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Il Palermo dopo l'elezione in serie A, conferma il suo primo posto nella classifica

Il Messina vince fino all'ultimo, mentre il Catania chiude bene battendo l'Avellino

14 giugno 2004

PALERMO-BARI 3-0
Il Palermo batte il Bari e chiude come meglio non poteva una stagione da incorniciare. I rosanero, con la vittoria sui pugliesi, conquistano il primo posto del campionato di B e, benché risultino a pari punti con il Cagliari a quota 83, intascano la leadership del campionato grazie ad una migliore differenza reti nei confronti dei sardi.

La partita non ha avuto storia, sono bastati 45' al Palermo per chiudere i conti con il Bari e archiviare una stagione ricca di storiche soddisfazioni. La squadra ospite solo in una paio di circostanze riesce a rendersi pericolosa: al 1', con una conclusione di Motta a lato; in chiusura di tempo, con un'incursione di Valdes fermato più con le cattive che con le buone (poteva starci anche un rigore) dai difensori avversari.
Per il resto, in campo si vede solo il Palermo che, dopo un paio di cross dalle fasce di Grosso, sui quali prima Zauli e poi Toni mancano l'impatto con la sfera, comincia a stringere d'assedio il Bari, che si difende come può, affidandosi alle prodezze del suo portiere Battistini. L'estremo difensore dei pugliesi al 22' ferma sulla linea un' incornata di Toni da pochi passi, su cross dalla sinistra di Gasbarroni, ed al 24' vola per respingere a pugni uniti un tiro tagliato dello stesso Gasbarroni.

Al 29' la coppia Grosso-Toni fa le prove generali del gol che arriva puntuale proprio al 30', il numero dei gol di Toni che contro il Bari tocca appunto quota 30, con un colpo di testa su cross dalla sinistra di Grosso. Toni potrebbe anche raddoppiare al 36', ma il suo piattone finisce fra le mani di Battistini. Prima del riposo, il Palermo chiude i conti con i pugliesi: questa volta ci pensa Grosso, ben servito da Gasbarroni, a controllare la sfera in area come un vero centravanti, a girarsi ed a scagliare una bomba terrificante dal basso verso l' alto davanti alla quale il portiere biancorosso può solo arrendersi.
Nella ripresa il Bari inserisce Cordova, ma è ancora il Palermo a rendersi pericoloso al 7' con Gasbarroni che scambia con Toni, si presenta davanti al portiere e mette a lato di poco. Il fantasista ci riprova un minuto dopo, ma questa volta Battistini si oppone un tuffo alla sua conclusione, poi esce dal campo per fare spazio all'acclamatissimo idolo locale Gaetano Vasari. Al 14' il Bari rimane in dieci dopo l' espulsione di Mora, che rivolge una frase poco carina all'assistente dell'arbitro Farina e finisce negli spogliatoi senza neppure protestare.

Si chiude con un'interminabile melina del Palermo, mentre il Bari resta a guardare, ed una standing ovation a Toni, artefice principale - con i suoi 30 gol - del ritorno in A dei rosanero. Prima della fine c' è anche spazio per un gol di Vasari, che raccoglie una respinta della traversa dopo un pallonetto di Emanuele Filippini, e insacca a porta quasi vuota.

TORINO-MESSINA 1-3
Il Messina festeggia il ritorno in serie A dopo 39 anni conquistando sul campo del Torino la ventunesima vittoria della stagione. A confezionarla sono nel primo tempo Guzman e Zaniolo, con due rigori che portano i giallorossi a quota diciassette penalty (maggior numero di estreme punizioni ottenute quest'anno in serie B) e Giampà nella ripresa.

Dopo un paio di incursioni non sfruttate dai ragazzi di Mutti, il Torino prova a rendere meno amaro il commiato dai pochi tifosi che lo hanno seguito sino al termine di una tra le peggiori stagioni della sua storia. Sono però i messinesi, in formazione rimaneggiata per dare spazio alle seconde linee, a mostrare il calcio migliore. Per andare in vantaggio, però, devono aspettare il primo rigore concesso dall'arbitro Rocchi (16') per l' atterramento di Guzman da parte di Marchese. Dal dischetto realizza lo stesso attaccante paraguayano di proprietà della Juventus.
Quattro minuti più tardi sono i granata ad avere la possibilità di pareggiare dal dischetto. Il rigore di Ferrante, fischiato per fallo di mano di Guzman, viene però parato da Bonnefoi (anche lui di scuola juventina). Una vera e propria doccia fredda per l'attaccante, questa sera alla sua ultima presenza con la maglia granata dopo otto stagioni. Appena il tempo di compiere una sostituzione (l'esordiente Campo al posto dell' infortunato Conticchio) e il Torino subisce il raddoppio siciliano, ancora su rigore. A realizzarlo questa volta è Zaniolo, dopo essersi procurato l' estrema punizione su un contatto sospetto con il portiere granata Fontana.

Con la promozione già conquistata domenica scorsa e il risultato al sicuro, i siciliani non infieriscono su un avversario privo di motivazioni ormai da diversi mesi. La partita si riaccende soltanto alla mezz'ora, quando De Ascentis mette a segno il gol della bandiera (34') sfruttando un buono scambio con il belga Mudingayi. L'illusione della rimonta, però, dura appena un minuto: al 35' tocca infatti a Giampà chiudere l'incontro ribattendo in rete il tiro di Temelin respinto da Fontana. Per il Torino, alla 15/a sconfitta stagionale, resta solo la soddisfazione dell' esordio di Campo ed Emiliano, due giovani su cui puntare per la ricostruzione della squadra.

CATANIA-AVELLINO 2-0
Il Catania chiude bene. Con una rete di Padalino, vera rivelazione del finale di campionato, e una di Mascara, migliore realizzatore rossazzurro della stagione con tredici gol insieme con Oliveira, la formazione allenata da Matricciani e Colantuono batte per 2-0 l'Avellino già retrocesso e conclude il proprio cammino al nono posto.

Sul neutro di Crotone (il Massimino era squalificato), si chiude un ciclo. Quella contro l'Avellino è stata l'ultima gara in rossazzurro per molti uomini, buona parte dei quali in partenza per Perugia, e per i tecnici Matricciani e Colantuono, a loro volta vincolati alla famiglia Gaucci. Da segnalare, l'ingresso nella ripresa di Michele Zeoli, altro uomo pronto a salutare, giunto alla centesima presenza con la maglia catanese.
Partita sempre condotta dal Catania, che cerca subito la via della rete impegnando Anania, migliore in campo tra gli irpini. Al 6' Mascara calcia debolmente a portiere battuto consentendo il recupero della difesa ospite. Al 18' Berrettoni e al 25' ancora Mascara non riescono a superare Anania, che successivamente si salva in angolo anche su Stendardo.

Nella ripresa l'Avellino si fa vedere nel primo quarto d'ora con due conclusioni di Moretti. La prima viene deviata da Mancini: sull'angolo, il difensore di Zeman pizzica la traversa. La rete del vantaggio etneo arriva al 28', quando Mascara si ritrova a tu per tu con Anania, che respinge la conclusione: Padalino, ancora una volta tra i migliori, ribadisce in rete a porta vuota.
Nei minuti di recupero arriva il raddoppio con un calcio di rigore decretato da Tagliavento per un'uscita di Anania su Mascara lanciato a rete. E' lo stesso Mascara a realizzare chiudendo nel migliore dei modi la propria stagione, senza dubbio più che positiva.

Fonte: La Sicilia

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14 giugno 2004
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