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I risultati della lotta alla mafia del governo

''In 18 mesi presi 282 latitanti e sequestrati beni per 5,6 miliardi di euro''

09 novembre 2009

Nei primi 18 mesi del Governo Berlusconi sono state compiute 377 operazioni di polizia giudiziaria contro la mafia (+53% rispetto ai 18 mesi precedenti), che hanno portato a 3.630 arresti (+22%), tra cui 282 latitanti (+87%), di cui 15 inseriti nell'elenco dei 30 più pericolosi (+67%). I beni sequestrati alla mafia sono stati 10.089, per un controvalore di 5,6 miliardi di euro (+56%), mentre quelli confiscati 2.673, pari a 1,7 miliardi (+364%). È quanto si legge in un dossier che il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha consegnato la scorsa settimana all'associazione stampa estera. "Mai nessun governo precedente aveva raggiunto risultati simili", ha detto Maroni.

Nel corso dell'incontro con i giornalisti, il responsabile del Viminale ha in particolare elogiato il "modello Caserta", dove è stato impiegato anche l'Esercito: dal 23 settembre 2008 al 31 ottobre 2009 sono state condotte 94 operazioni di polizia giudiziaria, con 629 arresti, tra cui 25 latitanti, e il sequestro di 1.433 beni, per un valore di 329 milioni di euro. Tutti dati in aumento rispetto allo stesso periodo precedente.
Si tratta di un 'modello' che il ministro pensa di esportare anche altrove, a cominciare da Foggia e da Bari. Riguardo, poi, al Fondo unico di giustizia, dove confluisce il denaro contante sequestrato alla mafia, al 31 ottobre scorso le somme recuperate ammontavano a 665,7 milioni di euro.
Dall'inizio della legislatura, infine, sono stati 12 i consigli comunali sciolti per infiltrazioni mafiose, "il 50% in più di quanto fatto dal precedente Governo nello stesso periodo", ha detto Maroni. E quello di Fondi (LT)? "Lo scioglimento non è deciso dal ministro dell'Interno - ha risposto Maroni - ma dal Governo, che evidentemente non si è convinto delle ragioni che io ho portato. Non ci vedo niente di drammatico. Il fatto è che c'è stata una vergognosa strumentalizzazione della sinistra, cui appartengono diversi dei consigli comunali sciolti. E adesso mi sto occupando di quello di Castellammare di Stabia".

Maroni ha poi annunciato a breve un piano straordinario in dieci punti per vincere la guerra contro le mafie. "Stiamo predisponendo un piano straordinario contro le mafie in dieci punti che presenterò al Premier entro poche settimane", ha affermato Maroni. "Il piano - ha spiegato il ministro - servirà a rendere l'azione del governo ancora più efficace e a vincere la guerra contro le mafie".
"Entro poche settimane", ha annuncianto ancora Maroni, insieme al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, presenteranno al governo delle norme per "utilizzare subito" i beni sequestrati alle organizzazioni criminali, senza attendere la fine dei processi. "Ci stiamo lavorando - ha affermato Maroni - e credo che, entro poche settimane, il ministro Alfano ed io saremo in grado di proporre al governo delle norme molto interessanti, che ci consentono di raggiungere anche questo risultato". "L'aggressione ai patrimoni mafiosi è la chiave per sconfiggere la mafia - ha aggiunto -. Adesso ci stiamo concentrando su come utilizzare subito questi beni". "E' un 'happy problem' - ha aggiunto Maroni - e sarei preoccupato se non avessimo beni  da utilizzare. Ne abbiamo tantissimi, 5,6 miliardi di euro. Dobbiamo intervenire - ha spiegato - per poter utilizzare subito gli immobili sequestrati, le aziende, e tutti gli altri beni, senza attendere la chiusura del processo e cioè la confisca".

[Informazioni tratte da Ansa, Adnkronos/Ing]

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09 novembre 2009
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