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In lotta contro Ebola

E' ancora in prognosi riservata il medico siciliano di Emergency ricoverato allo Spallanzani di Roma

03 dicembre 2014

AGGIORNAMENTO - Le condizioni del medico catanese di Emergency colpito da Ebola e ricoverato allo Spallanzani di Roma sono leggermente migliorate e attualmente non ha febbre. Lo hanno affermato i medici che lo hanno in cura. Tuttavia persiste la sintomatologia presente nei giorni precedenti, con un leggero miglioramento e permane una profonda spossatezza.
Il medico ha iniziato nel pomeriggio di ieri l'ulteriore trattamento con un farmaco sperimentale. Il paziente, hanno sottolineato i medici, "è contattabile e risponde a tono alle domande". La prognosi, hanno precisato i sanitari, rimane riservata.
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Purtroppo, nella nottata di lunedì c'è stato un peggioramento delle condizioni generali del medico catanese di Emergency affetto da Ebola e ricoverato a Roma nell'ospedale Spallanzani. E’ quanto riportato dal bollettino medico giornaliero diramato dal’ospedale romano.
Le condizioni del paziente nella mattinata di martedì erano invece leggermente migliorate rispetto alle ore precedenti. La prognosi resta riservata e le condizioni sono state definite stabili, seppure il paziente sia grave.

Il medico 50enne ha iniziare un ulteriore trattamento con un farmaco sperimentale appena arrivato dall'estero. Anche questo nuovo farmaco, hanno spiegato i medici, è stato ottenuto grazie a una catena di supporto, in Italia costituita dal Ministero della Salute, inclusa la rete degli uffici di sanità di frontiera Us (Usmaf) e di solidarietà istituzionale, con l'aiuto del coordinamento internazionale per la gestione di Ebola dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Intanto sul fronte epidemia giungono buone notizie dall’Organizzazione Mondiale della Sanità: "C’è un consistente rallentamento dei contagi di Ebola in Africa", dice il responsabile per la malattia dell’Oms, Bruce Aylward, durante una conferenza stampa a Ginevra. "Siamo veramente in una situazione diversa rispetto a due mesi fa, i progressi sono stati impressionanti, soprattutto per il lavoro delle Ong e delle comunità locali - ha affermato -. Questo sforzo si è tradotto in un rallentamento consistente dell’epidemia". L’Oms ha anche annunciato di esser riuscita nell’obiettivo di isolare e curare il 70% dei contagiati di Ebola e a realizzare il 70% delle sepolture con modalità sicure in Liberia, Sierra Leone e Guinea.

Medici Senza Frontiere invece lancia un appello: "La comunità internazionale non fallisca due volte, con una risposta lenta nella prima fase e inadeguata nelle successive" e spiega: "La risposta internazionale contro l’Ebola in Africa occidentale è stata lenta e frammentaria e ha lasciato la maggior parte dell’azione concreta alle comunità locali, ai governi nazionali e alle Ong, non sufficientemente preparate".

- Lettera aperta al dottore che sta sfidando Ebola per la seconda volta di Michele Farina

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03 dicembre 2014
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