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E' indubbio, il vino fa buon sangue. Il bilancio della VI rassegna internazionale ''Vino e Salute''

Bilancio tutto positivo quello del primo Expo Wine Sicily tenutosi a Trapani

27 maggio 2004

Si è chiusa con il prestigioso wine tasting di 34 vini siciliani condotto da Luca Maroni alla presenza di 300 giornalisti, operatori economici ed ospiti la sesta edizione di ''Vino e Salute'' e primo Expo Wine Sicily, la rassegna internazionale che si è svolta al Palavetro dello scalo aeroportuale di Trapani-Birgi.
Tremila visitatori, 80 aziende vitivinicole regionali presenti con uno stand all’interno del primo Expo Wine Sicily e 50 operatori stranieri selezionati dall’ICE (Istituto per il Commercio Estero) e provenienti da Germania, Svezia, Francia, Danimarca, Polonia, Usa, Canada, Giappone, Australia e Russia sono alcuni dei numeri della rassegna.
Un bilancio sicuramente positivo, che conferma il ruolo cardine della Provincia di Trapani, la più vitata d’Europa, nel settore vitivinicolo. Un comparto, quello del vino, che sta registrando un vero e proprio boom.
Ne ha parlato Luca Maroni, opininon leader, analista sensoriale di fama mondiale e autore della famosa Guida ai vini d'Italia ''il cui modello di sviluppo deve essere esportato in altri comparti. La qualità dei vini siciliani è aumentata moltissimo in un buon rapporto con il prezzo. Gli imprenditori, adesso molto più numerosi, hanno investito molto ma stentano ancora a fare sistema”.

Nell’ultima giornata della rassegna si è parlato di tracciabilità dei vini. A partire dal gennaio 2005  entrerà in vigore la legge nazionale n.178 del 2002 secondo la quale anche i vini da tavola dovranno contenere nelle etichette le informazioni obbligatorie per consentirne la tracciabilità.
''Considerato che la legge consente il melange dei vini - ha spiegato Salvatore D'Agostino, enologo e dirigente dell'Istituto regionale della Vite e del Vino - ovvero la mescita di vini stranieri con vini italiani, è importante che il consumatore sia informato su ciò che beve per seguire a ritroso il percorso compiuto da quella bevanda: la vinificazione, la trasformazione, la fermentazione, il trattamento e la distribuzione del vino. Succede per le carni, dopo la sindrome della Mucca pazza – ha aggiunto - per i vini certificati e per molti prodotti agroalimentari. Era la volta adesso dei vini da tavola. Il consumatore deve sapere se quello che beve è vino italiano o ad esempio una miscela di vino siciliano e tunisino o marocchino''.

Bere è una questione di testa. La forma del bicchiere, il contesto di degustazione, i ricordi che evoca sono alcuni dei fattori che determinano le sensazioni che proviamo bevendo del buon vino. ''Quando beviamo del vino si attivano particolari recettori cerebrali - ha spiegato il professore Pietro Petrini, dell'Università di Pisa - e  scattano i meccanismi analitici del gusto e dell'olfatto oltre che quelle particolari facoltà che presiedono alla creatività e alla passione''.
''Anche l'eventuale musica di sottofondo influenza le preferenze di ciascuno di noi. Recenti esperimenti - ha aggiunto Petrini - hanno dimostrato che la percentuale di vino francese venduto presso i grandi centri commerciali subisce un incremento rilevante se in sottofondo si ascolta musica francese. Lo stesso vale per i vini italiani''.

Inoltre, sempre nella stessa rassegna, si è parlato di come un consumo consapevole dell'alimento vino possa essere capace di apportare effetti realmente positivi alla salute, arrivando alla conclusione che il "vino allunga la vita". Il resveratrolo presente nel vino contribuisce infatti a prolungare la vita cellulare, ritardando quindi l'invecchiamento. A parlarne è stato Aldo Bertelli, direttore del Dipartimento di Farmacologia, Chemioterapia e Tossicologia Medica dell' Università di Milano, intervenuto al convegno internazionale "Vino e Salute".
Le ultime ricerche scientifiche mettono in evidenza altre proprietà benefiche del vino, già riconosciuto utile nella prevenzione di malattie cardiovascolari e nella prevenzione di patologie tumorali. "I polifenoli del vino e il resveratrolo - ha sottolineato Bertelli - sono efficaci anche nella prevenzione dell'Aids e nel rallentamento degli effetti del virus".
Al vino sono riconosciute inoltre ulteriori virtù terapeutiche nella prevenzione dei tumori alla mammella, dei danni cardiovascolari e nell'insorgenza dell'Alzheimer.
"Un consumo moderato di vino - ha concluso Bertelli - oltre ad elevare lo spirito allunga anche la vita. È nel vino la fonte dell'eterna giovinezza".
Gregorio Caimi, direttore della cattedra di semeiotica e metodologia medica dell'Università di Palermo ha poi  illustrato i benefici del vino per il cuore e per i reni. "Grazie alle sue proprietà antiossidanti - ha detto - il vino può svolgere effetti positivi sul cuore e per la sua azione vasodilatatoria previene le patologie renali". 

Teoria che si lega benissimo con i risultati di una ricerca alimentare (presentata anch'essa al convegno) condotta dal gastroenterologo Giuseppe Trapani, che sembra aver trovato l'elisir di lunga vita a Pantelleria, la perla nera del Mediterraneo sita nella provincia trapanese. Gli abitanti di Pantelleria insomma vivono più a lungo "perché in virtù della propria alimentazione subiscono in maniera più ridotta gli effetti di parecchie patologie tumorali".
In sostanza "olio, arance, fichi e, immancabile, il vino allungano la vita perché sono tutti alimenti tipici della dieta mediterranea con proprietà antiossidanti e vasodilatatorie. La ricerca condotta a Pantelleria ha fornito il supporto scientifico a quanto prima era stato osservato solo clinicamente".

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27 maggio 2004
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