Fra breve, come allegati alle nostre email, potremo trovare i profumi che più desideriamo
Sono in arrivo le email profumate, l'ultima trovata per Internet
La nuova tecnologia si avvale di una connessione internet ad alta velocità, che permette agli utenti di mandare e ricevere codici elettronici che rappresentano diversi aromi. Ci vorrà una sorta di decodificatore, collegato al computer, in grado di identificare l'odore inviato, decodificarlo e sprigionarlo nell' ambiente.
La gente potrà ricevere posta all'aroma di curry, di pane appena cotto, di profumo di lillà o di quello di fattoria. Un modo per usare i nostri sensi impigriti dalle conversazioni telefoniche e dalla posta elettronica, un trucco per rendere un po' più umane le comunicazioni del terzo millennio. Ma anche uno strumento straordinario nelle mani di supermercati, agenzie di viaggi, perfino allibratori.
Le promozioni dei prodotti via e-mail, estremamente comuni in Gran Bretagna, non si limiteranno più a mostrare il pane appena sfornato, la pizza appena fatta o torte appetitose: assieme all'immagine, ad ogni potenziale cliente arriverà anche l'odore corrispondente, rendendo ancor più difficile resistere alle tentazioni.
Le agenzie di viaggi potranno sbizzarrirsi, mandando gli aromi dei prodotti tipici di una regione, l'odore dei fiori e via dicendo. Perfino gli allibratori, per attirare scommettitori indecisi, potranno mandare, oltre alle foto del cavallo dato per vincente o dell'auto favorita, l'odore di stalla o quello delle gomme bruciate. Non è detto che piacciano a tutti, ma starà ai venditori saper scegliere i propri potenziali clienti.
La società Telewest sta provando il sistema (nato dall'azienda americana Trisenx di Savannah, in Georgia) nel suo centro di ricerca e sviluppo a Woking, nel Surrey. Una volta sul mercato, la tecnologia non dovrebbe costare più di 200 sterline (300 euro) per utente. Attualmente, il prototipo prevede 20 tasche interne, ognuna delle quali contiene un aroma che, mischiandosi con altri, può produrre fino a 60 fragranze diverse: in futuro, gli odori potranno essere più di 2.000.
Kate Fox, antropologa e co-direttore del Centro di ricerca per le questioni sociali di Oxford, ha dichiarato al quotidiano britannico Times che ''aggiungere un terzo senso a internet aiuterà a umanizzare il ciberspazio''. ''L'associazione di fragranze e emozioni non è solo un'invenzione dei poeti o dei profumieri. Il nostro olfatto è direttamente collegato a quello che proviamo'', ha osservato.
Fonte: Ansa