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Grande musica ad Alcamo (TP) con il trio di Stefano Bollani

L'ironia, la passione e l'intesa di tre musicisti in un concerto di meraviglioso Jazz

12 aprile 2003
Il Jazz è musica e… qualcos'altro.
Non preoccupatevi, non tedierò nessuno con discorsi sul particolare sentire di chi fa' questa musica, sul Jazz come intesa di vita, o con intellettualistiche equiparazioni con la pittura d'azione americana del secondo dopo guerra. Niente di tutto ciò, premettendo che le sopracitate tematiche calzano, comunque, a pennello parlando di Jazz. Vorrei soltanto annotare due o tre impressioni appena su un concerto che si è tenuto ieri sera (venerdì 11 aprile) ad Alcamo (TP).

Nella piccola ribalta del palezzetto dei Congressi del comune trapanese si è esibito il trio Jazz del pianista Stefano Bollani, quanto di meglio possa offrire il panorama musicale italiano.

Stefano Bollani è un pianista trentenne, già acclamato internazionalmente, che è stato definito dalla più autorevole rivista Jazz italiana ''Musica Jazz'', come 'Il musicista con un intera orchestra dentro al pianoforte'. Ad accompagnare questo meraviglioso, e meravigliosamente simpatico musicista, un contrabbassista che appartiene, a pieno titolo, alla storia della musica, Ares Tavolazzi, bassista dei mitici Area, ed un batterista di pregevole misura, Walter Paoli.

I tre musicisti hanno offerto al (non numeroso) pubblico una serie di rivisitazioni di brani di musica d'autore italiana (da Tenco a Conti), classici standard jazz americani e sud americani e composizioni originali, con grande senso dell'ironia, una suggestiva intesa e impeccabile esecuzione.

Sulla tastiera del pianoforte, a pigiare i tasti erano soltanto due le mani, ma l'orecchio stentava a crederci. Bollani in poco tempo è riuscito a diventare ''Bollani''. Il suo suono gli appartiene pienamente, e in circa quindici anni di attività il suo pianoforte lo si riconoscerebbe tra miagliaia.
E che dire dello spettacolo offerto da Ares Tavolazzi, che con la voce ha continuato per tutto il concerto, a fare il controcanto a tutte le note del suo contrabbasso, in un duetto di emozionante impatto.

Senz'altro un concerto da non perdere, di quelli che consiglierei anche alle persone che non si sono mai accostate al Jazz o che storcono il naso pensandola come musica troppo complicata o eccessivamente intellettuale.

Complimenti allora, non soltanto ai musicisti, ma anche ai tenaci organizzatori del Brass Group di Alcamo che già da diversi anni, fra le difficoltà e la non sufficiente considerazione dei mezzi d'informazione, hanno continuato ad offrire cultura di alta qualità.

F.M.

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12 aprile 2003
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