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Il partito del premier Silvio Berlusconi rischia di trasformarsi in ''S... forza.. ti Italia''

Dopo la crisi interna alla Casa delle Libertà, la crisi tocca adesso l'interno di Forza Italia

02 agosto 2004

La crisi è fin troppo tangibile, il governo va avanti a forza di voti di fiducia e promesse tra partiti che non si sa se verranno mantenute e cosa significherà il non mantenimento di alcuni patti trasversali all'interno della maggioranza, ma che alla maggioranza non vanno per niente. Va avanti ad interim, a rimandi e promesse flosce più di una bandiera senza vento, e la crisi e il malcontento è tale che proprio tutti devono accettarlo e ammetterlo.
Silvio Berlusnoni, volente o nolente, il "rimpasto" all'interno del suo partito deve farlo, e non è detto che serva comunque a molto. Intanto, nei giorni scorsi, 70 deputati di Forza Italia hanno preso il coraggio a due mani e hanno scritto al Cavaliere una lettera-documento dove viene detto: "Il partito così non va".
Attenzione, i 70 discepoli hanno sottolineato che le riflessioni contenute nella lettera "non sono contro nessuno, e su questo vogliamo essere chiarissimi, ma piuttosto servono per costruire uno strumento politico più efficiente e adeguato".

Al presidente del Consiglio la lettera riserva solo lodi e apprezzamenti. Ma i deputati che l'hanno firmata non esitano a puntare il dito contro l'organizzazione del partito.
"È mancata fino ad oggi – sta scritto nel documento - una doverosa riflessione critica, e se necessario autocritica, sui risultati elettorali, che hanno evidenziato come la Sua straordinaria capacità di raccogliere il consenso, signor Presidente, non sia stata adeguatamente sostenuta da un partito dedito piuttosto a divisioni ed esclusioni, da cui sono derivate liste non competitive e candidature sbagliate".
Non solo. "Forza Italia deve tornare ad essere il partito delle regole, come Lei ci ha insegnato, signor Presidente", si legge ancora nella lettera, che sottolinea come debbano contare "il merito, la capacità, l'impegno, i risultati ottenuti e non le amicizie, i rapporti consolidati, quel correntismo deteriore che non era mai appartenuto alla nostra storia e che oggi potrebbe emergere nelle divisioni e nelle lacerazioni che, sotto un'unità di facciata, corrodono Forza Italia nella gran parte delle realtà locali".

Insomma, dopo dieci anni di autocelebrazioni, i forzisti continuano a dire che "Serve un partito più forte e autorevole" che "può essere un elemento di maggiore stabilità della coalizione, a livello locale e nazionale, e quindi anche uno strumento che Le renda più facile, signor Presidente, esercitare quel ruolo di leadership della Casa delle Libertà che gli elettori Le hanno assegnato".

Il documento esprime infine la fiducia che Berlusconi intervenga per "ridisegnare il nostro Movimento Politico e costruirne il futuro. Siamo certi - concludono i deputati che lo hanno firmato - che questo ci consentirà di affrontare con serenità e rinnovato entusiasmo i prossimi delicati passaggi politici ed elettorali e di ritrovare, fin dalle prossime regionali, il consenso dei cittadini che, ne siamo certi, non è venuto meno intorno al Suo progetto politico".

- Il testo integrale

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02 agosto 2004
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