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E' un'emergenza euromediterranea!

Lampedusa e Malta in ginocchio davanti all'imigrazione figlia delle guerre e delle carestie

01 agosto 2008

Otto sbarchi in circa 12 ore; 876 il numero di immigrati giunti a Lampedusa; 1500 il numero complessivo di clandestini ospitati nel centro di prima accoglienza di Lampedusa; l'ennesimo dramma dell'immigrazione consumatosi al largo delle coste maltesi, dove un barcone carico di migranti si è rovesciato e a morire sono state due donne, mentre una terza versa in condizioni gravissime.
E' il tragico riassunto della giornata di ieri vissuta lungo lo scenario del Canale di Sicilia. Un riassunto che comprime a forza una disperazione per la quale altrimenti ci vorrebbero centinaia di migliaia di parole per essere raccontata.

Ieri mattina nell'Isola sono approdati complessivamente 561 migranti. Una prima imbarcazione, con a bordo 34 persone è stata avvistata dalla Capitaneria di Porto quando aveva già toccato le coste di Lampedusa in località Cala Croce, eludendo di fatto i controlli. Un secondo natante, con a bordo 340 persone, tra cui 47 donne e 4 bambini, è stato invece avvistato mentre stava per entrare in porto. E ancora: un gommone è stato poi intercettato e condotto sulla terra ferma mentre era a circa 60 miglia a sud dall'isola: a bordo, 47 migranti, tra cui due donne. Un quarto natante, inoltre, è stato intercettato da una nave della Marina Militare a 80 miglia a sud dall'isola. A bordo 140 persone, tra cui 20 donne e tre neonati. E ancora, nella tarda mattinata, un quinto barcone con a bordo altri 255 migranti (tra i quali 50 donne e 7 minori) è stato soccorso, 24 miglia a sud, e scortato fino all'isola.
Nel pomeriggio di ieri, il settimo gruppo di immigrati della giornata: in 28 sono arrivati direttamente a Lampedusa a bordo di una piccola imbarcazione in vetroresina nei pressi di Cala Maluk. Lo sbarco è avvenuto davanti ad una folla di persone, tra cui il sindaco di Lampedusa Bernardino De Rubeis e del comandante della Polizia Municipale Elio Desiderio, proprio nei pressi del monumento dedicato ai migranti inaugurato nelle scorse settimane, la "Porta d'Europa" realizzata da Mimmo Paladino. I clandestini sono stati subito soccorsi dalla Guardia di Finanza e dai Vigili Urbani e condotti al centro di accoglienza. Infine, in serata, è arrivato un ottavo gruppo di immigrati, l'ultimo di ieri.

E mentre questo flusso continuo ha rischiato di mettere in ginocchio il centro di prima accoglienza, a largo di Malta, un barcone carico di migranti somali e nigeriani si era già rovesciato nella notte e aveva causato vittime. I primi soccorsi sono arrivati dal mercantile Northumberland e dal rimorchiatore Vittorin. Una motovedetta maltese, intervenuta sul luogo del disastro, è riuscita a trarre in salvo 25 persone. I superstiti hanno detto che all'appello mancavano tre donne. Immediatamente sono scattate le ricerche delle disperse: prima è stato recuperato un cadavere, poi altre due donne che erano in fin di vita. Una di loro, una ragazza incinta che soffriva di gravi problemi respiratori, è morta durante il viaggio in elicottero verso l'ospedale Mater Dei de La Valletta. La terza sarebbe in condizioni critiche.

