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Giuseppe Baudo: LICENZIATO! Mamma Rai per il Pippone nazionale diventa matrigna cattiva

La Rai ha dichiarato risolto il contratto con una delle icone assolute della televisione italiana

04 agosto 2004

Che Mamma Rai fosse diventata una "matrigna cattiva", che sbatte fuori i suoi migliori figlioli iniziavano a sospettarlo pure gli utenti più moderati e conservatori.
Lasciamo stare il licenziamento di Michele Santoro che, si sa, con un governo di centrodestra strano sarebbe stato che continuasse a fare i suoi programmi. Non nominiamo nemmeno quello di Daniele Luttazzi, che "a questo in Rai chi c'è l'ha messo?". Ma lincenziare Enzo Biagi! E come se non bastasse, licenziare PIPPO BAUDO!
E invece è successo quello che nessuno avrebbe mai potuto immaginare: la Rai che dà il ben servito al Pippone nazionale. Come se Berlusconi licenziasse Emilio Fede!

La notizia è stata resa nota dallo stesso presentatore a Catania, in occasione dell'insediamento del nuovo Consiglio d'amministrazione del Teatro Stabile di cui Baudo è direttore, spiegando di aver ricevuto una notifica dell'ufficio legale di viale Mazzini nella quale si parla di "illeciti contrattuali ed extracontrattuali".
"Ho ricevuto una lettera da Cattaneo - ha detto il presentatore ai giornalisti - in cui dichiara di considerare sciolto il contratto con la Rai perché non ho preventivamente concordato la conferenza stampa convocata per annunciare che lasciavo l'incarico di direttore artistico del Festival di Sanremo". "Questa notifica - ha detto - mi sorprende moltissimo".

Baudo ha letto un brano della lettera in cui la Rai scrive di "illeciti contrattuali ed extracontrattuali che determinano la risoluzione di diritto del contratto a norma dell' art. 24, con l' applicazione della penale prevista, salvi i maggiori danni il cui risarcimento sarà chiesto in giudizio".
"Avrei contravvenuto ad un regolamento che è illiberale - ha affermato Baudo - e che vieta ai contrattualizzati Rai di fare conferenze stampa se non concordandole con l' ufficio stampa della Rai. Vogliono mettere la mordacchia a chiunque".
"Adesso non mi resta altro che andare in tribunale, dove sarò sostenuto da un agguerrito collegio di difesa". Baudo, che si è detto "avvilito, offeso, ingiustamente penalizzato", ha annunciato il ricorso e ha aggiunto: "La situazione è tragica ma non seria. Questa vicenda potrebbe avere tempi lunghi. Adesso vado in vacanza e ne riparliamo a settembre".

"La nuova classe dirigente della Rai sta operando una pulizia etnica nei confronti di un passato che ricorda a tutti quella qualità che loro non riescono a eguagliare", ha continuato Baudo, che ha definito "pretestuosa" la motivazione addotta dall'azienda per rescindere il loro rapporto. "La causa non l'ho iniziata io ma la sta intentando la Rai solo perché ho un contratto in esclusiva per tutto il 2005".
Il presentatore ha tuttavia escluso "che vi siano ragioni politiche dietro questa decisione".
Baudo ha poi parlato del suo "rivale" per Sanremo: "Bonolis ha detto che non avrebbe più votato per Berlusconi e continua a lavorare. Io, invece, per Berlusconi non ho mai votato...". L' anchorman ha infine ricostruito la vicenda che ha portato alla sua estromissione dalla direzione artistica di Sanremo. "Dopo aver fatto da paciere con i discografici - ha spiegato - non sono servito più".

Poi Baudo ha continuato presentando il nuovo Cda del Teatro Stabile, del quale è stato riconfermato presidente. Ha detto che l'organo "non risponde a direttive politiche ma alla città e ai fruitori del teatro" e che vuole portare avanti la valorizzazione della provincia etnea e il decentramento culturale.
"Abbiamo l'obbligo - ha aggiunto il presidente dello Stabile - di creare crateri culturali, facendo un censimento dei piccoli teatri dei paesi. Dobbiamo fare come Maometto, cioè andare verso la montagna".
Il presidente dello Stabile ha lanciato anche un appello a Comune, Provincia Regione "affinché siano vicini al Teatro, che deve vivere a Catania ma deve espandersi nella provincia". Baudo ha definito il Teatro etneo un teatro "di grande successo" sottolineando come esso "abbia, miracolosamente rispetto ad altri teatri, un bilancio in attivo", lamentando però il taglio di 90 mila euro di finanziamenti. Il presentatore ha poi reso noto che lo Stabile di Catania ha acquistato il Teatro Verga e che ha preso in affitto il Teatro Ambasciatori. Baudo, infine, si è detto "rammaricato per la scarsa visibilità prevista per la Sicilia in occasione del Premio Italia, che sarà ospitato a Catania". "E' sbagliato - ha osservato -, tanti soldi della comunità spesi senza che ci sia un ritorno culturale. Volevo istituire un Premio Sicilia, da dare a Fiorello, Francesco Battiato, Carmen Consoli, Giuseppe Tornatore e Andrea Camilleri. Mi spiace che sia andata così".

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04 agosto 2004
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