Il Teatro di Andromeda a Venezia alla Biennale di architettura
Lorenzo Reina, lo scultore-pastore invitato al padiglione Italia della celebre biennale
Un teatro di pietra a mille metri di altezza, nel cuore della Sicilia. Lorenzo Reina, pastore e scultore di Santo Stefano Quisquina, in provincia di Agrigento, ha ideato trent'anni fa il Teatro Andromeda, uno spazio dedicato all'omonima costellazione, circondato da sculture che accolgono il visitatore in un percorso di arte e natura.
Dopo trent'anni di lavoro in contrada Rocca, spostando le pietre raccolte durante i periodi di transumanza per dare vita al suo teatro - divenuto ormai una celebre meta per viaggiatori e giornalisti internazionali - Reina è arrivato fino a Venezia, invitato a partecipare alla XVI edizione della Biennale internazionale di Architettura.
Il suo teatro è un unicum architettonico scelto tra i 60 progetti della mostra "Arcipelago Italia", curata da Mario Cucinella, al padiglione Italia fino al 25 novembre.
"È la prima volta che un pastore espone alla biennale di architettura - dice Reina - Direi proprio che ha vinto l'arte. Sette anni fa dissi di no a Vittorio Sgarbi che mi chiamò per partecipare alla biennale: ma le mie asine dovevano partorire e poi c'era il teatro da finire. Così ho rinunciato, ma il destino mi ha dato una seconda opportunità".
Al teatro arrivano turisti da tutto il mondo, anche siciliani migrati all'estero, alcuni per assistere alle rappresentazioni o alle serate in programma al teatro. Ma con l'esposizione a Venezia i turisti sono più che raddoppiati, arrivando a 700 visite in un mese.
"A volte mi chiedo se ne è valsa davvero la pena - dice seduto nel suo teatro - Ho dovuto rinunciare a tante cose nella mia vita per aiutare mio padre nei campi. Persino a studiare. Poi, quando mi scrivono anche dall'Australia per informazioni sul mio teatro non posso che essere fiero di avere dedicato la mia vita a questo spazio che continuo a far crescere ogni giorno".
Reina non mette mai l'ultima pietra. Altre venti le ha posizionate due giorni fa. "Le mie pietre sono parole lanciate al mondo", dice. E tra i nuovi progetti c'è anche l'apertura in autunno di un teatro al chiuso all'interno della sua fattoria d'arte. [Articolo di Marta Occhipinti - Repubblica/Palermo.it]