte le regioni italiane, dalle Valle d'Aosta all'isola di Pantelleria, a conferma di quanto questa antichissima pratica sia connaturata con la nostra tradizione enologica.

Questa tipologia, in realtà, non è mai stata adeguatamente descritta nell'ambito della legislazione vitivinicola nazionale (legge 164/92) e di quella europea (regolamento numero 1493/99) - al contrario della tipologia "vini liquorosi" - e nei fatti questo vuoto crea una notevole confusione sia nel settore sia nel mercato.

Ciò comporta che solitamente per "vini passiti" s'intendono dei vini dolci anche se non mancano esempi di vini secchi prestigiosi (vedi lo Sforzato in Valtellina e l'Amarone della Valpolicella) entrambi ottenuti con l'appassimento delle uve e ambedue vini a denominazione di origine controllata.

La proposta di modifica della legge 164/92, riguarda l'introduzione del seguente articolo:
"I vini passiti sono quelli ottenuti esclusivamente da uve bianche e/o nere sottoposte a sovramaturazione (APPASSIMENTO) con metodi naturali o artificiali, secchi e/o dolci, senza l'aggiunta di alcool. I relativi disciplinari - Igt, Doc, Docg - dovranno indicare le norme di produzione e di affinamento".

INFO
0577-27.15.56

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21 febbraio 2003
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