Stalin timido proprio non era, così non si arrese e continuò girovagare ancora su e giù per l’Italia in cerca di lavoro e soprattutto di un posto dove poter metter radici.
Si recò perciò a Venezia dove, in un primo momento, decise di chiedere ospitalità a dei frati che gestivano un piccolo convento fuori città. Per contraccambiare la loro ospitalità il nostro futuro rivoluzionario russo ripagava i frati con piccoli servigi che sarebbero in seguito stati molto lontani dal suo carattere e che possiamo definire da ''sagrestano'': suonava le campane e riordinava la chiesa dopo le cerimonie.
Qui gli storici sulle orme di Stalin perdono le sue tracce ed entrano nel campo delle supposizioni: probabilmente girovagò ancora a lungo fino a ritrovarsi in Inghilterra, forse a Londra, dove nel 1907 ci fu un congresso di rivoluzionari fino a comparire poi ufficialmente nelle pagine dei nostri libri di storia nella sua patria in Russia