L'accorato appello del sindaco di Lampedusa - "Il centro di permanenza temporaneo di Lampedusa è al collasso. E' diventato un centro permanente. Mancano le norme igieniche, l'acqua potabile e una rete fognaria. Senza dimenticare lo smaltimento dell'immondizia che aggrava le spese della comunità dell'isola [...] Chiedo l'intervento immediato del ministro Maroni: si rechi a Lampedusa. Vogliamo da lui fatti, non parole. Siamo stanchi di questo smercio di carne umana".
Il sindaco di Lampedusa, Bernardino De Rubeis, ha manifestato così tutta la sua preoccupazione e tutta la sua stanchezza per una situzaione che diventa sempre più difficile e che sembra non poter avere mai fine. "La politica del governo di centro destra prima, di centro sinistra dopo e ancora oggi di centro destra è fallimentare, mancano interventi risolutivi [...] Lampedusa è in ginocchio: è ora di dire basta e trovare delle soluzioni che non riguardino esclusivamente il fenomeno dell'immigrazione clandestina, ma anche quelle che sono le esigenze degli isolani".
Il sindaco De Rubeis ha rivolto il suo accorato appello non solo alla politica ma anche alla Chiesa: "Che il Vaticano la smetta di bacchettare il governo centrale e apra le porte dei conventi, dei seminari ormai deserti, delle abbazie affinché donne e bambini immigrati vengano ospitati dalla Chiesa. Che la Chiesa di Roma non resti impassibile alla sofferenza di questa gente e non commetta altri errori, come quelli commessi in passato, restando silenziosa a fenomeni epocali dove c'è morte".
Un appello che sembra più un attacco, ma che alla fine non è altro che la manifestazione di un disagio troppo grande per un isola come Lampedusa che, proprio in questo periodo, dovrebbe passare alle cronache per la splendida e unica oasi vacanziera qual'è.

Maroni: "Stop agli sbarchi dopo accordo con Libia" - Gli sbarchi a Lampedusa saranno risolti quasi al cento per cento quanto entrerà in vigore l'accordo con la Libia che prevede il pattugliamento congiunto delle acque libiche. Questo quanto detto dal ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ieri nel corso di una conferenza stampa in Campania. "Gli sbarchi - ha spiegato il ministro - non si evitano con un decreto legge purtroppo, ma con l'attivazione dell'accordo con la Libia che prevede un pattugliamento delle acque del paese nordafricano: ma ciò non si può fare senza l'ok della Libia; quando ci sarà l'ok non ci saranno più sbarchi a Lampedusa".
Maroni ha poi rilevano che il governo è impegnato in questa direzione. "Il premier Berlusconi - ha ricordato - è andato qualche giorno fa in Libia per parlare di questo con Gheddafi, il ministro degli esteri Frattini è molto attivo: tutto quello che potevamo fare lo abbiamo fatto, abbiamo anche avviato ricognizioni sui porti dove mettere le basi". Se il via libera della Libia avverrà a settembre, ha aggiunto, "dobbiamo aspettarci un agosto molto pesante". Per quanto riguarda i clandestini che sbarcano, ha proseguito il ministro, "non possiamo non accoglierli e questa è la prima fase, ma poi c'è la seconda fase: se non hanno diritto a stare in Italia torneranno a casa loro"

Ma gli sbarchi a Lampedusa sono cronaca quotidiana da quasi un mese ed è stato quasi perso il conto degli arrivi. Anche se il ministro Maroni è convinto che gli sbarchi termineranno quando l'accordo con la Libia diventerà operativo, questo tipo di immigrazione non verrà mai fermato, perché le di persone che arrivano, rischiando più e più volte la vita, sono persone in fuga da epidemie, guerre e carestie. Quello che noi chiamiamo "fenomeno immigrazione" o "emergenza nazionale" per loro si chiama "speranza", "sopravvivenza".
Anche Malta non ce la fa più. Nell'isola nel cuore del Mediterraneo le strutture sono al collasso dopo gli sbarchi di queste ultime settimane. Cento arrivi solo la notte scorsa e ieri mattina altri due barconi con una cinquantina di extracomunitari. Il governo de La Valletta è al lavoro per cercare una sistemazione per i nuovi arrivati. Il mare calmo e le buone condizioni meteo sono garanzia di altri sbarchi.

[Informazioni tratte da La Siciliaweb.it, Repubblica.it, Il Tempo.it]

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01 agosto 2008
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