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Due giornate di squalifica per il Catania dopo gli incidenti avvenuti nel derby contro il Messina

27 settembre 2006

Il giudice sportivo ha inflitto la squalifica del campo del Catania per due turni con obbligo di giocare a porte chiuse dopo gli incidenti avvenuti nel derby contro il Messina. I rossazzurri dovranno quindi rinunciare al sostegno del pubblico nelle gare interne contro Lazio e Torino. La società ha subito annunciato che presenterà ricorso.
Prima e dopo la partita, sottolinea il giudice, i sostenitori del Catania hanno tenuto ''inqualificabili comportamenti'' dai quali ''è derivato danno grave all'integrità fisica di più persone ed un evidente e accentuato pericolo per l'incolumità pubblica''. Il Catania era già stato diffidato per il comportamento dei suoi tifosi in occasione dell'altro derby siciliano contro il Palermo.

Il giudice sportivo ha preso in esame i fatti accaduti prima, durante e dopo il derby contro il Messina. In particolare, il giudice ha posto l'attenzione sull'aggressione nei confronti di due poliziotti avvenuta prima della gara, sull'accensione all'ingresso delle due squadre in campo di numerosi fumogeni che hanno costretto l'arbitro a ritardare l'inizio del match, sullo scoppio di petardi, bengala e fumogeni, sul danneggiamento dei servizi igienici i cui pezzi sono stati usati per lanciarli contro le Forze dell'ordine, sul lancio di bombe-carta e pietre sempre all'indirizzo dei poliziotti.
Il giudice ha ''preso atto dell'inefficacia della diffida già comminata al Catania per il violento comportamento, con conseguenze lesive alle persone, dei suoi sostenitori durante la gara disputata a Palermo pochi giorni prima; non essendo tollerabile che gli Appartenenti alle Forze dell'Ordine debbono porre a repentaglio la propria incolumità, se non la propria vita, in occasione di una partita di calcio'' ha deciso di squalificare per due gare il terreno di gioco degli etnei.

''Si tratta di un danno incalcolabile e non tanto sotto l'aspetto economico, che pure è rilevantissimo, ma soprattutto sotto l'aspetto pratico'', commenta l'amministratore delegato e dg del Catania, Pietro Lo Monaco. ''Ci troveremo costretti a giocare sei partite fuori casa, è un danno di una portata mostruosa, potenzialmente decisivo per il nostro campionato. Non mi sento del resto di giudicare troppo severa la pena perché sono successe cose gravissime, che hanno assunto rilievo anche a livello nazionale: l'immagine del poliziotto sanguinante è stata purtroppo emblematica. Sinceramente andrei a prendere i responsabili uno per uno, per fare capire loro il male che hanno fatto al Catania e a Catania vanificando i sacrifici di un'intera città. Spero che questa gente non si faccia più vedere allo stadio e rimanga lontano almeno mille miglia dal Massimino, vorrei che non riuscisse a dormire la notte per il rimorso. Noi faremo ricorso, ma per fare i ricorsi bisogna avere le basi e la nostra è indubbiamente debole. A ogni modo non lasceremo nulla di intentato per cercare quanto meno di ridurre la squalifica''.

Lo Monaco rilancia poi l'idea di un triangolare con Messina e Palermo nella sosta natalizia: ''Dico sì ora più che mai al triangolare, anche se va detto che questi incidenti hanno un significato che va oltre il derby. La verità è che c'è un gruppo di pazzi scatenati che bevono e chissà cos'altro fanno per poi lasciarsi andare a gesti inconsulti. Non possiamo stare a parlare partita dopo partita di bagni divelti e problemi di questo genere. La curva è bella ma quello che è successo non fa certamente onore alla curva''.
Il dg rossoazzurro esorta quindi gli sportivi di Catania a ''protestare contro chi condiziona pesantemente il cammino della squadra'' e commenta con favore ''l'ipotesi di un corteo pacifico di protesta contro questi esagitati''. Per la partita di domenica a Firenze, Lo Monaco annuncia: ''Non volendo dare l'opportunità ai teppisti di compromettere ulteriormente l'immagine della società abbiamo già restituito la dotazione di biglietti ospiti alla Fiorentina. Non li metteremo in vendita''.
Infine l'amara constatazione: ''La salvezza per noi a questo punto si fa veramente ardua, dobbiamo raccogliere le forze e prodigarci ancora di più. Già l'anno scorso in un frangente delicato del campionato fummo costretti a giocare a Reggio Calabria dove venimmo sconfitti dal Bari rischiando di compromettere la promozione. Evidentemente quell'esperienza non ha insegnato nulla ed è davvero triste''.

Il giudice sportivo Gianpaolo Tosel, inoltre, in merito alle gare di serie A disputate tra sabato e domenica scorsi ha squalificato per una giornata Mascara (Catania), Falcone (Sampdoria), Guana (Palermo), Iuliano (Messina), Portanova (Siena), Coppola (Messina); ha inflitto ammende a Lazio (20.000 euro), Livorno (4.000 euro), Fiorentina, Roma (2.000 euro), Reggina (1.500 euro), Ascoli, Messina, Sampdoria (1.000 euro), Atalanta, Torino (750 euro).

Fonte: La Sicilia

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27 settembre 2006
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