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È iniziata la guerra all'Is

Primi raid Usa vicino Baghdad. Intanto dalla base americana di Sigonella...

16 settembre 2014

Sono iniziati i raid aerei da parte delle forze militari statunitensi in Iraq: bombardata una postazione dello Stato Islamico (Is) nei pressi di Baghdad.
E' il primo blitz, ha sottolineato il Comando Centrale degli Stati Uniti, nell'ambito dell'operazione "estesa" per combattere i militanti jihadisti, annunciata dal presidente Barack Obama la scorsa settimana.
I caccia sono entrati in azione a sud-ovest di Baghdad a sostegno delle truppe governative irachene che avevano chiesto aiuto. Distrutta una postazione dell'Is che stava sparando sui soldati iracheni. Un altro raid ha avuto luogo vicino al monte Sinjar.
Dagli inizi di agosto scorso, gli Stati Uniti hanno condotto 162 attacchi aerei in tutto l'Iraq, ha riferito il Comando Centrale.

Intanto, secondo rivelazioni del New York Times che cita fonti governative di Ankara, circa mille militanti di nazionalità turca combattono tra le fila dello Stato Islamico. Secondo il quotidiano, la Turchia è una delle principali fonti per il reclutamento di miliziani dell'Is.
La Turchia ha annunciato nei giorni scorsi che non parteciperà attivamente alle operazioni militari della coalizione internazionale in Iraq e Siria e non concederà le sue basi per raid aerei contro obiettivi jihadisti. Ankara ha spiegato di non voler mettere a repentaglio la vita dei 49 turchi rapiti in un assalto al consolato di Mosul tre mesi fa e ancora nelle mani dell'Is. [Adnkronos]

Tutti i segreti di Sigonella alla vigilia della guerra contro l'Isis - David Vine, professore universitario, editorialista, una firma molto nota nei maggiori giornali internazionali, soprattutto negli Usa, ha realizzato un’accurata ricognizione sulle basi militari americane nel mondo. L’inchiesta, pubblicata pubblicata su TomDispatch (sito di approfondimento della celebre rivista liberal/progressista The Nation) è passata sotto silenzio, nonostante le indubbie "verità" che essa sorprendentemente rivela forse a causa dello scandalo Snowden, (la gola profonda della Nsa, che raccontò ai quattro venti come la Nsa spiava nemici ed alleati).
L’importanza della Sicilia, scrive il professore Vine, "è cresciuta nell’era della Guerra Globale al Terrorismo, quando il Pentagono ha cominciato a farla diventare il maggior nodo delle operazioni militari americane per l’Africa, distante meno di 150 chilometri nel Mediterraneo. Dal 2001 il Pentagono ha speso per la costruzione della Naval Air Station di Sigonella più che per ogni altra base ad eccezione di Vicenza".

"Sigonella, oggi, è la seconda stazione aereo-navale più movimentata d’Europa, ed è stata usata per prima per i droni di sorveglianza Global Hawk nel 2002. Dopo di che nel 2008 funzionari americani e italiani hanno firmato un accordo segreto che permette formalmente di basare lì i droni. E i droni consentono la formazione dell’ Alliance Ground Surveillance System , del valore di 1.7 miliardi di dollari, che dà alla Nato capacità di sorveglianza in un raggio di 15.000 chilometri da Sigonella".
"Dal 2003 - continua Vine - la Joint Task Force Aztec Silence ("forza congiunta Usa/Eu contro il terrorismo internazionale nelle aree sotto governate del Nord Africa e per costruire alleanze più strette con quei governi" nelle parole del generale James al Senato Usa, ndr) ha usato aerei di sorveglianza P-3 basati a Sigonella per monitorare gruppi insorgenti in Africa del Nord e Africa Occidentale. E dal 2011 Africom ha dispiegato nella base una task force con 180 marines e due aerei per fare addestramento anti-terrorismo a personale militare africano in Botswana, Liberia, Gibuti, Burundi, Uganda, Tanzania, Kenia, Tunisia e Senegal".

"Sigonella - prosegue - ospita anche una delle stazioni di comunicazioni satellitari del Global Broadcast Servicee e presto vedrà lo sviluppo della base Nato Joint Intelligence, Surveillance &Reconnaissance e del centro di analisi dati e addestramento. Lo scorso giugno un sottocomitato del Senato americano ha raccomandato di spostare le forze speciali operative e i CV-22 Ospreys (aerei a decollo verticale della Boeing, ndr) dalla Gran Bretagna alla Sicilia, dal momento che Sigonella è diventata la piattaforma di lancio chiave per missioni relative alla Libia e data l’instabilità in quel paese e l’emergenza di attività di addestramento terroristi in Nord Africa".
"Non lontano, a Niscemi, la Marina Usa spera di costruire - conclude il professore (poco informato dello stato avanzato dei lavori) - un’installazione di comunicazioni satellitari ad altissima frequenze, a dispetto dell’opposizione di siciliani e altri italiani preoccupati degli effetti delle radiazioni elettromagnetiche per gli uomini e l’ambiente". [SiciliaInformazioni.com]

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16 settembre 2014
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